Giro d’Italia 2023, Geraint Thomas: “È un duro colpo perdere Tao, penso che ora le nostre tattiche cambieranno”

"Ovviamente la caduta non è colpa di Covi - ha aggiunto il gallese - Fortunatamente per me sono finito su di lui"

Qualche brivido ma nulla di rotto per Geraint Thomas nell’undicesima tappa del Giro d’Italia 2023. Il corridore della Ineos Grenadiers, che da ieri guida la classifica generale della Corsa Rosa, è finito a terra a una settantina di chilometri dal traguardo di Tortona assieme ai compagni di squadra Pavel Sivakov e Tao Geoghegan Hart, oltre che con Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e Alessandro Covi (UAE Team Emirates), il primo a cadere e a trascinare gli altri con sé. Se Geoghegan Hart è stato costretto al ritiro e Sivakov è giunto piuttosto attardato all’arrivo, la Maglia Rosa se l’è invece cavata senza particolari problemi (al pari del rivale sloveno), evitando inoltre per un soffio un’altra caduta nel finale.

“Un corridore della UAE è caduto accanto a me e mi ha trascinato con sé – ha spiegato Thomas dopo il traguardo – Fortunatamente per me sono finito su di lui. Dietro di me purtroppo è stato il caos e Tao si è fatto molto male. Anche Pavel ha preso un gran colpo e ho visto che Roglic ha qualche escoriazione sul fianco”.

Il Giro purtroppo è così – ha proseguito il gallese – Succede spesso, con la pioggia è normale. Ora dobbiamo concentrarci sulla corsa e stare sempre attenti perché anche nel finale c’è stata un’altra caduta e sono stato fortunato a non essere stato coinvolto“.

Con la perdita di Geoghegan Hart, che costituiva una pedina fondamentale dato che si trovava al terzo posto nella generale a soli 5” da Thomas, la Ineos ha ora un’opzione in meno per contrastare Roglic: “È un duro colpo perdere Tao. Chiaramente, penso che ora le nostre tattiche cambieranno, ma è presto per vedere perché può succedere di tutto”.

La Maglia Rosa ha poi voluto discolpare Covi per aver causato la caduta, avvenuta in maniera involontaria a causa della strada bagnata: “Ovviamente non è colpa di Covi. Sappiamo che non voleva cadere. Non è colpa sua, sono cose che possono succedere in corsa. È stato sfortunato che dietro di lui c’erano i primi tre corridori della generale, ma sono cose che possono succedere“.

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