Bergen 2017, Cassani lancia i suoi: “È la Nazionale più forte che io sia mai riuscito a mettere assieme”

È da Varese 2008 ormai che l’Italia aspetta almeno di tornare a salire sul podio dei Campionati del Mondo. Bergen 2017 potrebbe essere l’edizione della svolta per gli azzurri che finalmente sembrano aver ritrovato la quadratura del cerchio. In un’invervista rilasciata ieri a Marco Bonarrigo di corriere.it, è lo stesso CT Davide Cassani a caricare ancora una volta l’ambiente, asserendo che ci apprestiamo ad affrontare l’appuntamento iridato “con la Nazionale più forte che io sia mai riuscito a mettere assieme“. Dopo le complicate edizioni di Ponferrada, Richmond e Doha, “ora schieriamo due capitani (Viviani e Trentin) che vivono il momento migliore della carriera con alle spalle un gruppo tostissimo”.

 “Elia sta benissimo, non ha mai vinto come quest’anno – aggiunge – e a Plouay ha fatto un capolavoro. Merito suo e della generosità di Sky che ci ha permesso di costruirgli un percorso di preparazione con la maglia della Nazionale”. Riguardo a Trentin, anche lui “è in grande condizione. Ha superato la delusione per il ritiro al Tour facendosi trovare pronto alla Vuelta dove alla Quick Step si era liberato un posto da capitano. Ha sfruttato l’occasione con quattro vittorie”. La sfida maggiore sarà quella di farli convivere insieme, con tattiche di gara complementari: “Trentin può giocare in contropiede o da velocista, Viviani è perfetto in caso di volata di gruppo. In una corsa di 7 ore anche un eventuale sprint sarà speciale” specifica Cassani.

Il resto della squadra sarà a disposizione dei capitani, mettendo così in pratica un aspetto importante del nostro movimento, perché “i giovani azzurri più promettenti corrono in team stranieri di alto livello, non trovandone in Italia di equivalenti. Lì imparano il mestiere diventando così bravi che in alcuni casi, vedi Trentin e Viviani, possono diventare capitani”.

Il CT poi respinge le accuse di aver lasciato a casa corridori dalle formazioni Professional italiane, aggiungendo poi grandi parole di stima per il 23enne astro nascente Gianni Moscon, che sarà anche l’unico italiano impegnato nella cronometro individuale élite: “È un fenomeno che può vincere Fiandre, Roubaix e Lombardia. È eccellente contro il tempo, fortissimo nelle salite brevi e veloce. Lui il Mondiale tra qualche anno potrà vincerlo”.

Con questi uomini, passa in secondo piano l’assenza di un corridore di riferimento come Vincenzo Nibali, ai box causa infortunio, che però “ha giurato che l’anno prossimo a Innsbruck punterà alla vittoria su un percorso perfetto per lui” e che quest’anno avrebbe semplicemente fatto il jolly: “È duttile, generoso e sa fare sempre la differenza” rimarca Cassani. L’anno prossimo ritroverà la maglia azzurra anche un Fabio Aru reduce da una stagione altalenante: “Alla Vuelta è arrivato in affanno. Hanno pesato le preoccupazioni legate al rinnovo del contratto. Lo ritroveremo nel 2018“.

I favoriti del CT per la prova in linea di Bergen sono “Sagan, Kwiatkowski e Boasson Hagen”, con l’Italia che, non partendo con i favori del pronostico, correrà “con grandissima attenzione a quello che fanno gli altri, pronti a ogni soluzione. Di correre all’arrembaggio potevamo permettercelo a Rio, con Nibali favorito”. Oltre a Moscon, gli outsider azzurri si chiamano “Diego Ulissi, che a Montreal ha conquistato la prima grande corsa internazionale, e un Colbrelli finalmente vincente e molto motivato”.

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