Coppa Sabatini 2018, Lobato sorprende il gruppo con un’azione da finisseur. Sul podio Colbrelli e Moscon

Juan José Lobato ha vinto con un’azione da finisseur la Coppa Sabatini 2018. Sul traguardo di Peccioli il portacolori della Nippo-Vini Fantini-Europa Ovini ha preceduto Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida) e Gianni Moscon (Sky), con Marco Canola (Nippo-Vini Fantini-Europa Ovini) e Alexis Vuillermoz (Ag2R La Mondiale) a completare la top ten. Per il 29enne spagnolo si tratta del quindicesimo successo in carriera, del primo nel 2018 e del primo con la maglia della formazione italo-giapponese. L’ultimo risaliva infatti al 9 agosto di un anno fa, giorno in cui si aggiudicò la prima tappa del Tour de l’Ain. L’azione decisiva è stata promossa a 400 metri dall’arrivo, con l’ex Movistar che è scattato sul lato destro della carreggiata approfittando della caduta di Vincenzo Albanese (Bardiani-CSF), evaso dal gruppo a 950 metri dall’arrivo e scivolato nell’affrontare una curva verso sinistra mentre si trovava ancora al comando della corsa.

La fuga di giornata coinvolge Fausto Masnada (Androni Giocattoli-Sidermec), Eduard Grosu (Nippo-Vini Fantini-Europa Ovini), Edoardo Zardini e Sebastian Schönberger (Wilier Triestina-Selle Italia), Emmanuel Morin (Cofidis, Solutions Crédits) e Nikolai Cherkasov (Gazprom-Rusvélo), evasi dal gruppo praticamente subito dopo il via. A 50 chilometri dal traguardo rimangono davanti soltanto Masnada, Zardini e Cherkasov, con il gruppo che deve recuperare due minuti. Ai -40 attacca Masnada, con Zardini che prova a seguirlo ma si rialza dopo aver accumulato un gap di 16” al terzultimo passaggio sulla linea d’arrivo. Masnada insiste e mantiene 34” al penultimo, a poco meno di 25 chilometri dall’arrivo, ma viene ripreso subito dopo per effetto del forcing operato dalla Ag2R La Mondiale.

Non appena si ricompatta il gruppo allunga Giuseppe Fonzi (Wilier Triestina-Selle Italia), che viene riacciuffato all’inizio dell’ascesa verso Peccioli ancora in virtù dell’azione della Ag2R La Mondiale con Benoit Cosnefroy che prepara il terreno per l’attacco con cui il compagno di squadra Romain Bardet inaugura l’ultimo giro. All’inseguimento del secondo classificato al Giro della Toscana si portano Giovanni Visconti (Bahrain-Merida), Sébastian Henao (Sky) e Xandro Meurisse (Wanty-Groupe Gobert). A condurre l’inseguimento è la Dimension Data, forte della presenza nelle prime posizioni di un Edvald Boasson Hagen transitato per quarto al penultimo passaggio sul traguardo. Il nuovo ricongiungimento avviene ai -8 e l’alta velocità impressa dalla formazione sudafricana non dà modo a nessun altro corridore di fuoriuscire dal gruppo fino al triangolo rosso dell’ultimo chilometro.

Qui è Vincenzo Albanese (Bardiani-CSF) a sfidare la solidità del team africano, con una rasoiata che gli permette di guadagnare una ventina di metri. Il vincitore del Gran Premio della Liberazione 2016 resiste fino ai 450 metri dal traguardo, ma perde il controllo della bici nell’affrontare una curva a sinistra e rovina a terra perdendo la possibilità di ottenere la seconda vittoria tra i professionisti. Proprio in concomitanza con la scivolata è Lobato a sferrare un attacco che si rivelerà vincente. Lo spagnolo scarta verso destra e si alza sui pedali, imprimendo un’accelerazione che coglie di sorpresa la Bahrain-Merida, giunta in blocco a comandare le operazioni dopo la flamme rouge.

Lo spagnolo riesce a fare la differenza nell’ultimo tratto della salita al 9% e ha gioco facile nella gestione del margine accumulato negli ultimi 150 metri da percorrere con la strada ormai spianata. Sonny Colbrelli tenta una disperata rimonta lanciando una volata lunghissima, ma deve accontentarsi di un secondo posto che fa il paio con quello del 2016, con Moscon che completa il podio di giornata confermando il suo ottimo momento.

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