Doping, le controanalisi di Cardoso hanno dato esito “inconcludente”: ora che si fa?
André Cardoso resta ancora sospeso, ma non squalificato. Risultato positivo all’EPO lo scorso giugno, il corridore portoghese è ancora nel limbo in quanto le controanalisi sarebbero controverse, secondo quanto riporta A Bola. Il quotidiano lusitano, che cita fonti vicine al corridore, spiega infatti che il Campione B non ha dato un risultato chiaramente positivo, contrariamente alle prime analisi. Non si tratterebbe di una negatività, ma di un controllo che viene definito “inconcludente”.
In ragione di questa situazione anomala, il corridore e il suo avvocato chiedono all’UCI che venga tolta la sanzione e che Cardoso venga risarcito per il periodo in cui è stato – secondo loro – ingiustamente sospeso, non potendo così portare avanti la sua carriera. Ovviamente, di diverso avviso il CADF (la Fondazione AntiDoping per il Ciclismo) dell’UCI, che sostiene ci siano comunque gli estremi per una squalifica.
La palla a questo punto è passata al LADS (Servizio Legale AntiDoping), organismo indipendente dell’UCI, che a sua volta avrebbe deciso di non togliere la sospensione al corridore. Questo spiegherebbe la lentezza di quello che inizialmente sembrava un caso abbastanza semplice. In questi casi si dovrebbe arrivare ad una proposta da parte del LADS, composto da esperti legali e medici, per una possibile squalifica.
Se non si dovesse arrivare ad un accordo, il caso passerebbe così al Tribunale Antidoping dell’UCI, che comminerebbe una sanzione. Ovviamente, se a questo si dovesse arrivare, difficile pensare che si possa successivamente evitare anche il passaggio dal TAS di Losanna. Un altro caso che si può quantomeno definire ambiguo… Oltre che pessimo esempio di come il sistema abbia falle che andrebbero probabilmente almeno rivalutate…
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