Tour de France 2022, Jonas Vingegaard e la Jumbo ribaltano la corsa! Tadej Pogacar perde quasi tre minuti

Giornata spettacolare al Tour de France 2022. La bagarre tra i big scoppia già a 80 chilometri dalla conclusione, con la Jumbo – Visma che attacca a ripetizione per sfiancare Tadej Pogacar. Lo sloveno risponde colpo su colpo, apparendo in controllo fino a cinque chilometri dalla conclusione, quando un attacco di Jonas Vingegaard mostra tutta la fatica della Maglia Gialla, che non riesce a rispondere e perde progressivamente terreno, fino a farsi staccare anche da molti rivali. Mentre il danese si invola andando a riprendere Nairo Quintana (Arkéa-Samsic) e Romain Bardet (Team DSM), che avevano provato ad anticipare, lo sloveno fatica e viene distanziato anche da Geraint Thomas, David Gaudu e Adam Yates, finendo così la tappa con un ritardo di quasi tre minuti. Colpo doppio dunque per Vingegaard, che si prende la Maglia Gialla con un vantaggio di 2’16” su Bardet e 2’22” su Pogacar.

La prima tappe della terribile accoppiata alpina non delude le attese, con la Jumbo – Visma che attacca a ripetizione Tadej Pogacar, sfiancandolo ben oltre le aspettative. Lo sloveno e la UAE Team Emirates sembrano in controllo fino a cinque chilometri dal traguardo, quando un attacco di Jonas Vingegaard manda tutto all’aria, con il danese che si invola verso il successo e la Maglia Gialla, distanziando di quasi tre minuti il rivale, che scivola così anche in terza posizione, alle spalle di un ottimo Romain Bardet, resistendo di poco davanti ai solidi Geraint Thomas e Nairo Quintana. Tra coloro che limitano i danni anche David Gaudu, Adam Yates e un ritrovato Alexey Lutsenko, mentre tutti gli altri subiscono distacchi importanti, partendo da Aleksandr Vlasov, Tom Pidcock ed Enric Mas, che scivolano così indietro in classifica, a ridosso della Top10.

La giornata parte dunque subito a tutta con l’attacco immediato di Wout Van Aert (Jumbo-Visma), seguito dal rivale di sempre Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceuninck). I due guadagnano subito una manciata di secondi, resistendo così alle nuove sfuriate del gruppo che si muove a scatti alle loro spalle. Capaci di guadagnare fino a trenta secondi, devono poi subire il ritorno del gruppo che prosegue sotto costanti accelerazioni ad opera di tutti coloro che vogliono andare in fuga. Primo a rientrare su di loro è Mattia Cattaneo (Quick-Step Alpha Vinyl), finché non si forma poi un gruppo di sedici unità alle loro spalle, che di forza riesce ad allungare dal gruppo e riportarsi sulla testa della corsa.

Warren Barguil (ARK), Tony Gallopin (TFS), Dylan Teuns (TBV), Ion Izaguirre (COF),Maximilian Schachmann (BOH), Mikaël Chérel (ACT), Simon Geschke (COF), Nils Politt (BOH), Pierre Latour (TEN), Christophe Laporte (TJV), Krists Neilands (IPT), Mads Pedersen (TFS), Jonas Rutsch (EFE), Guillaume Van Keirsbulck (ADC), Kamil Gradek (TBV), Maciej Bodnar (TEN) e Andrea Bagioli (QST) raggiungono così il terzetto al comando dopo 35 chilometri di corsa. Fatta la cernita, il gruppo li lascia andare, con la UAE Team Emirates che non è preoccupata visto che non ci sono uomini pericolosi in classifica generale. Ai piedi dei Lacets de Montevenier, prima salita di giornata, il gap è così di 3’15”, che aumentano notevolmente sulla suggestiva ascesa in cui perde contatto Mathieu Van Der Poel, scollinado con due minuti di ritardo contro i cinque del gruppo.

Il vantaggio degli attaccanti aumenta ulteriormente e all’imbocco del Col du Télégraphe il margine è ormai di 8’30”, con il ritmo che resta abbastanza tranquillo all’inseguimento, almeno fino a quando la Jumbo-Visma non decide di iniziare dare fuoco alle polveri. Mentre davanti Wout Van Aert fa il ritmo con Latour e Geschke che si preparano allo sprint per il GPM, in gruppo è Tiesj Benoot a scattare per far uscire Primoz Roglic, azione alla quale risponde subito Tadej Pogacar in persona, provocando così l’esplosione del gruppo, che comunque si comincia a ricomporre poco più tardi quando la formazione neerlandese rallenta il passo. A quel punto la UAE Team Emirates si riporta davanit, ma in vista del GPM Benoot lancia nuovamente Roglic. Ancora una volta Pogacar risponde prontamente, seguito da Jonas Vingegaard e dal solo Geraint Thomas. Questi quattro passano così al GPM con un ritardo di 7’10”, mentre subito dopo trovano Laporte, che si mette immediatamente al servizio dei compagni.

Il breve falsopiano discendente scorre così molto velocemente, mentre dietro Movistar e Groupama – FDJ provano ad organizzarsi per non veder saltare i propri capitani. Laporte si sposta non appena si arriva ai piedi del Galibier e immediatamente Roglic prova a scattare. Pronta la risposta di Pogacar, che finisce così nella morsa dei rivali visto che immediatamente ripreso lo sloveno scatta anche Vingegaard. Dopo un paio di tentativi della coppia antagonista, la Maglia Gialla decide di partire in prima persona, con il solo Vingegaard che riesce a seguirlo. Il danese ovviamente non concede neanche un cambio, consentendo a Thomas e Roglic di rientrare. A quel punto la UAE muove Marc Soler, che dal gruppetto dietro parte da solo per riportarsi sul proprio capitano, riuscendo così a mandare provvisoriamente in frantumi i piani della Jumbo-Visma, consentendo poi il rientro anche di altri uomini di classifica.

