Presentazione Squadre 2021: Jumbo – Visma
Forse la squadra più attesa, la Jumbo – Visma è reduce da un anno in cui ha controllato la corsa in due GT su tre (facendo poi una figuraccia nel terzo per motivi extra-corsa) e tutti guarderanno a loro nei momenti decisivi del 2021. L’obiettivo numero uno della compagine di Richard Plugge sarà certamente il Tour de France, soprattutto dopo la beffa finale dell’ultima edizione, senza comunque trascurare le altre corse a cui parteciperà, dalle classiche ai grandi giri visto il roster eterogeneo che presenta. Nel 2020, infatti, la formazione neerlandese ha portato a casa anche due Monumento, concludendo in seconda posizione le altre due: ripetersi sarebbe già un successo, ma l’obiettivo è sempre quello di migliorarsi.
GLI UOMINI PIÙ ATTESI
Primoz Roglic è reduce da una stagione ricca di successi, eppure parte ancora più motivato dell’anno precedente. Invece che abbatterlo, quanto successo alla Planche des Belles Filles lo ha caricato ancora di più, come dimostra l’eccezionale finale di stagione. Il suo obiettivo principale sarà quello di vincere il Tour, ma il suo spunto veloce gli permette di essere anche uno dei favoriti nelle Classiche delle Ardenne e praticamente in tutte le corse in cui lo si vede al via (escludendo il ritiro al Delfinato, che stava dominando, il sesto posto ai mondiali è il peggior risultato del 2020, e il dodicesimo nella crono iridata del 2019 l’unica volta in cui è uscito dalla top 10 finale di una corsa negli ultimi due anni). A 31 anni, è ormai nel pieno della maturazione fisica e ha accumulato in pochi anni anche una importante esperienza che sinora gli mancava, facendone un riferimento assoluto in gruppo.
L’altro uomo copertina della squadra è Wout Van Aert. Il belga è un corridore capace di fare tutto e, come lui stesso ha dichiarato, capace di vincere tutto tranne i GT. Anche nelle grandi corse a tappe però il classe ’94 ha dimostrato di poter essere protagonista, facendo spesso il ritmo in salita per Roglic e arrivando a selezionare il gruppo in maniera consistente, cosa che per un corridore delle sue caratteristiche è straordinario. Resistente in salita quasi come uno scalatore, veloce come uno sprinter, generoso come il migliore dei gregari, nessun traguardo può essergli precluso, con le grandi classiche e le Olimpiadi che rappresentano i suoi obiettivi principali.
In cerca di un ruolo di primo piano nei GT ci sono poi Tom Dumoulin e Steven Kruijswijk. Il primo nel 2020 è riuscito a recuperare dall’infortunio e, pur mettendosi a disposizione di Roglic, ha concluso in top 10 il Tour, non riuscendo poi a ripetersi alla Vuelta a causa della fatica accumulata. Nel 2021 si aspetta così un’occasione per giocarsi le sue carte in prima persona, partendo dalle corse a tappe, ma non solo. Il suo connazionale invece dovrà recuperare da un 2020 difficile, condizionato dalla caduta al Giro del Delfinato e dal ritiro dal Giro d’Italia in seguito alla positività al Covid-19 che di fatto non gli hanno mai permesso di essere protagonista. A giugno compirà 34 anni e vorrà sfruttare quella che potrebbe essere una delle sue ultime occasioni da capitano in un GT, visto che le nuove leve crescono molto bene, anche internamente.
È il caso di Sepp Kuss: l’americano è ormai dalla Vuelta 2019 il più fido scudiero di Primoz Roglic in salita, andando a volte persino più forte del capitano. Lo statunitense ha anche colto le sue occasioni quando ha avuto libertà e ha cominciato a chiedere qualche occasione da capitano, accettando comunque ancora di buon grado il ruolo di gregario. Viste le eccezionali prestazioni, intervallate da solo sporadiche defaillance, in squadra non hanno dubbi e vedono in lui, classe ’94, il proprio leader per il futuro. Nel 2020 è tornato ai suoi livelli migliori anche George Bennett, che a sua volta con un ottimo lavoro in salita si è rivelato ingranaggio fondamentale nella macchina domina GT che è stata la Jumbo. Il neozelandese ha inoltre mostrato di poter competere anche nelle corse di un giorno, come dimostra pienamente il secondo posto al Lombardia, e sicuramente avrà un ruolo di primo piano nell’autunno italiano o nelle Ardenne, a seconda del calendario che sarà costruito, con anche per lui una occasione di prestigio in Giappone.
