Marcel Kittel ha finalmente sciolto le riserve riguardo il proprio futuro. Il velocista tedesco, fermo dallo scorso maggio quando rescisse consensualmente il proprio contratto con la Katusha-Alpecin, non tornerà più a correre. Secondo quanto confidato da lui stesso in un’intervista uscita oggi su Der Spiegel, afferma di avere perso ogni motivazione e di non riuscire più a reggere la pressione e i sacrifici che la vita del professionista impongono e, per questo, di non volere più tornare tra i professionisti. Non sono quindi servite le lusinghe del Team Jumbo-Visma per farlo tornare sui propri passi.
“Ho perso le motivazioni a torturarmi in sella a una bicicletta – ha spiegato ricordando gli ultimi tempi alla Katusha-Alpecin – C’era solo pressione, pressione e ancora pressione. Lo sport e il mondo in cui ho vissuto sono stati definiti dal dolore. Non c’era tempo per la famiglia, gli amici, e poi c’era la fatica perpetua e la routine. Come ciclista, trascorri 200 giorni all’anno sulla strada. Non volevo vedere mio figlio crescere via Skype“.
Non mi trovo daccordo sulla possibilità che Chris Froome ritorni ai livelli pre-incidente per i seguenti motivi:
-Età (gli anni passano per tutti).
-Avvento di giovani fenomeni che aumenta. inesorabilmente il livello delle prestazioni necessarie per aggiudicarsi una grande corsa a tappe (Giro, Tour, Vuelta).
-Paura di nuovi incidenti (quello occorsogli l’anno scorso resta indelebile nel subconscio) quindi minore propensione a prendere rischi; le discese fanno più distacchi delle salite e, per buttarsi “a tomba aperta” come si suol dire, occorre avere la mente sgombra e lo spirito adatto. Froome li ha ancora?
Non mi trovo daccordo sulla possibilità che Chris Froome ritorni ai livelli pre-incidente per i seguenti motivi:
-Età (gli anni passano per tutti).
-Avvento di giovani fenomeni che aumenta. inesorabilmente il livello delle prestazioni necessarie per aggiudicarsi una grande corsa a tappe (Giro, Tour, Vuelta).
-Paura di nuovi incidenti (quello occorsogli l’anno scorso resta indelebile nel subconscio) quindi minore propensione a prendere rischi; le discese fanno più distacchi delle salite e, per buttarsi “a tomba aperta” come si suol dire, occorre avere la mente sgombra e lo spirito adatto. Froome li ha ancora?