Tour de France 2023, le tappe della seconda settimana: una tappa per velocisti e due frazioni collinari anticipano le prime tre giornate sulle Alpi

Nonostante sia già successo di tutto, il Tour de France 2023 ha ancora tanto da raccontare. Osservato il primo giorno di riposo, infatti, la Grande Boucle ripartirà martedì 11 luglio con la lotta per la Maglia Gialla più accesa che mai. Nella Vulcania – Issoire di 167,2 km, però, gli uomini di classifica dovrebbero rimanere abbastanza tranquilli. Il tracciato si presta, infatti, ad azioni da lontano di uomini da classiche e cacciatori di tappe; sono previsti, infatti, cinque GPM, di cui l’ultimo a 30 chilometri dal traguardo, che dovrebbero mettere in difficoltà i velocisti puri: Col de la Moreno (4,8 km al 4,7%), Col de Guéry (7,8 km al 5%), Col de la Croix Saint-Robert (6 km al ,3%), Côte de Saint-Victor-la-Rivière (3 km al 5,9%) e la Côte de la Chapelle-en-Marcousse (6,5 km al 5,6%).

Gli sprinter dovrebbero tornare protagonisti il giorno successivo, per la Clermont-Ferrnad – Moulins di 179,8 km. Dopo una prima parte di tappa mossa, con la Côte de Chaptuzat-Haut (1,9 km al 5%) e la Côte de Mercurol (2,9 km al 4,6%), infatti, i corridori incontreranno la classica pianura francese, dove le squadre dei velocisti avranno la possibilità di controllare la corsa: l’ultima difficoltà altimetrica di giornata sarà l’irrilevante Côte de la Croix Blanche (1,6 km al 5,4%). La Roanne – Belleville-en-Beaujolais offrirà nelle prime fasi di corsa la Côte de Thizy-les-Bourgs (4,3 km al 5,6%),Col des Écorbans (2,1 km al 6,9%),ma sarà soprattutto dopo i primi 100 chilometri che il tracciato si farà impegnativo: i corridori dovranno affrontare, infatti, in rapida successione Col de la Casse Froide (5,2 km al 6,1%), Col de la Croix Montmain (5,5 km al 6,1%) e Col de la Croix Rosier (5,3 km al 7,6%). Dall’ultima salita al traguardo mancheranno una ventina di chilometri.

Con la tredicesima tappa la Grande Boucle arriverà sulle Alpi. La frazione misurerà solo 137,8 chilometri, ma, dopo la partenza da Chätillon-sur-Chalaronne offrirà l’arrivo in salita a Grand Colombier. I primi 70 chilometri saranno sostanzialmente pianeggianti, seguiti da una salita di una quindicina di chilometri non categorizzata. Il piatto forte arriverà dopo la discesa, quando i corridori inizieranno la salita finale di 17,4 chilometri al 7,1%. Una salita secca che farà da preludio alle giornate successive, nella quale forse potrebbe non succedere molto, ma che in realtà, potrebbe comunque, pur senza grandi attacchi, dare importanti tendenze e conferma in vista delle due tappe a seguire.

Pur senza un arrivo in salita, la Annemasse – Morzine si propone come una delle giornate più interessanti grazie a ben 151,8 km) cinque GPM in programma, di cui quattro di prima categoria e l’ultimo HC, dove peraltro sono anche posti alcuni secondi di abbuono che in Tour almeno sinora così combattuto possono comunque fare comodo. Se la prima salita sarà il non irresistibile Col de Saxel (4,2km al4,6%) – che comunque essendo posto ad appena 14,5 chilometri dalla partenza potrà subito rivelarsi importanti – a seguire arrivano velocemente Col de Cou (7km al 7,4%) e Col du Feu (5,8km al 7,8%), seguiti dalla salita del Col de Jambaz, che pur non essendo GPM fa comunque male nelle gambe. Intervallati solo da discese, praticamente senza un metro di pianura si proseguirà con Col de Ramaz (13,9 km al 7,1%), che dopo una lunga picchiata porta alla brevissima vallata da cui si arriva ai piedi del Col de Joux Plane (11,6 km all’8,5%). Dal GPM resteranno appena 12 chilometri, tutti di discesa. Con un dislivello di quasi 4200 metri in appena 151,8 chilometri è indubbiamente la tappa più temuta della settimana.

Il giorno successivo spazio alla Les Gets – Saint-Gervais Mont Blanc, 179 chilometri che includono nuovamente cinque GPM, di cui tre di prima categoria. Una tappa meno dura, indubbiamente, ma che con le fatiche accumulate del giorno precedente potrebbe creare potenzialmente ancora più danni. La prima salita repertoriata (ce ne saranno infatti altre tre prima, seppur non irresistibili) stavolta arriva dopo 75,6 chilometri quando i corridori inizieranno la scalata del Col de la Forclaz de Montmin (7,2 km al 7,3%). Prima del successivo Col de la Croix Fry (11,3 km al 7%) passeranno altri 30 chilometri distribuiti fra discesa e pianura, ma anche uno strappo da non dimenticare, mentre da quel momento in poi i corridori potranno nuovamente dimenticarsi la pianura. Dopo una brevissima discesa si arriverà così al Col de Aravis (4,4 km al 5,8%), seguito da un lungo tratto in falsopiano che sicuramente potrà essere decisivo per la vittoria di tappa. Dopo essere tornati a valle si tornerà a salire con l’impegnativa Côte de Amerands (2,7 km al 10,9%), preludio alla salita conclusiva che porta a Saint-Gervais Mont-Blanc dopo 7 chilometri al 7,7%, ma sarà quasi una ascesa unica con la precedente visto che mezzo ci sono appena 1400 metri di discesa.

Tappe Seconda Settimana Tour de France 2023

Altimetrie e Planimetrie Seconda Settimana Tour de France 2023

Tappa 10 (11/7): Vulcania – Issoire (167,2 km)

Tappa 11 (12/7): Camaiore – Tortona (219 km)

Tappa 12 (13/7): Roanne – Belleville-en-Beaujolais (168,8 km)

Tappa 13 (14/7): Châtillon-sur-Chalaronne – Grand Colombier (137,8 km)

Tappa 15 (20/7): Annemasse – Morzine Les Portes du Soleil (151,8 km)

Tappa 15 (16/7): Les Gets Les Portes du Soleil – Saint-Gervais Mont-Blanc (179 km)

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