Tour de France 2019, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2019.

TOP

Thibaut Pinot (Groupama-FDJ): Conferma di essere il corridore più brillante in salita e, all’indomani di una crono positiva, capitalizza il gran lavoro svolto da un sontuoso David Gaudu per tornare a gioire sulle strade del GT di casa a quattro anni di distanza dall’ultima volta. Domina lo sprint ristretto fornendo la sensazione di essere in possesso di energie che avrebbe potuto spendere anche con un attacco più coraggioso. Senza la tappa dei ventagli sarebbe il rivale più pericoloso di Alaphilippe per la Maglia Gialla. Adesso, con ancora 192 secondi da colmare, dovrà invece inventarsi qualcosa senza aspettare l’ultimo chilometro.

Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step): In assenza di una formazione in grado di monopolizzare la corsa, c’è un corridore che riesce a farlo. Alla luce della cronometro di ieri non stupisce (almeno più del dovuto) vederlo tener botta anche su un gigante come il Tourmalet, dove paga dazio soltanto nello sprint finale scegliendo forse male i tempi per lanciarsi. Favorito anche dall’assenza di scatti secchi, controlla gli avversari che ritiene più pericolosi e non fatica a saltare sulla ruota migliore quando davanti il ritmo cambia. Giorno dopo giorno la sua candidatura al podio di Parigi diventa più credibile.

Jumbo-Visma: A tre chilometri dall’epilogo del secondo arrivo in salita è la squadra con più rappresentanti nell’avanguardia del gruppo, potendo contare su Laurens De Plus e George Bennett in appoggio al capitano designato. Si dissolve dopo la flamme rouge, ma ne esce accresciuta nella fiducia in vista dell’ultima settimana. Con uno Steven Kruijswijk sempre più maturo e solido sulle tre settimane, classifica attuale alla mano ambire a quel podio svanito un anno fa soltanto al penultimo giorno non appare un’utopia.

FLOP

Movistar: Dopo aver vinto il Giro per manifesta superiorità, fa una figura dilettantesca sulle strade del Tour. Con Amador tira a tutta sul Col du Soulor per impedire ai fuggitivi di giocarsi il successo di tappa e per provare a riaprire la classifica generale con almeno uno dei suoi capitani. Sul Tourmalet accade però tutto il contrario, con Nairo Quintana che perde contatto a 10 chilometri dall’arrivo, Alejandro Valverde che si sfila ai -4 e Mikel Landa che non riesce nemmeno a salvare in corner la baracca piazzandosi sesto e ultimo nel gruppetto che si gioca il successo allo sprint. La Grande Boucle degli spagnoli termina di fatto oggi con un atteggiamento inspiegabile e con un nuovo flop fragoroso del trio di leader.

Geraint Thomas (Team Ineos): Torna a mandare giù il calice amaro della sconfitta in coda a una tappa segnata di rosso sul calendario per riaprire le sorti della classifica generale. Secondo ieri a cronometro, il campione in carica dà i primi segnali di cedimento a cinque chilometri dall’arrivo, quando inizia a perdere posizioni nel gruppetto dei migliori, e cede definitivamente ai 1200 dallo striscione d’arrivo sotto l’impulso di Emanuel Buchmann (Bora-hansgrohe). I 36” accusati da Pinot pesano in classifica e nelle gerarchie di squadra, con Bernal che si è ripreso con gli interessi il credito ceduto ieri e che ora, davanti a una nuova battuta d’arresto, è pronto ad ereditare i galloni di leader.

Romain Bardet (Ag2r La Mondiale): In una giornata con più bocciati che promossi, il francese è nuovamente il più negativo tra i corridori più attesi, facendo peggio anche di Adam Yates (Mitchelton-Scott) e Daniel Martin (UAE Team Emirates) che hanno almeno il “merito” di resistere fino ai piedi del Tourmalet. Chiamato al riscatto dopo le pessime figure dei giorni scorsi, si sfila già a 61 chilometri dall’arrivo e con oltre metà tappa da mettere sotto le ruote. Giunge al traguardo con oltre 20′ di ritardo e nel gruppo con tanti velocisti, a testimonianza di una condizione approssimativa in una stagione decisamente da dimenticare. Gli resta una settimana per provare a prendersi almeno una soddisfazione parziale, dopo aver mancato per il secondo anno consecutivo l’appuntamento col podio.

2 Commenti

  1. solo una piccola annotazione per togliermi il dubbio e vi chiedo gentile redazione:ma Kruiswijk non aveva perso il podio alla penultima tappa della Vuelta 18?mi sembra che fu Roglic nella crono invece a perdere il podio al Tour 18…

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