Giro d’Italia 2021, Vincenzo Nibali: “Mi sono difeso, ho stretto i denti e non sono affondato. E questo mi conforta”

Vincenzo Nibali vuole provare a lasciare il segno in questo Giro d’Italia 2021. Lo Squalo dello Stretto, che a causa della frattura al polso rimediata a metà aprile non si è ovviamente presentato al meglio al via della Corsa Rosa, ha finora sempre pagato qualcosa nei confronti degli avversari nelle tappe che si sono concluse in salita. Tuttavia, il 36enne siciliano è ancora pienamente in classifica, avendo un ritardo di 2’16” dalla Maglia Rosa Egan Bernal (Ineos Grenadiers) e di poco più di un minuto dalla top ten, e le giornate a lui più congeniali devono ancora arrivare. Ci sarà dunque spazio per vedere azioni del corridore della Trek-Segafredo, le cui sensazioni migliorano di giorno in giorno.

“Siamo arrivati a metà Giro e per me non è stata una corsa semplice, finora – ha esordito Nibali, ribadendo quanto affermato anche ieri – Ero ovviamente consapevole dei tanti punti interrogativi che potevo avere trovandomi al via con un avvicinamento con certo ideale. La frattura, i giorni di allenamento persi e l’impossibilità di lavorare sulla condizione con una corsa hanno reso questa prima metà di Giro complicata. Sottolineo che è stato un inizio tosto per tutti. I giorni che non si sono chiusi con una volata sono stati impegnativi. Salite, strappi, ritmo alto. Ho pagato, ma non sono certo affondato. Mi sono difeso, ho stretto i denti. E questo mi conforta in vista del Giro che rimane“.

“Lo ripeto, il mio Giro è iniziato in salita, ma ribadisco anche la mia voglia di cercare il modo per lasciare un segno – ha proseguito il siciliano – Ho fatto l’impossibile per essere al via perché ci tenevo. Quando ce l’ho fatta, l’obiettivo si è spostato sulla voglia di onorarlo. Giorno dopo giorno le sensazioni migliorano e ora arrivano le montagne. Vediamo quello che, personalmente, potrò fare. Nel frattempo, come squadra, stiamo facendo bene e voglio dare il mio contributo. Ciccone si sta dimostrando in grande condizione. Merita fiducia e supporto. Mancano dieci tappe al Giro, le più dure. Servirà compattezza e concentrazione“.

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