Roma, morto ciclista 56enne travolto da un pirata della strada

Neanche il tempo di ripartire, che arriva la notizia di un ciclista vittima di un pirata della strada. È successo a Roma, all’altezza del civico 1115 di Via Boccea, nella zona di Casalotti – Selva Nera. Poco dopo le 20:30 di sabato sera il 56enne Giovanni P. è stato travolto da una vettura fuggita senza prestare soccorso. All’arrivo dei vigili l’uomo era riverso a terra priva di vita, probabilmente a causa di un forte impatto della testa con l’asfalto. Inutili infatti i primi soccorsi di altri passanti, così come la disperata corsa in ambulanza verso l’ospedale, dove non è stato possibile fare altro che constatare il decesso. Vicino alla bici sono stati rinvenuti frammenti dell’auto, che sono stati acquisiti dai vigili, così come le riprese dei video di sorveglianza della zona, nella speranza di poter individuare una immagine, un frame che abbia inquadrato l’automobile e il numero di targa.

La strada in quel punto, fuori dal grande raccordo anulare, è abbastanza stretta e a doppio senso di percorrenza. Purtroppo si tratta di una zona abbastanza isolata, ma la speranza è che con le videocamere poste nei tratti che precedono o seguono il luogo dell’incidente si possano individuare indizi in grado di permettere agli inquirenti di risalire al pirata della strada, che ora chiaramente potrebbe essere incriminato per omicidio stradale.

Un commento

  1. Si fa’ presto ad affermare Roma Ciclabile con 150 km di nuove corsie.Qui manca la cultura del rispetto,mica stiamo in Olanda.Ieri,ancora un ciclista investito su via Boccea,lasciato a terra, morto, come una mosca.Povero Giovanni,famiglia disperata,tutti noi pedalatori sempre piu’ impauriti quando si supera il Grande Raccordo Anulare dove la velocita’ dei mezzi è incontrollata,la carreggiata stretta,la banchina malmessa con l’assenza di infrastrutture a favore della bicicletta.

    Il procedere di un evento delittuoso come questo è riconducibile ad un modello replicabile:
    -L’automobilista è un criminale alterato,veloce,distratto dal cellulare(purtroppo si viene a sapere sempre dopo),spesso senza assicurazione,inesperto in situazioni di difficile visibilita’.

    -Il povero ciclista si è immesso in una strada altamente pericolosa,stretta,con buche e mezzi veloci,scarsa illuminazione(alle 20,30),non attrezzato per la notte,senza casco(ha battuto la testa) e documenti.Troncare la vita a 56 anni in questo modo è doppiamente terribile.

    Gli automezzi sono il virus del cicista.C’è un solo modo per salvarsi:pedalare separati(Foto 1).C’è tanto spazio nelle strade provinciali dell’area metropolitana di Roma.Basterebbe coprire le pericolose CUNETTE laterali(Foto 2).
    Un valido compromesso sono le “CORSIE di RISPETTO CON LA BANDA RUMOROSA e CATARIFRANGENTE SU TUTTE LE STRADE”.Economiche e significative avrebbero dato al caro Giovanni tante altre possibilita’ di salvarsi.Foto 3-4-5.In Olanda si è giunti alla seconda generazione di questa corsia.Foto 6-7
    Si dice che la vita non ha prezzo ma poi ,gli Amministratori, non ci mettono nemmeno gli spiccioli per la pubblicita’ progresso.(Foto 8)

    Gianfranco Di Pretoro

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