Marco Pantani, la Commissione Antimafia evidenzia “numerose anomalie” sull’esclusione dal Giro 1999 e sulla morte del Pirata

La Commissione Antimafia esprime dubbi sulla squalifica e sulla morte di Marco Pantani. È quanto emerge dalla relazione finale presentata dal presidente uscente Nicola Morra sul lavoro svolto negli ultimi mesi dall’Antimafia e dal Comitato coordinato dal senatore Giovanni Endrizzi volto a scoprire la verità sui fatti di Madonna di Campiglio, che portarono alla squalifica di Pantani dal Giro d’Italia 1999, e sul decesso del grande campione, avvenuto a Rimini nel 2004. La relazione sottolinea le “numerose anomalie” che contrassegnarono la vicenda che portò all’esclusione del Pirata dal Giro e le “diverse e gravi” violazioni alle regole stabilite affinché i controlli eseguiti sui corridori fossero il più possibile esenti dal rischio di alterazioni.

In particolare, la relazione evidenzia come, nell’apporre l’etichetta sulla provetta che conteneva il campione di sangue prelevato a Pantani, non vennero seguite le regole atte a garantirne l’anonimato, essendo presenti altri soggetti diversi dall’ispettore dell’UCI. Inoltre, “è stato accertato che il prelievo di sangue venne effettuato alle ore 7:46 e non già alle ore 8:50”, una discrepanza di un’ora che avrebbe reso “possibile un intervento di manipolazione della provetta“.

Una manipolazione che, secondo la relazione, è resa ancor più plausibile dall’ipotesi (emersa dopo aver ascoltato le parole di Renato Vallanzasca) di un intervento della camorra, che aveva interessi sulle scommesse clandestine, per ribaltare il risultato di quel Giro dominato da Pantani. Riguardo alla morte del Pirata, invece, la Commissione evidenzia le anomalie verificatesi nel corso delle indagini, che puntarono subito “sull’ipotesi dell’accidentalità del decesso, ricondotto all’autoassunzione di sostanze esogene, escludendo del tutto la possibile riferibilità dello stesso ad un’azione omicidiaria“.

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