Analisi Percorso Dwars Door Vlaanderen 2019: per gli specialisti del pavè ultima chiamata prima della Ronde

Le classiche del pavè belga proseguono con la Dwars Door Vlaanderen 2019. Collocata ad appena quattro giorni dal Giro delle Fiandre e in programma mercoledì 3 aprile, la prova giunge alla sua edizione numero 74 e si conferma un interessante banco di prova in previsione della Ronde. Al contrario della corsa “universitaria”, però, complice un chilometraggio più ridotto e una durezza complessiva inferiore, è stata in qualche occasione in più appannaggio delle ruote veloci, sebbene nelle ultime edizioni siano state diverse le imboscate fatte dagli specialisti del pavè, che avranno l’ultima occasione per misurarsi prima dell’appuntamento più atteso.

I corridori dovranno affrontare complessivamente 182,8 chilometri con partenza da Roeselare e arrivo a Waregem. In tutto sono 11 i muri da affrontare e cinque i tratti in pavè, per una prova che si presta a diverse soluzioni tattiche. Ad aggiudicarsi le ultime due edizioni è stato il campione belga in carica Yves Lampaert (Deceuninck-Quick Step), diventando così il primo corridore nella storia della corsa a vincere la prova per due anni di fila. 54 sono stati finora i successi dei corridori di casa, con i neerlandesi (12) e gli australiani (2) a completare il podio per nazioni. L’Italia ha invece esultato soltanto una volta, grazie ad Oscar Gatto che risolse una corsa particolarmente selettiva nel 2013.

Percorso Dwars Door Vlaanderen 2019

Roeselare – Waregem (182,8 km)

Come di consueto nelle prove del pavè belga la prima parte del tracciato non presenterà difficoltà altimetriche. Il primo tratto in pavè, il Neringestraat, si affronta infatti dopo 20 chilometri e, con i suoi 1965 metri, potrebbe favorire l’azione chiamata a caratterizzare la prima metà di gara. Per imbattersi nel primo muro bisogna però attendere fino al chilometro 82,5, quando si affronterà il Nuovo Quaremont. Si tratta dell’ascesa più lunga della corsa con i suoi 2 chilometri e una pendenza dolce del 4,8%.

Tutte le altre asperità sono concentrate nella seconda metà del percorso, con una sequenza chiamata senza dubbio a scrivere la storia della corsa. Se tra il Kluisberg e il Knokteberg c’è spazio per rifiatare, dal terzo muro in avanti chi avrà perso terreno potrebbe dover dire addio alle sue speranze di rientrare. A meno di 57 chilometri ha infatti inizio il Kortekeer (900 metri, pendenza media del 6,5% e massima che lambisce la doppia cifra), seguito a stretto giro di posta dal pavè di Etikhove, 2400 metri che portano dritti allo Steenbeekdries. Superato il pavè di Stationsberg arriva l’accoppiata che può davvero fungere da trampolino di lancio.

Si inizia con il Taaienberg, uno dei muri simbolo delle Fiandre con un picco superiore al 15% in appena 500 metri che strizza l’occhio alle rasoiate. Sarà fondamentale affrontare questo tratto nell’avanguardia del gruppo, visto che subito dopo è stata inserita la novità del Berg Ten Houte, un dente di poco superiore al chilometro ma che, con una pendenza massima del 21% che rappresenta la più dura in assoluto, si propone come un delicatissimo spartiacque.

Dalla cima all’arrivo mancheranno ancora 48 chilometri, ma di pianura, almeno nell’accezione più classica del termine, ce ne sarà davvero poca. Ai -33 si ripassa per il Knokteberg, mentre gli ultimi 25 chilometri di gara vengono inaugurati dal pavè di Varentstraat. Chi ha ancora energie non dovrà dissiparle, perché il finale è ricco di insidie. Ai -20 inizia il Vossenhol, un dente di 1400 metri con pendenze non proibitive (media 6,5 e massima del 9%) che può anche selezionare il drappello dei migliori. Niente però in confronto all’Holstraat, 500 metri durissimi che non scendono mai sotto la doppia cifra e presentano un picco del 22%.

A questo punto davanti potrebbero trovarsi una manciata di uomini, un drappello ridotto o un uomo in solitaria. Nei primi due casi sarà fondamentale trovare immediatamente l’accordo, perché prima dell’arrivo bisogna affrontare il muro in pavè del Nokereberg e ancora un tratto in piano di 800 metri – l’Herlegemstraat – che si concluderà a poco più di sei chilometri dall’arrivo. A questo punto i giochi potrebbero essere già chiusi, soprattutto se i distacchi tra testa della corsa e inseguitori non dovessero più essere contenuti.

ORARIO DI PARTENZA: 12:15

ORARIO DI ARRIVO (PREVISTO): 16:34 – 16:59

Muri e Pavé Dwars Door Vlaanderen 2019

  DALLA PARTENZA ALL’ARRIVO NOME LUNGHEZZA
P1 20 162,8 Neringenstraat 1965 metri
1 82 100,8 Nieuwe Kwaremont 2000 metri: media 4,8% – max. 8%
2 110,9 71,9 Kluisberg 1000 metri: media 6,8% – max. 16%
3 118,3 64,5 Knokteberg – Trieu 1100 metri: media 4,9% – max. 11,8%
4 126 56,8 Kortekeer 900 metri: media 6,5% – max. 9,8%
P2 128,1 54,7 Etikhove 2400 metri
5 129,3 53,5 Steenbeekdries 600 metri: media 4,5% – max. 8%
P3 129,4 53,4 Stationsberg 650 metri
6 131,8 51 Taaienberg Pavé 530 metri: media 6,6% – max. 15,8%)
7 135 47,8 Berg Ten Houte Pavé 1100 metri: media 6% – max. 21%
8 149,7 33,1 Knokteberg – Trieu 1100 metri: media 4,9% – max. 11,8%
P4 157,1 25,7 Varentstraat 2000 metri
9 161,9 20,9 Vossenhol 1400 metri: media 6,5% – max. 9%
10 166,3 16,5 Holstraat 500m all’11,6%, max 22%
11 173,8 9 Nokereberg Pavé 500 metri: media 5,7% – max. 6,7%
P5 176,5 6,3 Herlegemstraat 800 metri

Altimetria e Planimetria Dwars Door Vlaanderen 2019

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