Giro d’Italia 2018, e se saltasse Gerusalemme ma non Israele?
Il Giro d’Italia 2018 potrebbe rinunciare a Gerusalemme, ma non a Israele? Se la situazione dovesse farsi insostenibile nella capitale della discordia, per salvare capra e cavoli in RCS Sport si starebbe pensando ad un nuovo scenario. Un’ulteriore ipotesi di Piano B che viene svelata durante la trasmissione serale Radio Corsa da Beppe Conti, secondo il quale ci sarebbe questa nuova ipotesi di discussione sul tavolo. Si partirebbe dunque comunque da Israele, ma “senza toccare Gerusalemme“, secondo quanto riporta l’esperto giornalista ora alla RAI.
Un modo dunque per non dover completamente rinunciare al progetto originale, conservando comunque la straordinarietò di questa Grande Partenza. Certo, il messaggio di pace che si voleva essere veicolato, chiudendo un cerchio con l’arrivo a Roma, viene a mancare, ma sarebbe lo scotto minimo per garantire la sicurezza dell’intera carovana e del pubblico che vuole assistere alla corsa.
Intervenuto nel corso della trasmissione, Mauro Vegni non ha voluto commentare questa indiscrezione. Né nessun altra proposta sinora, tra le quali la Puglia sembra essere in questo periodo la più nominata, ma non l’unica, limitandosi ad una battuta: “Piano B? Io abito al quarto piano…” Più seriamente, ha ribadito come allo stato attuale, la situazione è immutata rispetto alla presentazione del 29 Novembre.
La partenza da Gerusalemme non è attualmente dunque in discussione. Perlomeno non ufficialmente, ma è chiaro come una soluzione di riserva esiste già, come peraltro aveva lui stesso confermato da tempo. Ma lo scenario proposto da Beppe Conti potrebbe effettivamente conciliare le esigenze di tutti, con delle inevitabili rinunce e concessioni reciproche che potrebbero comunque offrire una soluzione capace di soddisfare le varie posizioni.
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