Vuelta a España 2018, De Marchi: “È stata una lotta di cinque ore. La più difficile vittoria della mia carriera”
Finalmente Alessandro De Marchi è tornato ad alzare le braccia al cielo alla Vuelta a España 2018. Il corridore della BMC ha coronato al meglio una fuga che ha impiegato più di 100 chilometri per partire, riuscendo nel finale a staccare Jhonatan Restrepo (Katusha-Alpecin), con il quale era evaso dal gruppetto di fuggitivi a poco più di venti chilometri dall’arrivo. Per il friulano è una sorta di liberazione, visto che non vinceva dal 2015, proprio sulle strade della Vuelta. Su quattro vittorie da professionista, ben tre sono arrivate nel Grande Giro iberico, a conferma di un feeling che rimane ottimale anche col passare degli anni.
“Siamo andati a tutta per tutta la tappa, ogni azione poteva essere quella buona per la fuga e poi per la vittoria – ha spiegato De Marchi stremato – È stata una lotta di 5 ore. La presenza di Dylan Teuns e Nicolas Roche è stata importante, perché sono potuto rimanere davanti e poi loro hanno fatto da stopper ad altri attacchi. Tra le mie vittorie è sicuramente la più dura mai ottenuta“.
L’ex corridore dell’Androni si conferma maestro delle fughe, anche se lui stesso ammette che spesso è la dea bendata a fare la differenza: “Ci vuole molta fortuna per entrare in fuga, e poi solo alla fine ci vogliono le gambe. Nel finale non ero sicuro di poter staccare Restrepo, perché è un buon corridore. Ma alla fine è andata bene”.
Il trionfo odierno ha quindi dato nuova linfa al Rosso di Buja, che tornerà all’attacco al più presto: “Per un corridore come me che va spesso in fuga è importante riuscire a vincere ogni tanto. Nell’ultima stagione non sono riuscito ad ottenere buoni risultati, ma ora ho capito dove concentrarmi e con la giusta passione e pazienza il momento giusto arriva”.
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