Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck): Dopo la vittoria del compagno di squadra Philipsen aveva detto che il Tour della squadra era già perfetto. Lui però non aveva proprio intenzione di vivere di rendita e ha sfoderato, 24 ore dopo, una prestazione maestosa. Legge bene tutti i momenti della corsa e non gli pesa trovarsi da solo, in un gruppetto assortito di campioni. Sull’arrivo secco, però, il neerlandese è probabilmente il più campione di tutti: parte al momento giusto, prende l’ultima curva davanti, si tiene dietro Tadej Pogačar e va a prendersi una scintillante Maglia Gialla.
Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels): Ormai ha il suo posto ben delineato fra i corridori più importanti del panorama. Nel finale fa il diavolo a quattro, andando ripetutamente all’attacco e cercando di portar via il gruppetto giusto, senza particolari riverenze nei confronti degli uomini di classifica. Gli manca forse un pizzico di convinzione nell’ultimo chilometro, quando si ripresenta davanti a tutti, ma decide di non proseguire l’azione. Chiude comunque con un discreto piazzamento e si porta al quarto posto della generale, con solo tre enormi campioni davanti.
Visma|Lease a Bike: Detto che Jonas Vingegaard ormai si muove in pianura come un navigato passista, la squadra neerlandese porta a termine una eccellente opera corale, mettendo nuovamente in difficoltà alcuni uomini di classifica e prendendo in mano la corsa con una notevole autorità. In testa al gruppo si vedono prima Wout van Aert, poi Victor Campenaerts e Tiesj Benoot, prima che Matteo Jorgenson si erga ad assoluto protagonista della scena. Il capitano danese, poi, corona il tutto con un finale molto incoraggiante, sempre in scia a Pogačar.
Carlos Rodríguez (Ineos Grenadiers): Staccato, rispetto ai primi, nella prima tappa e staccato anche oggi. Sullo spagnolo permangono i dubbi di una condizione generale tutt’altro che entusiasmante, quantomeno se parametrata alle aspettative e ai suoi passati risultati. Raramente nelle prime posizioni, sembra subire la corsa e anche la squadra non pare riuscire a garantirgli il sostegno ideale, data la concorrenza. Così, dopo due giornate di gara, ha già un minuto da recuperare rispetto ai rivali nella lotta per il podio.
Primož Roglič (Red Bull-Bora-hansgrohe): Anche lui ha faticato ieri e non ha brillato particolarmente oggi, considerando peraltro che un percorso del genere sarebbe stato molto appetitoso per lui negli anni passati. Diversamente dalla prima tappa, riesce comunque a limitare i danni, chiudendo nel gruppo dei migliori, con la speranza che la condizione vada migliorando di chilometro in chilometro.
Alexey Lutsenko (Israel-Premier Tech): Lampi di classe nel momento più concitato della corsa, tanto da trovarsi in testa alla corsa insieme a Vauquelin e Jorgenson. Logica vorrebbe che si mettesse immediatamente a collaborare rilanciando un’azione che, alla peggio, gli consentirebbe di finire sul podio virtuale di giornata, senza dover avere a che fare con i grossissimi calibri rimasti dietro. Invece, rimane a ruota e finisce per piazzarsi 25esimo…