Presentazione Squadre 2023: Cofidis
Dopo la salvezza, la Cofidis vuole scavalcare le gerarchie del WorldTour nel prossimo triennio. Il primo passo da fare sarà quello di cercare un maggior numero di vittorie nelle corse più importanti, confermandosi invece sui livelli degli anni passati in quelle minori, che sono state uno dei volani per il mantenimento del team nella massima divisione. In particolare, l’aspetto sui cui migliorare di più saranno le Classiche di Nord, sperando di ritrovare qualche uomo che ha faticato nelle passate stagioni, mentre nei Grandi Giri l’obiettivo sarà dare continuità a prestazioni importanti già ottenute dai suoi uomini.
Gli uomini più attesi
L’uomo simbolo della squadra è ormai chiaramente Guillaume Martin, che oltre alla vittoria al Tour de l’Ain ha ottenuto tanti piazzamenti, soprattutto nelle corse di un giorno, mentre ha fatto più fatica (oltre a essere stato anche più sfortunato) nei GT. Il classe ’93 è uno scalatore che fa spesso della regolarità il suo punto di forza, ma che negli ultimi anni ha ottenuto i risultati migliori riuscendo a inventarsi uno stile di gara più aggressivo. Corridore affidabile e generoso, il grimpeur transalpino cercherà di concretizzare maggiormente soprattutto nei Grandi Giri, nei quali spera di avere più fortuna in questo 2023.
La grinta è caratteristica che caratterizza anche i fratelli José e Jesus Herrada, spesso protagonisti nelle fughe, in particolare della Vuelta a España, e pronti a ripetersi anche quest’anno per andare a caccia di successi di tappa in una corsa molto importante per il team. Nel corso di una stagione in cui sono spesso protagonisti nelle corse del proprio paese, cercheranno di confermarsi nelle brevi corse a tappe e in alcune corse di un giorno più impegnative.
Sempre dalla Spagna arriva un altro degli uomini di riferimento. Per palmarès e caratteristiche Ion Izagirre è uno dei corridori più importanti di una squadra in cui non è riuscito da subito a lasciare il segno. Il basco, arrivato lo scorso anno dall’Astana, non ha infatti risposto in pieno alle aspettative e nel 2023 cercherà di rilanciarsi, sfruttando anche le sue qualità a cronometro per fare classifica nelle corse a tappe di una settimana. Oltre a questo, farà parte della nutrita batteria di cacciatori di tappe per i GT, nei quali potrebbe anche andare ad ottenere un piazzamento interessante.
Non c’è bisogno nemmeno di sottolineare, poi, l’importanza del Tour de France per una formazione transalpina. Oltre al già citato Martin, la Cofidis dovrebbe verosimilmente schierare al via della Grande Boucle anche Benjamin Thomas, in grado di sfiorare una vittoria di tappa già lo scorso anno. Il pistard francese, che nel 2022 è stato il corridore più vincente del team grazie a delle interessanti doti di resistenza anche in salita, potrebbe essere grande protagonista nelle fughe e anche essere utile al servizio dei capitani.
Per le salite, poi, la compagine transalpina potrà contare su alcuni corridori di casa, come Remy Rochas e Victor Lafay. Il primo, come dimostrano i risultati degli ultimi due autunni italiani può dire la sua anche nelle classiche movimentate, ma nei GT ha spesso mostrato ottime qualità al servizio dei capitani, non dimenticando il buon piazzamento finale alla Vuelta 2021. Il secondo ha dimostrato in questi suoi anni da professionista una buona esplosività, nonché resistenza sulle lunghe salite: potrebbe così dedicarsi alle brevi corse a tappe e alla ricerca di successi di tappa nelle frazioni più dure dei GT, specialmente con arrivi impervi.
Una schiera di corridori di cui fa parte anche Simon Geschke. Il veterano tedesco ha vissuto un ottimo 2022, lottando fino alla fine per la maglia a pois del Tour (arrendendosi solo al fenomeno Vingegaard) e vuole riconfermarsi a questi livelli nel 2023. Nei programmi stagionali del trentaseienne, infatti, ci sono Giro d’Italia e Tour de France, corse in cui proverà a farsi vedere e dove potrà aiutare con la sua esperienza i corridori più giovani.
Leader per le volate resta ovviamente il coriaceo Bryan Coquard, che l’anno scorso era stato costretto a rinunciare in extremis alla Grande Boucle. Vista la sua buona resistenza, poi, il velocista transalpino potrà cercare qualche risultato anche nelle classiche, che già in passato lo hanno visto raccogliere alcuni piazzamenti di spicco. Sarà anche un elemento prezioso per i successi parziali nelle brevi corse a tappe, nonché nel calendario nazionale, sempre molto importante per il team.
Del comparto volate fanno parte anche gli italiani Davide Cimolai e Simone Consonni. Il primo farà soprattutto lavoro di gregariato, mentre il fratello di Chiara avrà anche una buona dose di occasioni per fare risultato in prima persona, con il calendario italiano, Giro in primis, che potrebbe essere un buon terreno di caccia. Non disdegna le volate nemmeno Max Walscheid, che l’anno scorso ha ottenuto i risultati migliori proprio nelle semiclassiche belghe meno impervie. Il tedesco, poi, è anche un ottimo cronoman e proverà a sfruttare anche le prove contro il tempo per migliorare il suo bottino.
Nelle corse di un giorno, soprattutto in Belgio, ci si attende un contributo anche da Piet Allegaert, che nel 2022 ha faticato, ma che l’anno precedente aveva dimostrato di potersi piazzare in tante corse, anche di livello importante. Ci si attende qualcosa anche da Jelle Wallays, più che altro al servizio dei capitani, visto che gli anni migliori sembrano ormai essere alle spalle per lui.
Le giovani promesse
Non è giovanissimo, ma Axel Zingle è passato professionista solamente lo scorso anno, ottenendo da subito risultati di spessore. Capace di alzare le braccia tre volte al cielo, oltre a numerosi piazzamenti (dieci podi totali e 20 top10) nell’arco della intera stagione, ha mostrato di avere buone doti di resistenza e un discreto spunto veloce. Quest’anno il team proverà probabilmente ad alzare l’asticella, convocandolo anche per i grandi eventi, dalle classiche ai GT: a 24 anni appena compiuti, il fisico potrebbe giovarne non poco per un altro salto di qualità.
Altri corridori di prospettiva sono Thomas Champion e Alexis Renard, che nelle loro prime stagioni su strada hanno soprattutto svolto ruoli di gregariato per cominciare il loro apprendistato. Il secondo ha anche ottenuto alcuni piazzamenti interessanti, anche se bisognerà vedere come rientrerà dopo i problemi cardiaci di cui soffre, mentre il secondo non ha avuto molto spazio per provare a giocarsi le sue carte. Entrambi comunque godono della fiducia del team e hanno contratti ancora lunghi, segno che il team crede nella loro evoluzione a lungo termine.
Approda invece quest’anno al professionismo Harrison Wood, che arriva senza grandissimi riferimenti tra le giovanili e che sarà l’elemento più giovane del team assieme a Hugo Toumire. Entrambi i corridori sembrano poter esprimere il loro meglio in salita, e saranno chiamati a dare il loro contributo al team, gettandosi gradualmente nella mischia.
Organico Cofidis 2023
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