Giro d’Italia 2024, Tadej Pogačar: “Sono sopravvissuto alle cadute e sto meglio. Domani ci sarà lotta per andare in fuga e sarà dura da controllare”

Tadej Pogačar sano e salvo al traguardo dell’undicesima tappa del Giro d’Italia 2024. In una giornata molto veloce e che, come spesso accade negli arrivi allo sprint, poteva riservare qualche pericolo per gli uomini di classifica, lo sloveno dell’UAE Team Emirates è riuscito a restare fuori dai guai, correndo spesso nelle prime posizioni e riuscendo anche a evitare la caduta avvenuta davanti a lui nella volata finale. Ben protetto dai compagni di squadra nei chilometri di avvicinamento a Francavilla al Mare, la Maglia Rosa ha provato anche ad aiutare il compagno di squadra Juan Sebastian Molano come era avvenuto a Napoli, ma ha poi preferito lasciarsi sfilare per evitare di prendere rischi non necessari.

Oggi c’è stata la caduta davanti a me, ma corro un po’ sempre così – ha dichiarato Pogačar ai nostri microfoni – Resto davanti, ma controllo sempre cosa succede attorno a me, cercando di non restare proprio a ruota. Alla fine non puoi mai sapere dove cadono, potrebbe succedere anche dietro. Ho questa filosofia, che posso stare al sicuro a questa distanza di sicurezza, cercando di non fare errori”.

“Ho cercato di stare vicino a Rui (Oliveira, ndr) e Molano – ha proseguito lo sloveno – Hanno fatto un gran lavoro, anche prima la squadra ha fatto un gran lavoro restando sempre a sinistra e siamo stati abbastanza al sicuro. Sapevo che con il vento frontale per me sarebbe stato difficile aiutare Molano, ho provato comunque a coprirli, come fanno loro con me, ma poi nell’ultimo chilometro non avevo le gambe per stare con loro“.

“Peccato per la caduta di Felix (Groβschartner, ndr) – ha poi aggiunto il 25enne tornando a parlare del pericolo cadute – Ma non puoi mai sapere quale sarà il momento e punto più pericoloso. Non devi mai toccare nessuno, seguire certe ruote e puoi stare al sicuro. Per esempio, oggi son caduti davanti a me, ma mi ero tenuto lo spazio. A volte però ti arrivano da dietro e no puoi fare niente”.

Il leader della corsa è quindi felice di essere riuscito a evitato i problemi: “Una lunga giornata in sella, con un finale molto veloce, che poteva creare qualche pericolo visto che potevano esserci ventagli e questo ha aggiunto stress. In volata poi c’era il vento contro, quindi era durissima e poteva esserci nervosismo. Infatti ci sono state alcune cadute, di cui una davanti a me. Ma per fortuna sono sopravvissuto. Speriamo che ora Felix stia bene. Sono felice che questa giornata sia finita“.

Affetto da qualche giorno da un po’ di allergia, Pogačar ha poi commentato i vari ritiri per malattia che si sono verificati negli ultimi giorni, l’ultimo dei quali ha visto andare a casa Cian Uijtdebroeks: “Vedo che molti stanno male, ma personalmente mi sento meglio, è quasi finita. Ma in gruppo si vede che il giorno prima del riposo molti tossivano e si soffiavano il naso. Spero che tutti potremo stare bene. Cian ha preso la febbre e in un GT è davvero dura poter andare avanti ed è stato giusto che i medici lo abbiano fermato”.

Riguardo alla tappa di domani, che proporrà alcuni muri delle Marche, la Maglia Rosa prevede battaglia per andare in fuga: “Non penso che la tappa di domani sia davvero come la Liegi. Penso sia più simile alla tappa che vinse Mathieu Van Der Poel alla Tirreno, con salite brevi e ripide. Ma siamo in un GT, quindi penso che domani ci sarà lotta folle per la fuga. A meno che altri abbiamo altre intenzioni, ma non credo. Domani è la dodicesima tappa e tutti vogliono provarci con la fuga. Sarà una giornata dura da controllare“.

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