Giro d’Italia 2023, Alberto Dainese: “Ho dimostrato che quando ho la possibilità di fare la volata posso fare bene”

Grande volata di Alberto Dainese al Giro d’Italia 2023. Il velocista del Team DSM è tornato al successo sulle strade della Corsa Rosa sul traguardo di Caorle, al termine di uno sprint tiratissimo, a quasi un anno esatto dall’ultima volta, quando vinse a Reggio Emilia. Una grande soddisfazione per lo sprinter italiano, che ha avuto la meglio su Jonathan Milan, anche oggi autore di una gran rimonta da dietro, che ha conquistato il successo sulle strade di casa dopo aver sofferto per alcuni giorni a causa dell’influenza intestinale. Oggi la sua squadra gli ha dato fiducia per la volata, mentre fin qui gli era stato preferito Marius Mayrhofer, e lui l’ha ripagata alla grande.

“I ragazzi hanno fatto un lavoro eccezionale – le sue prime parole ai microfoni RAI dopo l’arrivo – l’ultimo chilometro l’ha preso in testa Niklas (Märkl, ndr), purtroppo si è spostato un po’ presto quindi non sono partito subito, ho aspettato che mi passasse qualcuno e sono riuscito a chiudere proprio all’ultimo su Matthews e passarlo negli ultimi cinquanta metri, penso. Ho visto Jonny (Milan, ndr) che continuava a starmi là, ho cercato di schiacciarmi sul manubrio e stare davanti. Pensavo di essere secondo sinceramente, poi ho visto il fotofinish e sono contentissimo”.

Una vittoria che arriva dopo giornate difficili, soprattutto quella di domenica, quando ha rischiato di non arrivare entro il tempo massimo: “Sicuramente è stata la giornata più terribile della mia vita quella di domenica. Anche ieri, ho avuto l’influenza intestinale cinque giorni e non è stato facile. Domenica mi sarò fermato una decina di volte, ero un’ora dietro la fuga, è stata terribile e anche ieri sono stato molto male. Però ne è valsa la pena e anche oggi non ero al cento per cento però i ragazzi hanno fatto semplicemente un lavoro eccezionale, hanno messo quel venti per cento che mi mancava per fare un buon risultato. Devo ringraziare tutta la squadra che mi ha dato la fiducia nonostante due giorni fa fossi a letto ammalato. Oggi era la tappa di casa, conoscevo tutte le buche per strada e vincere in casa è spettacolare“.

Oggi la sua formazione gli ha dato fiducia per lo sprint, nonostante non fosse al cento per cento: “Sicuramente un po’ la perdi quando non riesci ad avere i risultati che vuoi. Però ho dimostrato che l’anno scorso non è stato un caso e quando ho la possibilità di fare la volata posso fare bene quindi spero di averne altre in futuro“.

Finalmente, dopo alcune volata in cui la squadra aveva puntato su Marius Mayrhofer, oggi è stata di nuovo la sua occasione: “È stata la seconda occasione dopo il quarto posto nella prima settimana – ha aggiunto ai nostri microfoni – Quel giorno stavo da dio, molto meglio di oggi, ma avevo aspettato troppo e dopo ho causato la caduta con Cavendish e sono stato declassato. Oggi non ero molto sicuro di poter fare un risultato, ma i miei compagni hanno messo una pezza a quello che mi mancava. Ho preso tutte le curve cruciali secondo o terzo e hanno salvato la giornata loro”.

Protagonista comunque nelle uniche due volate a cui ha partecipato in prima persona, lo sprinter azzurro appare sereno rispetto alle gerarchie interne decise dal team in questo Giro, come spiega ai nostri microfoni: “Non si può sapere, ma non ero previsto su questo Giro – ci risponde quando gli chiediamo se pensa che avrebbe potuto raccogliere di più se avesse avuto più spesso la squadra per lui – Marius era il velocista designato e sono stato felice di poterlo aiutare. Ho comunque avuto le mie possibilità, anche se di meno, ma non si può dire che non mi è stata data l’opportunità . Anche oggi, malgrado tanti giorni in cui non stavo bene, hanno mantenuto il piano di correre per me ed è stato un bel gesto da parte loro, che mi ha dato morale”.

Vincitore di tappa per il secondo anno consecutivo alla Corsa Rosa, vede una differenza profonda fra queste due vittorie: “Quest’anno mi sento più maturo. Lo scorso anno era stato quasi un colpo di fortuna all’interno di una stagione sfortunata, e anche quel terzo posto al Tour è arrivato in mezzo a tante opportunità. Quest’anno invece in tre occasioni sono sempre entrato nei primi cinque”.

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