Bilancio Squadre 2022: Euskaltel-Euskadi

L’anno della Euskaltel-Euskadi si chiude senza acuti. La formazione spagnola, di matrice basca, infatti, ha chiuso l’anno con zero successi nelle corse professionistiche (portandosi a casa però due tappe della Volta ao Alentejo, corsa di categoria 2.2), con la partecipazione alla Vuelta come momento in cui ha ruotato l’intera stagione della squadra, mostrando uno stile di corse aggressivo, che ha permesso a corridori del team di portarsi a casa in due tappe il premio di combattivo di giornata. Nel resto dell’anno, poi, c’è stato qualche buon piazzamento nelle brevi corse a tappe, mentre il punto debole del team è che gli uomini in grado di portare questi risultati sono stati davvero pochi.

TOP

Il miglior corridore dell’anno all’interno del team è per distacco Mikel Bizkarra. Il classe ’89 apre l’anno con un tredicesimo posto in una prova della Challenge Mallorca e tante difficoltà, che si metter però alle spalle nel corso della Vuelta Asturias, chiusa al quarto posto. La corsa successiva è l’Adriatica Ionica Race, che lo vede concludere al sesto posto e con una fiducia ritrovata. Alla Vuelta è uno dei corridori migliori del team, visto che lo si vede spesso all’attacco, interpretando splendidamente la filosofia del team.

Nonostante un brutto infortunio a maggio, anche Gotzon Martin rientra tra i corridori che hanno portato i risultati migliori al team. Il classe ’96 inizia l’anno restando sempre nella prima parte del gruppo, con il sesto posto in una tappa del Giro dei Paesi Baschi, dunque sulle strade di casa del team, che spicca come miglior risultato della primavera (lo sarà poi anche dell’intera stagione). Primavera che viene interrotta da una brutta caduta in allenamento, che causa allo spagnolo la frattura di una vertebra, una costola e della spalla sinistra, a cui si aggiunge anche un ematoma polmonare. I tempi di recupero sono ovviamente lunghi, ma lui riesce a tornare in sella già ai primi di agosto, partecipando alla Vuelta a Burgos, ultimo test prima della partecipazione alla Vuelta. Nel GT iberico non ottiene grandi risultati, ma ritrova la condizione e così può chiudere l’anno partecipando al mondiale con la nazionale spagnola e poi con la top 10 alla Japan Cup. Un risultato che gli permette di avvicinarsi con fiducia al 2023, anno in cui spera di potersi giocare le sue carte senza infortuni.

In una stagione del genere, acquisiscono importanza anche risultati come i premi della combattività ottenuto da Joan Bou Luis Angel Maté in due diverse tappe della Vuelta. Entrambi hanno sfruttato la loro occasione per andare in fuga in giornate dal destino segnato, mostrando comunque grande coraggio, anche se poi le squadre dei velocisti sono andati a riprenderli in entrambi i casi prima del finale. Il resto della stagione, invece, per entrambi è lontano dalla luce dei riflettori, con Bou che però si fa preferire nettamente tra i due, non solo per il quinto posto di tappa alla Adriatica Ionica Race, ma anche per le aspettative diverse che c’erano a inizio anno. In ogni caso entrambi saranno ancora in squadra la prossima stagione e potranno dare ancora il loro contributo.

Tra i migliori corridori del team in questo 2023 per numero di piazzamenti possiamo citare anche Xabier Mikel Azparren, che ha portato a casa uno dei due successi del team conquistando la seconda tappa della Volta ao Alentejo e concludendo la corsa al secondo posto nella generale. Il 23enne, forse anche per la giovane età, si è mostrato ancora un po’ discontinuo durante il resto della stagione, nella quale ha comunque colto qualche altro piazzamento (come il terzo posto nella crono dei campionati nazionali), mettendosi poi in mostra con alcune fughe alla Vuelta a España.

+++ Mikel Bizkarra
++ Gotzon Martin
+ Joan Bou

FLOP

Mikel Iturria sembra aver perso lo smalto di un tempo. Vincitore di una tappa alla Vuelta nel 2019, il classe ’92 quest’anno è sempre in coda al gruppo, al netto di un quinto posto di tappa all’Adriatica Ionica Race, corsa in cui tutta la sua squadra si è disimpegnata molto bene. Nel resto dell’anno, come detto, è sempre nelle retrovie, con lo smacco di concludere anche fuori tempo al massimo al Giro dei Paesi Baschi, la corsa di casa, dopo essere stato in fuga un paio di giorni prima, dando l’impressione di poter quantomeno farsi vedere più spesso.

La carta d’identità comincia a farsi sentire per Juan Jose Lobato. Il velocista spagnolo, infatti, chiude ancora una volta l’anno senza successi di peso (al netto della vittoria di tappa alla Volta ao Alentejo), come gli succede ormai ininterrottamente dal 2019. A 33 anni, l’ex Movistar non può contare nemmeno su un calendario fitto di appuntamenti, ma i suoi piazzamenti sono davvero pochi. Vale la pena sottolineare un terzo posto di tappa alla Boucles de la Mayenne, dunque una corsa ProSeries, e due top 10 al Giro di Portogallo, che sembrano più gli ultimi sussulti del corridore che è stato piuttosto che la prova che possa essere ancora competitivo ad alti livelli. Per un corridore dal suo palmares, quanto ottenuto in stagione è ancora troppo poco.

Dopo le prima vittoria della carriera e alcune top 10 alla Vuelta 2021, Antonio Jesus Soto sembrava sul punto di sbocciare. Una frattura allo scafoide prima del Mondiale nelle Fiandre aveva rallentato la sua preparazione per il 2022, ma lo spagnolo si fa trovare comunque pronto all’appuntamento con il nuovo anno e alla prima corsa, a gennaio, è già quinto alla Clasica a la Comunitat Valenciana. A febbraio è ancora in buona forma, ma da marzo i risultati latitano, almeno fino al nono posto di tappa al Giro di Slovenia di metà giugno, che comunque di certo non passerà alla storia. Dopo il ritiro dai campionati spagnoli, però, il classe ’94 viene colpito dalla sfortuna, visto che dei non meglio specificati problemi fisici l’hanno portato a restare fuori dalle competizioni fino a metà settembre, quando rientra al Giro di Lussemburgo, con la speranza di poter tornare al suo livello entro l’inizio del prossimo anno.

– Antonio Jesus Soto
— Juan Jose Lobato
— Mikel Iturria

Miglior Momento

Il numero rosso indossato da Luis Angel Maté alla Vuelta è stato un bel premio sia per il corridore che per il team. La tappa in questione è la prima della terza settimana, che si apre con il corridore della Euskaltel che va in fuga insieme ad Ander Okamika. I due pedalano davanti al gruppo per quasi 175 chilometri, regalando visibilità ai loro team, prima di essere ripresi dal plotone a 14 chilometri dal traguardo. Una giornata che vale il premio di miglior combattivo a Maté, che con questa fuga dà anche un importante contributo all’ambiente, visto che prima della corsa aveva promesso di piantanare un albero per ogni chilometro passato in fuga.

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