Tra i giovani talenti più interessanti del ciclismo spagnolo non ci sono solo Juan Ayuso e Carlos Rodriguez, ma anche Raul Garcia Pierna. A soli 21 anni, il corridore dell’Equipo Kern Pharma ha vissuto in questo 2022 la sua seconda annata tra i professionisti, nella quale ha corso la prima Classica Monumento (la Liegi-Bastogne-Liegi), il primo Grande Giro (la Vuelta a España) e, soprattutto, ha conquistato la sua prima vittoria, il titolo nazionale a cronometro. A questa si aggiungono diversi piazzamenti ottenuti alla Adriatica Ionica Race e una top-10 nella terz’ultima tappa della Vuelta; risultati che hanno finito per attrarre l’attenzione delle formazioni WorldTour, anche se tutti i discorsi per un suo passaggio nella massima divisione sono per ora rinviati al 2024, dato che per il prossimo anno il classe 2001 non cambierà squadra.
“Non so cosa accadrà [quando scadrà il contratto] – ha dichiarato Garcia Pierna al podcast Escapa – È vero che sto andando molto bene qui alla Kern Pharma, ma poi ci sono molti interessi dietro, e questo non dipende più da me. Se rinnovo qui, bene così, ma molte volte non dipende solo da quello che tu vuoi. Quello che mi è chiaro in questo momento è che sono un corridore della Kern Pharma. Sono a mio agio qui, ci sono cose che potremmo migliorare, ma non sono affatto scontento”.
Tra le squadre interessate al 21enne c’è anche la Movistar, che nelle scorse settimane sembrava disposta a ingaggiare il giovane talento spagnolo con un anno di anticipo: “Certo che sarei entusiasta [di andare alla Movistar], è l’unica squadra spagnola del WorldTour in questo momento. Poi c’è la questione dei soldi e del progetto sportivo. Ma non sono io a negoziare”.
Riguardo al suo futuro sportivo, invece, il classe 2001 non guarda solo alle cronometro nonostante la vittoria ai campionati spagnoli contro il tempo: “Non mi considero un cronoman, non credo che riuscirò a battere Stefan Küng o Filippo Ganna. Faccio dei bei tempi, ma devo sfruttare altri terreni in cui penso di poter fare bene“. Uno di questi terreni potrebbe essere la salita, per provare a diventare un corridore da gare a tappe; il 21enne ha infatti concluso in crescendo la Vuelta: “Sono contento delle sensazioni, ma penso di poter ancora migliorare molto. Ho concluso con la sensazione che forse un giorno potrò essere presente in una gara di tre settimane“.
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