Vuelta a España 2018, Valverde: “Non avere la maglia per un secondo fa rabbia ma toglie pressione”

Maglia rossa solo sfiorata per Alejandro Valverde alla Vuelta a España 2018. Il corridore della Movistar, protagonista assoluto nella prima settimana con due vittorie di tappa, non è riuscito a indossare il simbolo del primato per un solo secondo, a vantaggio di Simon Yates (Mitchelton-Scott). Lo spagnolo dovrà quindi rimandare di nuovo l’appuntamento con la casacca più prestigiosa della corsa di casa, indossata per la prima volta dodici anni fa. Un rimpianto ulteriore, avendo mancato l’occasione a causa della fuga di Rudy Molard (Groupama-FDJ) prima dell’occasione sfumata ieri. L’iberico rimane comunque in corsa per un ottimo risultato in classifica generale, potendo contare anche sulla superiorità numerica garantita da Nairo Quintana.

Il classe ’80 ha parlato della propria situazione in classifica nella consueta conferenza stampa del giorno di riposo: “Non sapevo che fossero passati 12 anni dalla mia prima maglia di leader. Mi ha fatto sentire un po’ arrabbiato non essere in grado di condurre la corsa per un solo secondo, ma d’altra parte ho presto realizzato che questo ci toglie pressione. Considerando i ventagli attesi per la tappa di domani (oggi, ndr) e il terreno che arriverà in Galizia, sarebbe stata difficile per la squadra, quindi potrebbe essere meglio per noi. Avrei ovviamente voluto indossarla, ma è andata così. Ieri era una tappa davvero impegnativa e molto lunga. Spendere così tante energie per i nostri compagni per giocarci la vittoria di tappa non era necessario. Rimangono ancora due settimane”.

Valverde ripensa con ottimismo alla sua prima settimana: “Il bilancio della corsa finora non potrebbe essere migliore. È stata una gran prima metà di corsa per noi, per me e anche per l’intero team. Due vittorie di tappa, un terzo posto venerdì, io e Nairo secondo e terzo nella generale, io a 1″ e lui a 14” dalla maglia rossa… È già una gran corsa per noi. In questa settimana ci sono le più grandi montagne rimaste alla Vuelta. Nairo ha già mostrato di essere in gran condizione ieri e anche io ho fatto bene. Dobbiamo essere contenti di ciò che abbiamo ora. Le gambe non hanno risposto come volevamo al Tour de France, ma tutto il team sta facendo benissimo in questa Vuelta. Abbiamo speso molte energie soltanto nelle tappe chiave, nessuna in quelle che non condizionano il risultato finale, e questo è importante”.

Lo spagnolo parla infine dei giorni che mancano in questa Vuelta: “Gli abbuoni dei giorni a seguire? Non è una cosa che mi preoccupa molto. La Vuelta offre molti punti in cui conquistare la maglia rossa o, sperando che non accada, perdere tempo. Non è un’ossessione per noi. In più, non si tratta solo di indossare la maglia… sono in seconda posizione, ma Nairo è in terza e ha un’ottima chance a sua volta. Dobbiamo restare calmi. I miei obiettivi per la Vuelta a España sono più che raggiunti. Due vittorie di tappa, sono secondo nella generale a quasi metà corsa, sono in gran condizione…”

Ovviamente, anche un pensiero in vista del Mondiale di Innsbruck 2018, anche se per quanto espresso sinora il murciano dimostra di poter dire la sua e preferisce star concentrato su quel che ha: “Di certo penso ai Mondiali, ma ora siamo alla Vuelta. Vedendo come vanno le cose al momento, non possiamo perdere l’opportunità di vincere questa corsa. Ho una chance, il team merita questa chance, anche Nairo merita di avermi al suo fianco se perdo tempo. Possiamo ancora fare grandi cose. I mondiali ovviamente mi calzano a pennello, ma del lavoro in più qui non avrà effetti sulla mia prestazione in Austria”.

2 Commenti

  1. 12 anni dall’ultima maglia rossa? Ma se ha vinto la Vuelta nel 2009 (che pure era l’ultimo anno in cui si portava la maglia oro e non rossa).

    Svista vostra o poca memoria sua?

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