Tour de France 2025, Tadej Pogacar: “Credo in me, ma anche Vingegaard fa bene a credere in sé. Siamo pronti alla battaglia. La Vuelta ancora non so”

Tadej Pogacar concentrato per l’ultima settimana del Tour de France 2025. Dopo aver creato un solco importante nei Pirenei, saranno ora le Alpi (oltre al Mont Ventoux) a sancire il vincitore della Grande Boucle e lo sloveno ci arriva ovviamente da grande favorito. Jonas Vingegaard nell’ultima uscita ha tuttavia mostrato di poterci ancora provare e ha annunciato di volerlo fare, pronto a rischiare, avendo ancora tre buone occasioni per provare a lasciare il segno e cercare di mettersi alle spalle il leader della UAE Team Emirates XRG, che dal canto suo chiaramente professa a sua volta ancora di avere la gamba giusta per andarsi a prendere il suo quarto scettro (sarebbe invece il terzo per il danese).

“Ho fiducia in me, devo averne – spiega in conferenza stampa nel corso del giorno di riposo – Ma lo conosco e sono sicuro che Jonas ha motivo di essere fiducioso anche lui perché è in ottima forma, come ha mostrato a crono e Superbagnères, dove volava davvero. Devo restare concentrato, mangiare e dormire bene, continuare a mantenere la concentrazione ed essere fiducioso, perché le cose stanno andando bene. Ma siamo pronti a darci battaglia“.

Sono tre le sfide che decideranno in maniera sostanzialmente inappellabile la Grande Boucle (a meno di distacchi molto ridotti nell’ultima tappa, con la scalata di Montmartre che va a mescolare le carte della tappa conclusiva). Casualmente, due di queste sono luoghi che hanno visto lo scalatore della Visma | Lease a Bike infliggere sconfitte a capitano della formazione emiratina. “Quest’anno penso proprio che il percorso sia stato fatto per spaventarmi (ride, ndr) – commenta al riguardo – Con Hautacam, Mont Ventoux e Col de la Loze, dove Vingegaard mi ha battuto… Ma sono state situazioni di corsa, non è la salita che era più o meno adatta a lui. Dipendeva da molti fattori. Mi piacciono queste salite. Il Ventoux è iconico e il Col de la Loze è una delle salite più dure che ho fatto in carriera, non vedo l’ora. Non cerco una vendetta in quelle giornate, ovviamente spero però di avere gambe migliori delle altre volte“.

Il focus è dunque completamente su queste battaglie e per il momento lo sloveno non si proietta avanti, rifiutandosi di dire di più riguardo la probabile, ma mai ancora ufficializzata, presenza alla Vuelta a España. “Non so ancora – risponde a un giornalista spagnolo che ovviamente vorrebbe saperne di più – Al momento penso solo al Tour e alle sei tappe rimaste. Non penso a quel che verrà dopo. Alcuni stanno già organizzando le proprie vacanze, ma io neanche quello. La decisione arriverà dopo il Tour, probabilmente da me. Vedremo, non voglio stressarmi pensando al resto della stagione. Ora sono concentrato sul Tour, poi nei momenti più tranquilli, dopo, potrò decidere cosa mi sento di poter fare nel resto del calendario”.

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