Bretagne Classic 2023, Valentin Madouas trionfa su Mathieu Burgaudeau! Elia Viviani 9°

Splende il tricolore francese alla Bretagne Classic 2023. Ad imporsi in uno sprint ristretto è infatti Valentin Madouas (Groupama-FDJ) che si mette alle spalle Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies) e Felix Grosschartner (UAE Team Emirates) dopo l’ottimo lavoro del compagno Stefan Kung, quarto e ultimo membro del quartetto che si è giocato la corsa. Alle loro spalle, a 17 secondi, giunge un altro quartetto guidato da Jasper De Buyst (Lotto Dstny), che regola Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Tiesj Benoot (Jumbo-Visma) e Frederik Wandahl (Bora-hansgrohe), che ha perso contatto dai primi sull’ultimo strappo di giornata. Giunto a 35 secondi dal vincitore, il gruppo viene regolato da Elia Viviani (Ineos Grenadiers), che si piazza così nono di giornata.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Basta uno scatto per dare il via alla prima fuga di giornata: a prendere il largo sono Aaron van der Beken (Bingoal WB) e Alessandro Tonelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizané). I due attaccanti arrivano a guadagnare fino ad oltre sette minuti di vantaggio nei primi chilometri di corsa prima che la Alpecin Deceuninck si porti a lavorare in testa al gruppo.

Dopo 100 chilometri di corsa il gap si porta attorno ai cinque minuti e continua a calare nelle fasi successive, fino a ridursi a un minuto entrando nei cento chilometri conclusivi. A fare l’andatura sono soprattutto Alpecin – Deceuninck, Soudal – QuickStep e Team dsm – firmenich, con la fuga che viene così ripresa a 85 chilometri dalla conclusione, in vista del primo passaggio sullo sterrato di Le Hellès. Qui a muoversi è Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep), stoppato da Greg Van Avermaet (Ag2r Citroën), con anche Tiesj Benoot (Jumbo-Visma) e Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers) a fare buona guardia.

Il gruppo resta tuttavia compatto, anche se perde sempre più pezzi. L’azione successiva arriva ad opera di Mick van Dijke (Jumbo-Visma) e Stefan Küng (Groupama-FDJ), che guadagnano subito una dozzina di secondi, che nessuno riesce a colmare, malgrado i tentativi non manchino. Ne nasce un momento di temporizzazione che consente alla nuova coppia di testa di guadagnare fino a due minuti a 60 chilometri dalla conclusione, mentre nel mezzo provano a muoversi Lilian Calmejane (Intermarché-Circus-Wanty) e Gianni Moscon (Astana Qazaqstan Team), che rientrano a 45 secondi dalla testa della corsa, senza tuttavia mai riuscire ad avvicinarsi ulteriormente.

Con il passare dei chilometri e degli strappi il ritmo torna a salire in gruppo, grazie in particolare a Mauro Schmid (Soudal-QuickStep) che finisce per andare a riprendere i due inseguitori anche prima di superare la barra dei 200 chilometri, mentre ai due battistarda resta ancora 1’20”. Con la selezione che avviene in modo naturale, in coda al gruppo, una caduta rompe ulteriormente gli schemi, tagliando fuori Warren Barguil (Arkéa-Samsic), Jake Stewart (Groupama-FDJ) e Ben Healy (EF Education-Easy Post), ma provocando anche un frazionamento che si rivela fatale per molti.

Intanto, a 35 km dall’arrivo, Stefan Küng si libera di Mick van Dijke, rapidamente ripreso dal gruppo, che insegue ancora a un minuto di distanza. Approfittando del lavoro dei compagni alle sue spalle per spezzare i cambi, Küng prosegue la sua azione ancora con grande determinazione, ma la corsa esplode nuovamente alle sue spalle quando a muoversi è Marc Hirschi (UAE Team Emirates), che piazza un attacco deciso sulla Côte di Marta, seguito da Tiesj Benoot (Jumbo-Visma) e Benoît Cosnefroy (AG2R Citroën Team). Christophe Laporte (Jumbo-Visma9 e Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) finiscono invece per essere definitivamente distanziati, così come Arnaud De Lie (Lotto Dstny), un altro dei grandi spauracchi per un arrivo allo sprint.

A 25 km dal traguardo, Küng può contare ancora su 30″ di vantaggio su un gruppo di una trentina di corridori, scosso da continue accelerazioni. A rientrare sullo svizzero sono così, dopo un accelerzione di Cosnefroy, Mathieu Burgaudeau, Valentin Madouas, Alex Aranburu, Marc Hirschi, Felix Grossschartner e Jai Hindley. Poco dopo rientrano anche Benoot, Sivakov e Fuglsang, formando un gruppetto di 14 uomini al comando a al momento di entrare nel circuito conclusivo, di 11,7 chilometri

Poco dopo il passaggio allungano in cinque. Prima nuovamente Stefan Küng, con Felix Grossschartner e Frederik Wandahl, poi si aggiungono Valentin Madouas e Mathieu Burgaudeau. Dietro non riescono ad organizzarsi e devono lasciarli andare, con un distacco che rapidamente diventa di trenta secondi sul gruppo, che non tarda a riprendere i corridori nel mezzo. Davanti però, malgrado la superiorità numerica della Groupama-FDJ, c’è buona intesa, mentre dietro non ci sono abbastanza gregari. Grossschartner prova il forcing sull’ultima salita, ma il solo Wandahl deve arrendersi, gli altri restano con lui. Il quartetto arriva così compatto al traguardo, dove Kung si mette al servizio di Madouas, che con un ottimo spunto vince la corsa più importante di casa, riportando i bretoni a vincere a Plouay dopo oltre venti anni.

Risultato Bretagne Classic 2023

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