Bardiani – CSF, gli sponsor confermano la fiducia – la Commissione disciplinare si dovrebbe riunire a giugno

Quella di ieri è stata una giornata molto importante per la Bardiani – CSF. È  stato infatti una sorta di giorno zero dopo la doppia positività di Pirazzi e Ruffoni che aveva sconvolto tutti alla vigilia della partenza del Giro. La squadra italiana però ha reagito con carattere provando subito ad andare all’attacco nella prima tappa della Corsa Rosa con Mirco Maestri. Nella serata di ieri poi è arrivata la fiducia al team da parte dello sponsor CSF che in un comunicato ha spiegato di continuare a credere nel progetto: “Abbiamo scelto di sponsorizzare i giovani e una squadra che ne ha sempre lanciati tanti, puntando sui valori del lavoro e del sacrificio quotidiano. Una scelta che confermiamo. Si possono togliere due mele marce inserendo, al loro posto, quattro mele sane. Ribadiamo in maniera chiara e inequivocabile la nostra piena fiducia nell’operato di Bruno e Roberto Reverberi quale manager del #GreenTeam. Il progetto sportivo lanciato nel 2013 non è in nessun modo in discussione”.

Dal punto di vista disciplinare, con la squadra che rischia una sospensione dai 15 ai 45 giorni, invece la Gazzetta dello Sport spiega come non c’è ancora una data precisa in cui si riunirà la Commissione disciplinare dell’UCI, ma con ogni probabilità questo avverrà nel mese di giugno permettendo quindi alla Bardiani – CSF di concludere il Giro.

AGGIORNAMENTO 13.44: Bardiani Valvole e CSF Inox hanno voluto pubblicare un comunicato congiunto per sottolineare il loro sostegno alla squadra di Bruno Reverberi. Questo il comunicato completo:

La notizia della non negatività ai controlli antidoping di due atleti del #GreenTeam, alla vigilia della centesima edizione del Giro d’Italia ci ha colpiti e ci lascia sconcertati.
Non possiamo che dissociarci da quanto accaduto, frutto di una scelta personale degli atleti in causa, ma l’occasione non può che stimolare Bardiani Valvole Spa e CSF Inox Spa a sensibilizzare ancora maggiormente l’opinione pubblica verso uno sport che sia pulito nel corpo e nella mente come i più sani principi che stanno alla base di ogni disciplina.

Abbiamo scelto di sponsorizzare i giovani e una squadra che ne ha sempre lanciati tanti puntando proprio su valori quali lavoro e sacrificio quotidiano. Valori che ci hanno permesso di ottenere anche importanti successi. A dimostrazione che la nostra scelta, di sponsorizzare valori eterni, apartitici e inossidabili, era giusta. Una scelta che confermiamo e sulla quale vogliamo spingere ancor più sull’acceleratore. Perché si possano togliere due mele marce inserendo, al loro posto, quattro mele sane. Ribadiamo in maniera chiara ed inequivocabile la nostra piena fiducia nell’operato di Bruno e Roberto Reverberi quali manager del #GreenTeam. Il progetto sportivo lanciato nel 2013 non è in nessun modo in discussione, così come la volontà di rafforzarlo.
Non possiamo e non vogliamo, dimenticare che siamo impegnati da anni su un percorso in cui perseguiamo professionalmente eccellenze, professionalità e correttezza verso clienti, fornitori e risorse umane in genere, nonostante il nostro esercizio quotidiano ci porti a dover constatare con rammarico la generale povertà dei valori suddetti tanto nel mondo professionale quanto in quello sportivo.
Questi valori sono stati esportati e trasferiti verso il #GreenTeam la cui missione è quella di raccontare ogni giorno i valori aziendali attraverso l’essenza del ciclismo. Non possiamo permettere che il libero arbitrio esercitato da pochi, sporchi anche minimamente i valori di cui l’azienda ha fatto una missione. Gli errori di pochi non mineranno mai i principi di rispetto e integrità che l’azienda si impegna da sempre a valorizzare nel lavoro, nello sport e nella quotidianità, al di là di ogni interesse speculativo.
Ameremo sempre lo sport per ciò che rappresenta, tuteleremo sempre chi ne fa parte e chi si sacrifica per esso, condanneremo sempre chi ne trasgredisce le regole in ordine ad un errata interpretazione dei valori che ne stanno alla base, invocando il risultato come fine ultimo di un percorso invero fatto di lealtà, valorizzazione della persona, sacrificio e impegno quotidiani.
Non è la prima volta che il mondo dello sport si trova di fronte a fatti del genere ed è un preciso dovere di tutti denunciarli e allontanarli affinchè il percorso di crescita e consapevolezza dei valori che abbiamo a cuore sia inarrestabile.

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