Saluti a… Jürgen Roelandts

Jürgen Roelandts ha rappresentato una garanzia in gruppo per tutti i suoi tredici anni di professionismo. Passista belga non troppo appariscente ma di grandissima affidabilità, è riuscito a portarsi a casa oltre 30 corse. Dal 2008 al 2017 ha legato la propria carriera alla Lotto, cambiando aria soltanto nel 2018 con destinazione BMC e quindi Movistar. Nonostante svariati podi prestigiosi, gli è mancato l’acuto in una grande Classica Monumento, che lo avrebbe inserito di diritto tra i grandissimi del ciclismo contemporaneo.

Dopo quattro anni nelle categorie inferiori con la Jong Vlaanderen, il nativo di Asse, passa finalmente professionista nel 2008 con l’allora Silence-Lotto, squadra che lo accompagnerà per ben dieci stagioni. Il primo anno è già molto promettente con diverse vittorie all’attivo, tra cui il Campionato Nazionale belga, che non riuscirà più a vincere in futuro, una tappa al Giro di Polonia e la classifica a punti dell’ENECO Tour. Negli anni successivi fa collezione di piazzamenti, soprattutto in volata e nelle classiche del Nord, ma per vederlo tornare a vincere dobbiamo aspettare il 2012 al Giro del Lussemburgo. Gli ultimi anni di carriera proseguono senza più successi a livello WorldTour e ancora tantissimi piazzamenti in volata, tra cui spicca il gradino più basso del podio alla Milano-Sanremo 2016 alle spalle di Démare e Ben Swift. Il suo ultimo successo da professionista è datato 2018 alla Volta alla Comunitat Valenciana, poco dopo un sofferto passaggio alla BMC. Il 2019 e il 2020, ultime stagioni in gruppo, lo vedono ancora competitivo con la maglia della Movistar ma gli ultimi infortuni lo portano a prendere la decisione di abbandonare la carriera agonistica a 35 anni compiuti.

Le Gioie

Roelandts è stato il classico “piazzato”. Corridore veloce, ma non velocissimo, si è dovuto inchinare ai grandi protagonisti delle volate per tutto l’arco della propria carriera. Soprattutto nel corso dei primi anni da professionista, è comunque riuscito a togliersi qualche importante soddisfazione contro avversari molto quotati, soprattutto all’ENECO Tour e Giro di Polonia 2008 (con anche una tappa vinta) e 2009, in quelli che resteranno gli unici acuti a livello WorldTour. Nonostante le poche vittorie di spessore, le soddisfazioni non gli sono mancate con alcuni podi di assoluto spessore in Classiche di rilievo quali Giro delle Fiandre (2013), Milano-Sanremo (2016) ed E3 Harelbeke (2011).

Non va poi dimenticato il lusinghiero quinto posto, sempre in volata, nei Campionati del Mondo di Copenaghen 2011 vinti da Mark Cavendish, a conferma di un livello importante, al quale tuttavia è probabilmente sempre mancato quel qualcosa per compiere quel salto di categoria che sperava.

I Dolori

Il corridore di Asse ha appunto il grande rimpianto di non essere mai riuscito a vincere una Classica WorldTour, dopo essere approdato al professionismo con credenziali interessanti in questo senso. In ogni caso si è meritato una lunga carriera ad alti livelli, il cui unico rammarico probabilmente è quella di essersi interrotta troppo presto.  Avrebbe probabilmente potuto continuare più a lungo se non fosse stato falcidiato dai guai fisici, iniziati nel 2007 con un’operazione all’anca e acuitisi nel corso del 2020 a causa delle cadute, l’ultima della quali lo scorso tre ottobre al BinckBank Tour. Proprio questo ultimo infortunio alla spalla lo ha spinto ad abbandonare la carriera agonistica, senza avere nemmeno la possibilità di salutare ufficialmente il pubblico.

Palmarès

  • 2008 (Silence-Lotto)
    Campionato belga, Prova in linea
    5ª tappa Tour de Pologne (Nałęczów > Rzeszów)
    3ª tappa Circuit Franco-Belge (Mouscron > Mouscron)
  • 2012 (Lotto)
    4ª tappa Tour de Luxembourg (Mersch > Lussemburgo)
    1ª tappa Eurométropole Tour (La Louvière > Menin)
    Classifica generale Eurométropole Tour
  • 2013 (Lotto)
    5ª tappa Tour Méditerranéen (Bandol > Grasse)
  • 2018 (BMC)
    5ª tappa Volta a la Comunitat Valenciana (Paterna > Valencia)
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