Analisi Percorso Volta a Catalunya 2022

Dopo la scorpacciata di gare di inizio anno, la Spagna torna protagonista nell’ultima settimana di marzo con la Volta a Catalunya 2022. In programma dal 21 al 27, la corsa a tappe catalana propone un percorso che mantiene inalterate le sue caratteristiche principali nonostante alcune novità e qualche ritorno, attraverso sette giornate che si confermano ricche di insidie presentando, come da tradizione, un tracciato intenso e piuttosto movimentato, che dovrebbe dare poco respiro al gruppo. Giunta alla sua 101ª edizione, la gara dovrebbe quindi, come sempre, attrarre i cacciatori di tappe e gli uomini da grandi giri, molti dei quali vorranno mettersi alla prova in vista dei prossimi appuntamenti.

Percorso Volta a Catalunya 2022

La Volta a Catalunya 2022 si aprirà con una novità: dopo dieci anni, la corsa non partirà più da Calella ma da Sant Feliu de Guíxols, città sulla Costa Brava, dove prenderà il via e si concluderà una tappa di 171,2 chilometri che, però, si svilupperà perlopiù nell’entroterra proponendo qualche saliscendi. Una ventina di chilometri dopo il via, infatti, il gruppo incontrerà il primo GPM di giornata, l’Alt de Santa Pellaia (5,7 km al 3,4%, max. 7%), mentre il tratto successivo sarà piuttosto semplice e quasi esclusivamente pianeggiante. La strada tornerà quindi a salire a poco meno di 70 chilometri dall’arrivo con l’Alt de la Ganga (3,4 km al 3%, max. 8%), al quale seguirà un primo passaggio sul traguardo (valido come sprint intermedio) e, ai -25 dalla conclusione, la salita dell’Alt de Romanyà (5 km al 5,2%, max. 9%). Nel finale, passato anche il traguardo volante di Calonge i Sant Antoni, non saranno invece presenti particolari difficoltà altimetriche se non dei brevi saliscendi, e anche se l’ultimo chilometro tirerà leggermente all’insù, sarà difficile non assistere a una volata di un gruppo più o meno selezionato (come accaduto nel 2019).

Il giorno seguente, invece, sarà più probabile (ma comunque non facile) vedere uno sprint a ranghi quasi compatti al termine della L’Escala – Perpignan, nonostante un percorso che, per tre quarti, proporrà veramente poca pianura e un dislivello complessivo di 2400 metri. I primi 100 chilometri non presenteranno vere salite ma saranno caratterizzati da un continuo “mangia e bevi” che potrebbe rimanere nelle gambe a diversi corridori. Giunti a metà tappa, ecco arrivare la prima vera ascesa di giornata, il Coll de Sa Perafita (10 km al 2,5%, max. 10%), seguito nel giro di una quarantina di chilometri dagli sprint intermedi di El Port de la Selva e di Llançà e dagli strappi del Coll del Frare (2 km al 6,2%, max. 12%) e del Coll dels Belitres (3,4 al 3,8%, max. 10%). Scollinato quest’ultimo, la corsa entrerà in Francia per affrontare gli ultimi 60 chilometri, più tranquilli dal punto di vista altimetrico ma potenzialmente esposti al vento laterale proveniente dal mare, che potrebbe quindi rendere ancor più complicato il lavoro delle squadre di quei pochi velocisti presenti al via e che imporrà anche agli uomini di classifica di prestare attenzione.

Questi ultimi saranno poi chiamati a rispondere presente nella terza frazione, che ripartirà da Perpignan per dirigersi verso i Pirenei e il primo arrivo in quota. La strada salirà leggermente già per i primi 70 chilometri dopo il via, quando si inizierà a scalare ufficialmente il Mont-Louis (9,2 km al 5,6%, max. 11%), il primo dei tre GPM di prima categoria affrontati in questa giornata. In cima, un falsopiano e un altro breve tratto di salita anticiperanno la discesa verso Llívia, exclave spagnola in Francia, dove si transiterà dal primo traguardo volante; il secondo sarà una manciata di chilometri dopo, a Puigcerdà, quando la corsa sarà da poco rientrata effettivamente in territorio spagnolo. Il gran finale avrà inizio ai -50 dalla conclusione con le prime rampe della lunga ascesa della Collada de Toses (20,2 km al 3,5%, max. 8%), che non presenterà pendenze eccessive ma che probabilmente rimarrà nelle gambe a diversi corridori. Lungo la discesa seguente, che terminerà ad Alp, si passerà a poche centinaia di metri dall’arrivo di La Molina, al quale si giungerà dopo un’ultima salita di 11,6 chilometri al 4,3% con punta del 15%. Non deve ingannare la pendenza media, che è abbassata da un tratto di discesa di 2000 metri tra i -4 e i -2, dove la strada tornerà ad impennarsi fin sul traguardo, sul quale sicuramente si daranno battaglia i big.

Gli uomini di classifica saranno protagonisti anche nella tappa successiva, che proporrà un copione simile alla precedente dato che saranno presenti un arrivo in salita e tre GPM di prima categoria. Si partirà da La Seu d’Urgell e, dopo una trentina di chilometri pianeggianti, si affronterà la prima ascesa di giornata, il Coll de Boixols (12,7 km al 4,9%, max. 8%), seguito da una lunga discesa (interrotta brevemente da un tratto in contropendenza) e da circa 30 chilometri di fondovalle. Transitati da La Pobla de Segur, la strada riprenderà a salire leggermente per una ventina di chilometri, ai quali si aggiungeranno i 5700 metri del Port de la Creu de Perves (pendenza media del 6,5%, max. 8%), che sarà scollinato ai -46 dalla conclusione. Al termine della successiva discesa inizierà quindi un lungo falsopiano che permetterà al gruppo di transitare dai traguardi volanti di El Pont de Suert e di Barruera e di arrivare ai piedi della salita finale di Boí Taüll (12,7 km al 5,6%, max. 12%), che dopo venti anni fa il suo ritorno nel percorso della Volta a Catalunya. Le pendenze più impegnative si incontreranno soprattutto nei primi quattro chilometri e negli ultimi quattro, mentre la parte centrale sarà un po’ più semplice; da non sottovalutare poi il fatto che, anche se di poco, si supereranno i 2000 metri di quota, in una giornata che proporrà un dislivello complessivo di 3400 metri e che potrebbe già risultare decisiva in ottica classifica finale.

