Equipo Kern Pharma, Giovanni Carboni guarda al 2023: “Accolto benissimo, voglio tornare al mio livello e iniziare bene la stagione”

Giovanni Carboni è un altro corridore italiano che ha dovuto fare i conti con la forzata chiusura della Gazprom-Rusvelo. 27 anni, il marchigiano a inizio 2022 si era unito alla Professional russa lasciando la Bardiani-Csf-Faizane ritrovandosi poi appiedato. A inizio settembre, dopo aver affrontato qualche corsa con la maglia della Selezione italiana, Carboni ha firmato un nuovo contratto con la Equipo Kern Pharma, squadra Professional spagnola. Qualche gara, giusto per ritrovare le sensazioni agonistiche, e poi è arrivata la fine della stagione. Ma il corridore di Fano guarda già alla prossima.

“Spero che l’annata 2023 sia soprattutto caratterizzata da stabilità, dopo due stagioni travagliate – le parole di Carboni – Ho voglia di tornare al mio livello migliore nei prossimi mesi e cominicare il prossimo anno molto bene. Nel 2022, comunque, ho avuto la fortuna di poter vincere (una tappa alla Adriatica Ionica Race – ndr) ed è una sensazione che voglio ripetere in futuro con la maglia della Kern Pharma”.

Carboni parla dell’accoglienza ricevuta nel gruppo iberico: “Bellissima. Mi stanno trattando bene e il mio modo di essere è apprezzato dalla squadra. Mi considero una persona aperta e socievole e questo aiuta a integrarsi in un gruppo così giovane. Sono molto contento del mio approdo alla Kern Pharma. Mi è parso chiaro, nei mesi scorsi, che avrei dovuto cercare un’opportunità fuori dall’Italia: di questa squadra mi ha attratto soprattuto il fatto che stesse facendo un salto di qualità, gareggiando in palcoscenici molto importanti. Per me è una buona occasione per continuare a crescere come ciclista”.

Uno sguardo al passato: “I mesi precedenti al mio passaggio alla Kern Pharma sono stati agitati, soprattutto in estate, quando vedevo che si gareggiava in tutto il mondo e io potevo solo allenarmi, in attesa di una sistemazione. Per fortuna, ho potuto affrontare qualche gara con la Selezione nazionale. Però, è stata un’esperienza difficile”.

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