In salita vedremo poi lavorare l’esperto Robert Gesink, che di solito prende in testa tutte le salite più importanti, oltre ai più giovani Sam Oomen, arrivato quest’anno dopo una stagione difficile alla Sunweb ma in cerca di rilancio dopo aver dimostrato grandissime qualità nei suoi primi anni da prof, e Antwan Tolhoek, un altro che si è visto poco lo scorso anno ma che sino alla stagione precedente stava compiendo importanti passi avanti, crescendo molto bene all’ombra dei capitani che ben supportava. Importanti nelle dinamiche interne si sono dimostrati anche Amund Jansen, Jonas Vingegaard e Lennard Hofstede che in momenti diversi hanno già dimostrato di poter dare il loro contributo, pronti da un momento all’altro a compiere un ulteriore step nella loro carriera.
Discorso a parte merita Tobias Foss, che era arrivato con grandi aspettative per essere poi frenato dagli infortuni. Il norvegese aveva cominciato nel finale di stagione a mostrare quegli sprazzi del grande corridore che a livello giovanile ha vinto il Tour de l’Avenir, ma anche lui è stato penalizzato dal ritiro prematuro della squadra dal Giro. Scalatore anche forte a cronometro, il classe ’97 vuole dimostrare in questo 2021 di poter essere il futuro del team nei grandi giri. Non sarà semplice trovare spazio, ma la squadra saprà dargli le sue occasioni: a lui sfruttarle per dimostrare il proprio valore.
Non mancano poi gli specialisti delle volate. Oltre al versatile Van Aert, vedremo lanciarsi negli sprint Dylan Groenewegen. Il neerlandese è un velocista puro e ha già dimostrato a più riprese di essere tra i migliori al mondo. Il suo problema sarà tuttavia comprendere come riuscirà a reagire mentalmente a quanto accaduto al Giro di Polonia, quando una sua manovra sconsiderata ha messo in pericolo la vita del connazionale Fabio Jakobsen. Dovesse reagire bene mentalmente, tornerebbe sicuramente uno degli uomini più forti in volata, di cui era ormai uno dei maggiori interpreti nelle due stagioni precedenti.
Nel treno del corridore attualmente squalificato fino ai primi di maggio figura solitamente anche Mike Teunissen. Ottimo ultimo uomo, la prima maglia gialla del Tour 2019 è anche in grado di lanciarsi in volata in prima persona e di cercare il risultato nelle Classiche movimentate, ma senza troppe asperità. Infine, uno dei pochi uomini arrivati dal CicloMercato è Edoardo Affini. L’italiano è reduce da una stagione difficile, ma ha già dimostrato in passato di poter competere ad alti livelli nelle prove contro in tempo, nonostante la giovane età. Le sue doti da passista potranno poi risultare utili anche per i capitani o, perché no, per andare a caccia di qualche successo, con un pensiero alle Classiche del Nord in cui cercare di fare le proprie prove.
LE GIOVANI PROMESSE
In una formazione ai vertici a livello mondiale non manca anche l’attenzione per il futuro. Nell’ultima Settimana Coppi e Bartali ad esempio abbiamo visto in azione Pascal Eenkhoorn. Il classe ’97 ha fatto valere le sue doti da uomo veloce vincendo una tappa e chiudendone un’altra in seconda posizione, su due arrivi comunque non semplici, ottenendo così anche una buona posizione finale in classifica. In futuro potrà sicuramente essere un corridore da Classiche, ma forse potrebbe spingersi anche a lottare per le corse di una settimana.
Nella stessa corsa, poi, si è messo in mostra anche Olav Kooij, che fino al 30 giugno continuerà comunque a vestire la maglia del team di sviluppo. Quattro anni più giovane rispetto a Eeenkhoorn, le sue qualità sono da velocista puro e ha già dimostrato di avereuna notevole punta di velocità. A soli 19 anni ha già più volte dato prova di poter competere (e vincere) con i pro e si aggregherà al team per cominciare un percorso di crescita che in qualche anno potrebbe portarlo ai vertici mondiali dello sprint.
Grande curiosità inoltre per l’arrivo di David Dekker dalla SEG Racing Academy. La squadra di provenienza è in genere una garanzia perché ha lanciato tanti corridori che si sono poi confermati ad alti livelli, ma, se non bastasse, vanta nel palmarès anche già un titolo di campione nazionale U23, battendo Nils Eekhoff. Classe ’98, sarà un’altra freccia per il reparto volate, con la possibilità di farsi vedere anche nelle classiche belghe; in questo 2021 soprattutto per fare esperienza e dare seguito al suo processo di crescita.
Come Koij, dal team di sviluppo arriverà anche Gijs Leemreize. Lui, però, effettuerà il passaggio sin dall’inizio della stagione (diventando così il primo a compiere il salto), dopo aver chiuso il 2020 con buoni risultati a livello giovanile con un quinto posto alla Ronde de l’Isard, corsa che spesso rivela gli scalatori del futuro. Un risultato dal valore simbolico importante se si pensa che il classe ’99 solo qualche mese prima aveva perso un dito dopo una caduta alla Vuelta a Burgos, in occasione della sua prima chiamata con il team principale.
LA SQUADRA
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