Giro d’Italia 2018, Viviani: “Tutti si aspettavano la mia vittoria, ma non era facile “

Elia Viviani non delude le attese al Giro d’Italia 2018. Alla prima occasione utile il corridore della Quick-Step Floors si va a prendere il tanto agognato successo nella Corsa Rosa, che gli mancava ormai dal 2015. Con una squadra completamente al suo servizio il veronese decide di impiegare i compagni leggermente in anticipo in un finale nervoso, creando qualche timore quando al momento di far partire la volata si trova leggermente dietro. La tattica si rivela invece perfetta, con Viviani che sfrutta al meglio la volata anticipata di Jakub Mareczko (Wilier-Selle Italia) per balzare alla sua ruota e saltarlo in vista dell’arrivo.

Tutti si aspettavano la mia vittoria, ma non era facile – commenta il campione olimpico dell’Omnium dopo il traguardo – In questi giorni potevo sembrare calmo, ma chi mi conosce sa che non lo ero assolutamente. Dopo un inizio di stagione così vincente, non era facile arrivare qui, dopo lo stop del Romandia, con un punto di domanda sulla forma… Tutti si aspettavano da me che vincessi, quindi non era così facile come sembra. Stamattina sentivo la responsabilità, anche perché la squadra è qui tutta per me, con Schachmann che potrà provare in salita”.

Una giornata perfetta che ha visto il corridore veneto centrare il suo doppio obiettivo, visto che a fine tappa è salito due volte sul podio, andando anche ad indossare la Maglia Ciclamino. “Sin da inizio tappa ho pensato anche a questo – spiega – Abbiamo gestito bene e mi son sentito di fare i Traguardi Volanti perché gli scorsi anni magari mi sono mancati punti, poi abbiamo pensato alla volata finale. Comunque non ho speso tanto, anche perché c’era la lotta per la Maglia Rosa. Vestire questa maglia è veramente speciale. Si costruisce con più vittorie possibili, prima di pensare a difenderla”.

Di solito dominatrice, oggi la Quick-Step Floors è sembrata perdersi nel finale, ma Viviani rivela che è stata una scelta, impiegando diversamente i suoi compagni. “In un finale così difficile non era semplice stare insieme, quindi ho usato i compagni per restare davanti in precedenza – conclude – Bisognava leggerla bene per fare risultato e ci siamo gestiti bene. Poi nel finale ai 250 davanti si tentennava. Mareczko ha anticipato veramente bene, ma io ero in piedi per aspettare qualcuno. Sono riuscito ad agganciarlo subito per fare la mia volata”.

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