Presentazione Squadre 2018, Katusha -Alpecin
Cambi importanti e radicali in casa Katusha – Alpecin. Dopo sei stagioni e diversi importanti successi, le strade della squadra svizzera e di Alexander Kristoff si sono separate, complice un rapporto deteriorato negli ultimi mesi, ma nonostante ciò la formazione non si è indebolita con l’arrivo di un rimpiazzo di primissimo piano. In totale in squadra sono arrivati sett corridori, puntando su un mix di giovani talenti e di corridori più esperti pronti a ritagliarsi uno spazio diverso nella nuova squadra. Nel complesso la compagine elvetica si è indubbiamente indebolita sul pavé, ma risulta comunque globalmente più forte su tutti gli altri terreni rispetto a 12 mesi fa.
Gli uomini più attesi
L’uomo di punta della squadra sarà ovviamente Marcel Kittel. Dopo due ottime stagioni alla QuickStep – Floors il tedesco ha deciso di cambiare squadra per cercare nuove motivazioni. Nella formazione svizzera ovviamente sarà il capitano unico per le volate, ruolo che ormai nella sua precedente squadra aveva perso vista la presenza di Gavira. Il grande obiettivo sarà sicuramente il Tour de France con il sogno di conquistare la maglia verde sfuggita quest’anno. L’incognita rispetto all’anno scorso però è legata al treno in grado di supportarlo, visto che diverse delle tredici vittorie sono state servite su un piatto d’argento dai compagni di squadra che lo pilotavano in maniera perfetta. Rispetto a dodici mesi fa forse mancherà un po’ di qualità, ma nei chilometri finali Kittel potrà contare comunque contare sul supporto di due corridori molto importanti come Marco Haller e Rick Zabel, con quest’ultimo che l’anno è stato fondamentale al servizio di Kristoff. Altro uomo veloce è sicuramente Baptiste Planckaert, ma il belga potrebbe avere maggiore libertà per provare a giocarsi le sue carte nelle corse in cui non c’è Kittel.
Se la partenza di Kristoff è stata sopperita nel miglior dei modi per quanto riguarda gli sprint, lo stesso discorso non può esser fatto per il pavé. La squadra svizzera si ritrova infatti senza un corridore in grado di lottare per la vittoria nelle classiche del nord. Nonostante l’assenza di un capitano c’è comunque curiosità per vedere la Katusha – Alpecin all’opera sul pavé, soprattutto per vedere come potrà ora caversela Tony Martin. L’ex campione del Mondo a cronometro si testerà infatti anche quest’anno nelle corse in Belgio, dove l’anno scorso chiuse in ventunesima posizione alla E3 Harelbeke. La speranza del tedesco è inoltre di tornare uno dei grandi protagonisti delle prove a cronometro visto che l’anno scorso nella specialità è arrivato solo un successo, al campionato nazionale. Prove a cronometro nelle quali la squadra potrà contare anche su Alex Dowsett e Nils Politt. Il primo è reduce da una stagione difficile per via di diversi infortuni alla Movistar e con la nuova squadra spera di rilanciarsi. Per quanto riguarda Politt invece si tratta del terzo anno fra i professionisti e ci si attende qualche primo acuto a cronometro.
Per quanto riguarda le corse a tappe invece l’uomo di punta sarà sicuramente Ilnur Zakarin. Il russo è reduce da una buonissima stagione, con il quinto posto finale al Giro d’Italia e soprattutto il podio alla Vuelta a España. Risultati che hanno aumentato la fiducia e la consapevolezza nei propri mezzi, e ora l’asticella si deve alzare per confrontarsi in classifica generale al Tour de France. Oltre ai Grandi Giri, Zakarin proverà a lasciare il segno anche nelle corse a tappe di una settimana, nelle quali la squadra svizzera potrà sempre contare su Simon Spilak. Da diversi anni lo sloveno riesce ad ottenere buoni risultati nei piccoli Grandi Giri e anche nel 2018 la sua mente sarà focalizzata su questo tipo di corse.
Quando la strada sale grande attenzione andrà poi rivolta a Robert Kiserlovski, Tiago Machado e Ian Boswell. Tutti e tre hanno già dimostrato di poter lavorare nel migliore dei modi per i rispettivi capitani, ma Boswell in realtà potrebbe avere un ruolo diverso quest’anno. L’americano è infatti andato via dalla Sky anche per provare a testarsi in prima persona in classifica generale e durante l’arco della stagione ci saranno sicuramente diverse occasioni in cui avrà carta bianca.
Grande curiosità c’è poi per vedere cosa potrà fare Nathan Haas con la nuova maglia. Il corridore australiano si difende molto bene sulle brevi salite ed è dotato di un ottimo spunto veloce, quindi potrebbe avere diverse occasioni in cui mettersi in mostra, con le classiche di primavera nel mirino. Caratteristiche simili a quelle di Haas le presentano anche José Goncalves e il belga Maurits Lammertink dal quale ci si aspetta qualche risultato importante quest’anno, in particolare per le sue capacità in volata.
Le giovani promesse
Se la linea verde del team non sembra avere talenti già in grado di ritagliarsi da subito uno spazio importante, ci sono comunque corridori interessanti che potrebbero farsi notare. Tra coloro che destano maggiore interesse il 25enne sudafricano Willie Smit, che dopo un’esperienza con la Nippo nel 2014 era sostanzialmente scomparso dai radar del ciclismo europeo. Ci fa ritorno dopo aver ottenuto risultati di primo piano a livello continentale lo scorso anno, con il titolo in linea, come miglior lasciapassare. La strada è lunga e impervia, ma potrebbe sorprendere. Dopo alcuni buoni risultati nel 2017, confermando lebuone potenzialità già mostrate l’anno precedente, il 23enne colombiano Jonathan Restrepo potrebbe godere di alcuni spazi in più quest’anno per cercare di far fruttare il suo spunto veloce e la sua buona resistenza in salita.
Malgrado vanti già quattro anni a livello professionistico, ancora abbastanza giovane è Rick Zabel, che lo scorso anno ha ottenuto i suoi migliori risultati, confermando con il cambio di squadra la possibilità di giocarsela a buoni livelli. Non avrà moltissimi spazi, ma quando li avrà sarà motivato a continuare la sua ascesa. Al secondo anno sono invece Marco Mathis e Mads Würtz Schmidt. Entrambi classe 1994, entrambi hanno conquistato tra gli under 23 il titolo a cronometro, specialità nella quale la squadra spera di vederli continuare a crescere per costruire una selezione sempre più competitiva nella disciplina. DOpo una proficua prima parte di carriera in patria, con due succesi al Giro di Danimarca, sempre concluso in posizioni alte, il corridore scandinavo lo scorso anno si è confermato abbastanza completo e competitivo nelle brevi corse a tappe, così come in alcune semiclassiche. Meno appariscente invece il tedesco, che tuttavia ha un background meno attivo sinora, quindi ha anche bisogno presumibilmente di più tempo per esprimersi.
Gli altri due neoprofessioniti, sulla carta lo è anche Smit, sono Steff Cras e Matteo Fabbro. Forse non sono i nomi più altisonanti del panorama dilettantistico, ma sono corridori che hanno dimostrato una buona solidità e competitività nella categoria. Possono essere interessanti aggiunte al reparto salite di un team altrimenti non fornitissimo, con la possibilità di farsi notare a loro volta, prevalentemente con azioni da lontano.
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