A quel punto il gruppo maglia gialla è composto da Tadej Pogačar (UAE Team Emirates), Primož Roglič (Jumbo-Visma), Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), Geraint Thomas (INEOS Grenadiers), Adam Yates (INEOS Grenadiers), David Gaudu (Groupama – FDJ), Romain Bardet (Team DSM), Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers), Nairo Quintana (Team Arkéa – Samsic), Enric Mas (Movistar Team), Aleksandr Vlasov (BORA – hansgrohe), Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team), Valentin Madouas (Groupama – FDJ), Sepp Kuss (Jumbo-Visma), Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), Carlos Verona (Movistar Team), Michael Storer (Groupama – FDJ) e Marc Soler (UAE Team Emirates), mentre davanti la bagarre vede Barguil allungare rispetto a Geschke, Latour, Teuns e Van Aert con i quali si era estirpato dal gruppo dei fuggitivi.

Mentre l’attaccante è a 50 km dal traguardo, in gruppo è nuovamente Roglic a lanciarsi all’attacco, provocando la reazione di Pogacar, che rilancia ulteriormente. A quel punto con la Maglia Gialla restano solamente Roglic, Vingegaard, Kruijswijk, Kuss, Quintana, Bardet e Thomas. La superiorità numerica della formazione neerlandese è netta e Pogacar non ci sta, piazzando un paio di accelerazioni che staccano quasi tutti, con i soli Vingegaard, Thomas e Bardet a seguire inizialmente, prima che resti solamente il danese alla sua ruota. Vingegaard non concede cambi, costringendo così la Maglia Gialla a tenere il ritmo, che inevitabilmente cala, consentendo il rientro di Bardet, seguito da Thomas e Kruijswijk. A quel punto il francese parte da solo, provando ad anticipare, con Pogacar che piazza poi un altro attacco per isolare Vingegaard. I due restano così nuovamente soli, ma scollinando con distacchi minimi. Pochi secondi che Bardet, Thomas, Quintana e Kruijswijk non tardano così a colmare in discesa, imitati poco dopo anche da Yates.

Davanti a loro restano invece ormai solamente Bardet, con un vantaggio di oltre due minuti su Geschke, Latour e Teuns che si ricompattano in discesa, mentre Van Aert si ferma e aspetta i compagni. Ripreso dal gruppo Maglia Gialla, la Maglia Verde tuttavia si rialza ancora e aspetta anche Roglic, che si trova in un gruppetto tirato dalla Groupama – FDJ in favore di David Gaudu, che allo scollinamento aveva un ritardo di quasi due minuti. Un gap che viene colmato dall’attendismo della formazione neerlandese, capace di far valere la sua superiorità numerica.

Da quel momento la situazione nella lunga discesa del Galibier non cambia, anche se Barguil vede crollare il vantaggio che si era costruito grazie all’eccezionale lavoro di Van Aert. Il francese inizia così il Col du Granon con un margine di 4’10”, ma velocemente il gap comincia a scendere per effetto del forcing di Rafal Majka, oltre che dell’attacco del compagno Nairo Quintana. Il colombiano infatti si lancia per primo e dopo essere rimasto a lungo davanti per pochi metri, scava un distacco interessante, fino a riuscire a riprendere un Barguil ormai stremato a quattro chilometri dalla conclusione. Nel frattempo però anche in gruppo la situazione è cambiata perché dopo Romain Bardet, è Jonas Vingegaard a partire, lasciando sul posto Tadej Pogacar, aiutato per pochi metri da un ormai esausto Rafal Majka, che aveva nuovamente provocato una grandissima scrematura, restando con appena cinque uomini alla sua ruota.

Mentre il rivale si invola, Pogacar prova così a chiedere la collaborazione di Geraint Thomas, ma il gallese non tarda a staccarlo, con il distacco che in pochissimo tempo arriva a quaranta secondi, facendo del danese il leader virtuale della corsa, avendo rapidamente ripreso e staccato anche i vari Bardet, Barguil e Quintana. Ripreso anche da Yates, Pogacar appare in grande difficoltà, con il distacco che supera velocemente anche il minuto. Su di loro rientra poco dopo anche un Gaudu capace di gestirsi molto bene, tanto che il francese stacca rapidamente la Maglia Gialla, per poi separarsi anche da Yates. Vingegaard intanto è all’ultimo chilometro e pedala con le ali dell’entusiasmo, vedendo il suo vantaggio impennarsi come mai avrebbe immaginato in pochi chilometri. La sua pedalata assume così ancor più potenza, consentendogli di chiudere la tappa con un vantaggio di 59 secondi su Quintana, 1’10” su Bardet, 1’38” su Geraint Thomas, 2’04” su Gaudu, 2’10” su Yates e soprattutto un impressionante e inatteso 2’51” su Pogacar, che al traguardo arriva con la maglia completamente aperta, sofferente come probabilmente nessuno lo aveva mai visto nella sua carriera da professionista.

Risultato Tappa 11 Tour de France 2022

Classifica Generale Tour de France 2022

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