Tour de France 2020, Egan Bernal: “Pagato per correre per la Ineos, non per me. Pronto ad aiutare Froome e Thomas”
Egan Bernal promette fedeltà alla causa Ineos al Tour de France 2020. Il colombiano vuole sicuramente vincere la Grande Boucle e confermare il titolo conquistato lo scorso anno, ma non per questo arriverà alla rottura con la squadra se la situazione di corsa dovesse dimostrare che i suoi compagni sono più forti. Se Chris Froome o Geraint Thomas dovessero essere nella posizione di poter vincere la Grande Boucle, il campione uscente sarebbe pronto a lavorare per loro mettendo gli interessi della squadra al primo posto. Ovviamente, la filosofia di “correre per il più forte” vale con il passare dei giorni, perché alla partenza Bernal si schiererà con l’intenzione di vincere il suo secondo Tour de France. Grande importanza avrà anche il primo mese di corse, che permetterà ai corridori di tornare alle corse e dimostrare la loro condizione dopo il lungo stop.
“Sono pagato per correre per la Ineos, non per Egan Bernal – ha spiegato in conferenza – Siamo consapevoli che quel che conta è la vittoria della squadra e questa è una grande responsabilità. Non faremo cose sbagliate che portano la squadra a perdere il Tour. Siamo tutti e tre dei professionisti, sappiamo cosa significa vincere il Tour. Siamo amici e siamo onesti, parliamo e ci capiamo molto bene. La questione di chi sarà il leader si risolverà sulla strada. È una questione di pazienza e di mantenere i piedi per terra”.
I problemi di leadership sono sostanzialmente quelli che hanno convinto Froome a lasciare la squadra in direzione Israel Start-Up Nation, ma il giovane talento sudamericano è sicuro che alla Grande Boucle non ci saranno problemi. Esclusa anche l’ipotesi che Froome possa non esserci per non creare frizioni: “Ho grande rispetto per Chris in quanto un grande campione dal quale ho imparato molto. Quanto detto dalla Ineos al momento della partenza è molto chiaro, non hanno potuto offrirgli una leadership unica quindi la miglior soluzione per lui è cambiare squadra. Per lui sarà un bene, ma per noi è un male perché significa che sarà un nostro rivale. Attualmente, sono felice di continuare a poter continuare a contare su di lui in squadra. Sarà al Tour con noi ed è un bene per tutti”.
Pronto al ritorno in Europa assieme ai suoi connazionali, il colombiano correrà solamente in Francia nelle prossime settimane, pronto ad affrontare corse in cui potersi testare spesso e volentieri in salita. Nel suo programma ci sono infatti Route d’Occitanie (1-4 Agosto), Tour de l’Ain (7-9 Agosto) e Giro del Delfinato (12-16 Agosto), fermandosi poi per circa due settimane prima della Grande Partenza da Nizza sabato 29 agosto. “Sin dalla prima corsa vedremo come sta ognuno di noi e la squadra deciderà, in base ai risultati, se arrivare al Tour con uno, due leader o un corridore protetto – spiega in conferenza – Questa squadra ha l’esperienza nel gestire situazioni come queste e se dovrò aiutare Froome o Thomas lo farò, così come sono sicuro che loro farebbero lo stesso con me. La questione è molto semplice”.
Campione del presente, Bernal è comunque soprattutto il campione del futuro del team britannico, pronto a sacrificare il suo uomo simbolo per garantirsi la continuità con l’ex Androni-Sidermec. Classe 1997, il pupillo di Gianni Savio è più giovane di oltre dieci dei suoi due compagni rivali (Classe 1985 Froome, 1986 Thomas). Il tempo è dunque in ogni caso dalla sua parte e lo sa. Così come la fiducia del team che gli ha fatto firmare un contratto sino al termine del 2023, tra i più lunghi che ci sono in gruppo attualmente.
“Sicuramente proverò a vincere il Tour e se ci riesco sarà una grande festa – aggiunge – Ma se non ci riesco non sarà successo niente. Ho solo 23 anni e ancora molte cose da poter fare. Avrò comunque la consapevolezza di essermi preparato e di aver fatto tutto bene per vincere”.
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