Alpecin-Deceuninck, Mathieu Van Der Poel: “A volte mi chiedo se ne vale la pena farsi ricoprire di birra ad ogni corsa”

Mathieu Van der Poel non nasconde per la prima volta una certa insofferenza verso il ciclocross. Una perdita di motivazione per il sei volte campione del mondo che lo porta anche a cominciare a mal sopportare alcune situazioni che sente essere quasi appartenenti alla disciplina. Come già mostrato nelle scorse settimane quando ha sputato verso il pubblico, il leader della Alpecin – Deceuninck aveva dunque già lamentato alcuni atteggiamenti da parte di tifosi (?) che rovinano l’atmosfera. E se il ciclocross resta il primo amore, il fatto di avere ormai già vinto tutto, più e più volte, vivendo una stagione quest’anno praticamente senza rivali, comincia a divertirlo, nel complesso, sempre meno.

Confermando dunque di voler valutare le sue partecipazioni alla disciplina nei prossimi anni (una valutazione che dovrà prendere con la squadra e il suo staff, ma presumibilmente anche con gli sponsor, a partire dal produttore Canyon che sicuramente ama vederlo primeggiare sui suoi differenti modelli, tra strada, cross, MTB e persino gravel), il fresco vincitore del mondiale di Tabor si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa, ammettendo che quel che circonda la corsa in sé comincia a pesargli.

“Amo ancora il ciclocross – spiega a L’Equipe – Ma tutto ciò che lo circonda richiede molta energia. A volte mi chiedo se ne valga la pena essere ricoperto di birra a ogni gara. Una giornata di ciclocross richiede molto impegno, ad ogni livello, e la gara di un’ora è forse la più facile”.

A tenere la fiamma ancora accesa conferma essere il record di vittorie mondiali di Eric de Vlaeminck, che ormai dista un solo titolo dopo il successo in Repubblica Ceca di questa domenica. “È l’unica motivazione che mi spinge ad andare avanti – ribadisce senza mezzi termini – Come ho detto spesso, il resto della stagione non conta per me. Ha battuto quel record anni fa (nel 1973) e ne stiamo ancora parlando. Quindi sì, mi motiva”. Respingendo l’idea di gareggiare solo nella rassegna iridata, conferma comunque che in ogni caso il suo sarà un calendario sempre corto e limitato, come quello di quest’anno.

Adesso intanto arriva il momento di pensare ad altro. Prima di tutto due meritate settimane di vacanza visto che praticamente non ha staccato, come aveva sottolineato anche il suo rivale di sempre Wout Van Aert nelle scorse settimane. Ma presto arriverà anche la stagione su strada, dove si trovano i suoi “obiettivi principali”. La parte più complicata sarà mettere insieme il “puzzle” della sua stagione, in cui incastrare le grandi classiche, dalla Milano – Sanremo alla Liegi – Bastogne – Liegi, ma anche i grandi giri e i Giochi. In particolare a questi ultimi dovrà arrivare anche una decisione riguardo la presenza alla prova su strada o in MTB (oppure entrambe?). Per il momento, una decisione completa non sembra essere ancora stata presa, ma ha annunciato che tra quindici giorni renderà noto il suo “programma per l’estate”.

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