Etoile de Bessèges 2023, maxi-caduta e Valentin Ferron resta sospeso nel vuoto: la corsa è neutralizzata

Momenti di grande paura alla Etoile de Bessèges 2023. Condizionata dal vento, la seconda tappa della corsa transalpina è stata neutralizzata a 25 chilometri dalla conclusione in seguito ad una maxi-caduta che ha fatto molta paura. Visto il numero di corridori coinvolti, l’organizzazione ha deciso di fermare la corsa per consentire di valutare la situazione e garantire al sicurezza di tutti nel caso di infortuni gravi. Impressionante inoltre l’immagine di Valentin Ferron (TotalEnergies), rimasto sospeso nel vuoto (anche se l’altezza non è fortunatamente eccessiva) aggrappato sul ponte dove è avvenuto l’incidente.

Annullata in sostanza la tappa, per cui non ci sarà vincitore di giornata e la classifica generale resterà immutata. La decisione è stata presa in quanto, in seguito alla caduta, non c’erano più ambulanze disponibili per garantire la sicurezza dei corridori in caso di nuovi eventuali incidenti negli oltre venti chilometri conclusivi. Vengono comunque conteggiati i punti dei GPM che si sono svolti nel corso della tappa, quindi la relativa classifica della montagna subirà comunque delle variazioni.

La battaglia che si era creata in seguito alla formazione dei ventagli nel finale di corsa ha indubbiamente aumentato il nervosismo. Al momento della caduta in testa c’era infatti un gruppetto di 15 uomini, tra i quali il vincitore di ieri Arnaud De Lie e l’ex iridato Mads Pedersen, nonché due corridori molto attesi per la vittoria finale come Neilson Powless e Mattias Skjelmose. Alle loro spalle il gruppo stava cercando di rientrare, proseguendo ad alta velocità, ma è qui che è avvenuto l’incidente, con una caduta che ha spezzato in due il plotone all’altezza di un ponte.

Ci è voluto molto tempo per ripartire, bloccando di conseguenza tutte le auto che seguivano il gruppo. Si è dunque creato un momento di forte caos, anche per cercare di valutare gli infortuni. La giuria ha quindi deciso di fermare la corsa per dare alle squadre il tempo di organizzarsi e permettere alle auto che seguivano la corsa di raggiungere i propri corridori. In seguito a successiva valutazione di quanto stava avvenendo, i commissari di gara hanno stabilito che non c’erano le condizioni per portare a termine la tappa in sicurezza.

In maglia di leader, di conseguenza, resta Arnaud De Lie (Lotto Dstny), vincitore della prima frazione. Invariata infatti la classifica generale, con l’unico cambiamento di maglia che vede Vito Braet (Team Flanders – Baloise) vestirsi del simbolo della montagna visto che nel corso della tappa i punti erano già stati assegnati.

COSA ERA SUCCESSO SINO A QUEL MOMENTO

Appena dopo il via, sono tre i corridori che riescono ad avvantaggiarsi, Jérémy Leveau (Go Sport-Roubaix Lille Métropole), Maël Guegan (CIC U Nantes Atlantique) e Andrea Mifsud (Nice Métropole Côte d’Azur), che poco dopo vengono raggiunti da Ludovic Robeet (Bingoal WB) e Vito Braet (Team Flanders-Baloise). Questo quintetto guadagna rapidamente terreno sul gruppo, che dopo dieci chilometri paga già più di due minuti di ritardo. In seguito, tuttavia, il gap non cresce più e si stabilizza sui 2’30” per diversi chilometri a causa del lavoro degli uomini della Lotto-Dstny, compagni di squadra del leader Arnaud De Lie.

Entrato negli ultimi 100 chilometri, il plotone accelera decisamente e nel giro di poco dimezza il ritardo dai battistrada, portandosi addirittura a soli 20″ nel tratto seguente. Accortisi però di essersi avvicinati troppo, gli inseguitori rallentano nuovamente, ma nel frattempo Dries De Bondt (Alpecin-Deceuninck) riesce a sganciarsi e, in breve, a riportarsi sulla testa della corsa. Il belga dà nuova linfa al tentativo, che ai -60 dalla conclusione torna ad avere un margine di 2’30” prima di vedere nuovamente calare il vantaggio una volta che EF Education-EasyPost e Ag2r Citroen si portano in testa al gruppo per aiutare la Lotto-Dstny nell’inseguimento.

A 44 chilometri dall’arrivo, il gap è quindi tornato a 1’20”, ma proprio qui si verifica una caduta che spezza in due il gruppo: nella prima parte rimangono in dodici, Norman Vahtra (Go Sport-Roubaix Lille Métropole), Samuel Watson (Groupama-FDJ), Arnaud De Lie (Lotto-Dstny), Petr Kelemen (Tudor Pro Cycling Team), Luke Rowe e Ben Turner (Ineos Grenadiers), Mads Pedersen e Mattias Skjelmose Jensen (Trek-Segafredo), Magnus Cort Nielsen e Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Thomas Bonnet e Dries Van Gestel (TotalEnergies), che in meno di dieci chilometri si riportano sul drappello al comando, mentre dietro il gruppo insegue tirato dalla Ineos Grenadiers. Entrando negli ultimi trenta chilometri, però, arriva la grossa caduta in gruppo che costringe la giuria a neutralizzare la corsa.

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