Il giorno seguente, infatti, dovrebbe esserci nuovamente spazio per le ruote veloci al temine della La Pobla de Segur – Vilanova i la Geltrú, la frazione più lunga di questa edizione con i suoi 206,3 chilometri. L’unico GPM, il Coll de Comiols (4,6 km al 5%, max. 7%), si affronterà dopo poco meno di 40 chilometri dal via, ma, dopo la discesa, non saranno molte le difficoltà che i corridori incontreranno nei chilometri successivi. La strada salirà in maniera leggera e irregolare fino a circa metà tappa, quando prenderà a scendere (sempre leggermente) fin sul traguardo, intervallata da un paio di strappi che non dovrebbero però dare problemi agli sprinter. Prima di giungere all’arrivo, posto al termine di un rettilineo di 500 metri che permetterà alle squadre dei velocisti di impostare al meglio la volata, il gruppo transiterà dagli sprint intermedi di La Bisbal del Penedés e di Pantà de Foix, anche quest’oggi situati nel finale di gara e a poca distanza l’uno dall’altro.

La sesta frazione si presenta invece come adatta alle fughe da lontano, tuttavia anche i big della generale dovranno prestare attenzione a questa giornata e alle possibili imboscate. Non ci sarà infatti quasi un metro di pianura tra Salou e Cambrils, due località poste a pochi chilometri l’una dall’altra sulla Costa Daurada: la tappa, però, si svilupperà tutta nell’entroterra, con la strada che inizierà a salire già poco dopo il via e per circa 30 chilometri fino ai piedi del Coll de Les Llebres-Mussara (7,2 km al 6%, max. 15%), dove potrebbe esserci ancora della bagarre se la fuga non dovesse aver ancora preso il largo. Seguirà poi un tratto ondulato prima del secondo GPM, il Coll de Capafonts (3,7 km al 6%, max. 12%), che precederà di poco il traguardo volante di Prades, mentre i successivi 60 chilometri alterneranno discese e salite che non daranno un attimo di respiro ai corridori. L’ultima difficoltà di giornata, il Coll de la Teixeta (5,6 km al 4%, max. 8%), verrà scollinata a 28,5 chilometri dalla conclusione, buona parte dei quali saranno di discesa, che permetterà di transitare anche dallo sprint intermedio di Viaducte dels Masos prima degli ultimi 5000 metri pianeggianti.

La corsa si concluderà quindi con la tradizionale tappa finale di Barcellona, con i corridori che, partiti dalla famosa Plaça d’Espanya, inizialmente si dirigeranno fuori città per percorrere i primi 90 chilometri. In questa prima fase sarà presente qualche breve tratto di salita non particolarmente impegnativo e il gruppo transiterà per gli sprint intermedi di Molins de Rei e Castelldefels prima di tornare verso il capoluogo catalano e l’arrivo, con il primo passaggio sul traguardo che avverrà a 47 chilometri dalla conclusione. A questo punto, resterà da affrontare il circuito finale del Montjuïc, lungo 7800 metri e da ripetere per sei volte, che avrà il suo clou nello strappo dell’Alt del Castell de Montjuïc (2,5 km al 4,6%, max. 19%), scollinato per l’ultima volta a 5,4 chilometri dall’arrivo. Un’ascesa che sarà sicuramente teatro di diversi attacchi non solo tra coloro che vorranno provare a vincere la tappa, ma anche tra quegli uomini di classifica che vorranno tentare di migliorare il loro piazzamento finale, sebbene negli scorsi anni non si sia mai assistito a grandi ribaltoni nella generale durante questa giornata, ma solo a lievi cambiamenti nelle posizioni di rincalzo.

Tappe Volta a Catalunya 2022

Tappa 1 (21/3): Sant Feliu de Guíxols – Sant Feliu de Guíxols (171,2 km)
Tappa 2 (22/3): L’Escala – Perpignan (202,4 km)
Tappa 3 (23/3): Perpignan – La Molina (161,1 km)
Tappa 4 (24/3): La Seu d’Urgell – Boí Taüll (166,7 km)
Tappa 5 (25/3): La Pobla de Segur – Vilanova i la Geltrú (206,3 km)
Tappa 6 (26/3): Salou – Cambrils (167,6 km)
Tappa 7 (27/3): Barcellona – Barcellona (138,6 km)

Altimetrie e Planimetrie Volta a Catalunya 2022

Tappa 1 (21/3): Sant Feliu de Guíxols – Sant Feliu de Guíxols (171,2 km)

Tappa 2 (22/3): L’Escala – Perpignan (202,4 km)

Tappa 3 (23/3): Perpignan – La Molina (161,1 km)

Tappa 4 (24/3): La Seu d’Urgell – Boí Taüll (166,7 km)

Tappa 5 (25/3): La Pobla de Segur – Vilanova i la Geltrú (206,3 km)

Tappa 6 (26/3): Salou – Cambrils (167,6 km)

Tappa 7 (27/3): Barcellona – Barcellona (138,6 km)

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