Tour de France 2022, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2022.

TOP

Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma): Lui questa giornata non la dimenticherà mai, e probabilmente nemmeno noi. L’attacco che ribalta il Tour arriva sul Col du Granon, ma il danese e l’intera Jumbo-Visma cominciano ad attaccare Pogacar già a 80 chilometri dall’arrivo, costringendo lo sloveno a consumare molte energie. Il finale, invece, è un capolavoro tutto suo, con un attacco che mette in crisi Pogacar e che gli permette di mettere il suo primo sigillo su questa Grande Boucle e di prendersi la maglia gialla, anche con un buon vantaggio sugli avversari. La vittoria di oggi potrebbe avere cambiato la storia di questo Tour e anche della sua carriera. Adesso viene il bello.

Nairo Quintana (Arkéa-Samsic): Che azione! Un tempo, quando era all’apice della carriera, spesso si facevano ironie sulla sua reticenza ad attaccare, invece oggi il colombiano è addirittura il primo ad attaccare sulla salita finale. Inizialmente il gruppo maglia gialla sembra tenerlo sotto controllo, ma centinaia di metri dopo centinaia di metri lo scalatore sudamericano guadagna secondi su secondi, tanto che alla fine l’unico che riesce a riprenderlo è un fenomenale Vingegaard. Il secondo posto di tappa in una frazione così dura è indice di grande condizione, che a questo punto potrà sfruttare anche nelle prossime tappe di montagna, per cercare una vittoria di tappa e/o puntare al terzo podio in carriera alla Grande Boucle, proprio quando ormai non erano più in molti quelli che avrebbero scommesso di vederlo sul podio di Parigi alla vigilia.

Romain Bardet (DSM):  Dopo il ritiro dal Giro, arriva un’altra occasione di fare classifica. Se fino a due giorni fa sembrava orientato a puntare alle tappe, ormai il classe ’90 non può esimersi dal curare la classifica, visto che dopo la tappa di oggi ha superato persino Pogacar ed è secondo in classifica generale, migliore tra i corridori di casa e nuova-vecchia speranza dei tifosi francesi. Nella tappa di oggi si gestisce perfettamente, non seguendo gli attacchi della Jumbo-Visma nelle fasi iniziali e riuscendo poi a scollinare a pochi metri da Pogacar e Vingegaard sul Galibier. Nella salita finale non riesce a seguire lo scatto di Vingegaard, ma poi si libera di Pogacar e dei due Ineos, andando a prendersi un terzo posto di tappa, che probabilmente segna per lui un nuovo inizio in questo Tour de France.

FLOP

Enric Mas (Movistar): Il desaparecido di questa tappa. Lo spagnolo si stacca sui primi attacchi della Jumbo-Visma e nonostante un grande lavoro della sua squadra, Carlos Verona in testa, non riesce mai a ricongiungersi con il gruppo dei big. Resta ancora in top 10, ma gli 8’08” che ha pagato al traguardo da Vingegaard suonano come una mazzata quasi irreparabile su qualsiasi velleità di classifica (anche il podio, suo obiettivo dichiarato, è lontano più di 7 minuti). Da domani dovrà trovare un modo per reinventarsi.

Tadej Pogacar (UAE Team Emirates): Alla fine crolla sotto i colpi della Jumbo-Visma. All’ormai ex maglia gialla il mondo del ciclismo deve dire solo grazie, ma oggi sicuramente avrebbe potuto agire diversamente in alcuni frangenti. Quando sulle prime rampe del Galibier si trova nella morsa Roglic-Vingegaard chiude ripetutamente su entrambi, sprecando delle energie inutili per andare a chiudere su un Roglic comunque relativemente lontano in classifica generale, invece di curare solo il danese. Forse lui stesso non si rende conto delle energie sprecate, visto che a 10 km dalla conclusione scherza ancora con la telecamera, e probabilmente anche per questa errata gestione dello sforzo alla fine non riesce a rispondere a  Vingegaard e viene ripreso, uno dopo l’altro, anche da Bardet, Thomas, Yates e Gaudu. Lo sloveno non è riuscito a spiegarsi la débacle dopo la tappa, anche se già ieri aveva dato qualche segno di nervosismo all’arrivo, disputando una volata sostanzialmente inutile, ma ha promesso battaglia fino a Parigi. Anche noi siamo certi che, salvo eventuali problemi fisici al momento non noti, già da domani lo vedremo andare all’attacco per regalarci altro spettacolo in questo pirotecnico Tour de France.

UAE Team Emirates: Se Pogacar non è più in maglia gialla, di certo lo sloveno non è l’unico colpevole. Rimasto da solo sin dalle prime fasi della tappa, è costretto a rispondere sempre in solitaria, sprecando energie che poi risulteranno decisive. Prima dell’ascesa finale, per grazia ricevuta dalla Jumbo-Visma che vuole riportare Roglic davanti, Rafal Majka (l’unico, nonostante il covid, ad ottenere la sufficienza oggi nella giornata nera del team emiratino) arriva a supportare il capitano.  Il polacco fa il ritmo per il suo capitano nelle prime parti della salita, ma poi con i primi attacchi la maglia gialla si trova di nuovo da sola. La sfortuna ci ha sicuramente messo del suo (l’abbandono per covid di George Bennett ad esempio), ma una squadra che punta alla maglia gialla non può lasciare il suo capitano da solo per oltre metà tappa.

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