Giro d’Italia 2018, la squadra ideale: Froome e Viviani guidano il #DreamTeamRosa

Impresa ardua (e opinabile), abbiamo provato a creare la squadra ideale del Giro d’Italia 2018. Nell’arco delle tre settimane sono stati tanti i corridori a mettersi in evidenza, abbiamo dunque provato a definire quale potrebbe essere il #DreamTeamRosa di questa edizione, tenendo in considerazione i vari ruoli essenziali in una squadra completa, che possa contare non solo su un capitano per la classifica generale,ma anche su un velocista e vari altri elementi. Cercando di paragonare ogni corridore con un suo possibile omologo, abbiamo cercato di evitare le sovrapposizioni, scegliendo un corridore per ogni ruolo che ha sostanzialmente ricoperto durante questo intero #Giro101.

Come Capitano abbiamo chiaramente scelto Chris Froome, che ha saputo conquistare il #Giro101 al termine di una grandissima rimonta dopo un inizio quantomeno complicato. Se inizialmente in salita non era il più forte, con il passare dei giorni si è confermato in grado di schiacciare la concorrenza come mai aveva saputo fare in precedenza, una lezione tattica e di preparazione all’evento a tutti i rivali, impotenti di fronte alla sua crescita. Maglia Rosa, Maglia Azzurra e vincitore di due tappe, oltre che permettendo alla squadra anche di conquistare il titolo di Miglior Squadra, il Keniano Bianco è stato chiaramente l’uomo in grado di fare la differenza.

In ogni squadra, sempre meglio avere un piano B. Abbiamo dunque scelto in questa selezione anche un secondo capitano, qualcuno che potesse lavorare in supporto del leader principale, riuscendo comunque a dare le garanzie giuste per poter, eventualmente, prenderne il posto e assicurare comunque un risultato dignitoso alla sua squadra. In queste tre settimane, nessuno ha saputo far meglio in questo campo di Pello Bilbao (Astana), che sin dal primo giorno è apparso in grande forma, correndo in maniera attenta e costante da Gerusalemme a Roma, dove ha concluso la corsa in sesta posizione. Nella nostra ipotetica squadra, se Froome fosse crollato (o se non fosse rinato), sarebbe stato quinto. Non male per un piano B.

In una squadra che vuole vincere, servono chiaramente anche i gregari che ti possano permettere di fare la differenza e di tenerti al sicuro, soprattutto in salita. Molti sono stati i corridori che hanno saputo mettersi in evidenza in questo ruolo, dando un supporto decisivo ai propri capitani, ne abbiamo dunque scelti due: Wout Poels (Sky) e Mikel Nieve (Mitchelton-Scott). Il primo si è rivelato decisivo in alcune delle frazioni chiave in favore di Froome, malgrado un inizio non proprio brillante, mentre il secondo è stato fondamentale in supporto a Simon Yates prima del tracollo del britannico, riuscendo poi a farsi vedere in prima persona con un bel successo di tappa, a conferma di una grande affidabilità, per qualità e quantità.

Prima dei grandi scalatori, o nelle tappe più semplici, la squadra si affida ad altri tipi di corridori, partendo da gregari completi che possano gestire le fasi intermedie, sviluppando grande potenza in pianura, proteggendo il capitano dagli eventuali tranelli, potenzialmente anche dando il loro contributo nei tratti iniziali di salita. Servono dunque corridori poliedrici, potenti, veloci e agili, capaci di aiutare in varie fasi e per vari scopi. Compiti che in questo Giro abbiamo visto più volte svolgere alla perfezione da elementi come Matej Mohoric (Bahrain-Merida), capace anche di vincere una tappa mentre supportava i suoi capitani, tanto per la generale quanto per le volate, e Salvatore Puccio (Sky), che nelle tappe pianeggianti ha sempre tenuto al coperto Froome, dando anche un contributo non da poco nei tratti iniziali delle salite, compiendo la prima opera di scrematura, ad esempio sul Colle delle Finestre.

Oltre a questi elementi misti, serve chiaramente anche un uomo che in pianura possa fare la differenza in prima persona, sviluppando la potenza necessaria quando la strada spiana, prezioso per i suoi capitani, sia in termini di classifica generale che eventualmente in volata, per tenere chiusa la corsa. Tornato a livelli importanti malgrado non sia riuscito a vincere, né a cronometro né in linea, Tony Martin (Katusha-Alpecin) ha dimostrato nuovamente di poter fare la differenza praticamente anche da solo, sia in difesa che all’attacco.

Chiudiamo dunque con il velocista, un vezzo che in realtà le squadre dei grandi uomini di classifica ormai raramente si permettono, preferendo una squadra interamente per puntare alla classifica. Ma questo è un puro esercizio di diletto ed è impossibile pensare di non premiare anche chi rappresenta l’altra faccia di un GT. Se Chris Froome è stato dunque grande protagonista in salita, dall’altro lato con i suoi quattro successi Elia Viviani (Quick-Step Floors) non può certo essere lasciato fuori pensando a una squadra tipo di questa edizione della Corsa Rosa, nella quale si è consacrato con la conquista della Maglia Ciclamino.

Squadra Ideale Giro d’Italia 2018

Capitano: Chris Froome (Sky)
Capitano Riserva: Pello Bilbao (Astana)
Gregario Salita: Wout Poels (Sky)
Gregario Salita: Mikel Nieve (Mitchelton-Scott)
Gregario Completo: Matej Mohoric (Bahrain-Merida)
Gregario Completo: Salvatore Puccio (Sky)
Gregario Pianura: Tony Martin (Katusha-Alpecin)
Velocista: Elia Viviani (Quick-Step Floors)

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