Portogallo, prosegue l’inchiesta Prova Limpa: Vilela squalificato dieci anni, pena ridotta di un anno per chi collabora

Altri sette anni di squalifica per Ricardo Vilela. Il portoghese, che stava già scontando una sospensione di tre anni, è stato sospeso così per un totale di dieci anni, fino al 14 luglio 2032, dall’Autorità antidoping portoghese (ADOP) per anomalie nel suo passaporto biologico. La sospensione, comminata nell’ambito dell’inchiesta Prova Limpa che ha travolto la W52 – FC Porto, è anche per “possesso di sostanze e metodi proibiti”, così come quelle per molti dei suoi compagni, partendo da José Gonçalves, che sconterà invece quattro anni di sanzione. Quest’ultimo, come Joni Brandão e Jorge Magalhães, non avrebbe collaborato con la ADOP, contrariamente ad altri compagni coinvolti nel caso, che invece hanno subito una squalifica di tre anni.

Il caso ha sconvolto il Portogallo la scorsa estate, portando al coinvolgimento e allo scioglimento di una intera squadra (con qualche singola eccezione). Sono stati infatti squalificati tre anni, pena ridotta di un anno per aver collaborato, i vari Rui Vinhas, Ricardo Mestre, Daniel Mestre, José Neves e Samuel Caldeira, mentre anche quattro membri dello staff, tra cui l’ex corridore ora DS Nuno Ribeiro, che in carriera era stato già squalificato per due anni in seguito a positività al CERA. Sono in totale 26 gli imputati accusati di traffico di sostanze e metodi proibiti nel caso Prova Limpa che ha smantellato la squadra dominatrice del ciclismo locale negli ultimi anni.

Oltre a queste accuse il direttore sportivo e il patron della team Adriano Quintanilla dovranno rispondere anche del reato di somministrazione di sostanze e metodi vietati e sono accusati, insieme al direttore generale Hugo Veloso, di aver elaborato “uno schema” di doping per “aumentare la redditività” dei corridori della squadra.

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