Amy Pieters migliora: “Si vede il sorriso sul suo volto quando va in bicicletta, ma è ancora lontana dal punto in cui dovrebbe essere”
A quasi due anni dalla terribile caduta che le ha sconvolto la vita, Amy Pieters è in una fase di miglioramento dopo un primo anno davvero difficile. Caduta durante un allenamento con la selezione nazionale su pista vicino a Calpe, l’allora portacolori della SD Worx rimase in coma per mesi dopo essere stata operata d’urgenza nell’ospedale di Alicante, dove fu trasportata in eliambulanza. Seguirono mesi davvero molto difficili, tanto fisicamente quanto mentalmente, per lei, la sua famiglia e tutti coloro che le sono vicini. Negli ultimi tempi si sono invece visti importanti passi in avanti, anche se la strada è ancora lunghissima.
“Amy ha anche partecipato di recente ai matrimoni di Roxane Knetemann e Riejanne Markus – racconta suo padre Peter a Ride Magazine – Quando si vedono le foto, è davvero raggiante. Al momento sta abbastanza bene. Soffre di afasia (un disturbo del linguaggio, dovuto a un danno cerebrale, ndr) e anche la sua parte cognitiva è compromessa”.
I progressi sono evidenti, come mostra la famiglia: Amy va in bicicletta in modo indipendente, anche se qualcuno deve ancora camminare accanto a lei, ma è un notevole passo avanti rispetto al triciclo con cui andava in bicicletta all’inizio della sua riabilitazione confermano l’evoluzione nelle capacità motorie. “Si vede il sorriso sul suo volto quando va in bicicletta – commenta sua madre – Le piace. Ora si sta esercitando a rialzarsi autonomamente quando cade. All’inizio le cose non andavano, ma ora va abbastanza bene”
Una crescita fisica che è anche accompagnata da evidenti miglioramenti anche a livello cerebrale: “Si vede la sua mentalità, perché si esercita molto. Notiamo anche che è sempre più impaziente di fare le cose. Un anno fa non aveva voglia di fare nulla. E le piace di nuovo divertirsi. Dai giochi, alle carte, per esempio […] E quando beviamo un caffè insieme, ascolta con molta attenzione. Capisce tutto”
Tuttavia, ci sono ancora importanti e dolorosi limiti: “Ma può rispondere alle domande solo con un sì e un no. Se avesse più possibilità di scelta, diventerebbe più difficile”. Come spiega in maniera molto chiara suo padre, purtroppo, “è ancora lontana dal punto in cui dovrebbe essere” e per il momento non ha autonomia. “Riesce a cavarsela, ma non è in grado di fare le cose in modo indipendente – aggiunge amaramente il papà – Se potesse di nuovo fare le cose da sola, le si aprirebbe un mondo. È ancora dipendente dagli altri”.
Ovviamente, questo significa che la vita è ancora “molto difficile” per lei e ovviamente per tutti coloro che sono con lei: “Bisogna sempre stare attenti. Non è un problema, siamo contenti di farlo, ma non è sempre facile. Abbiamo anche altri due figli, non devono soffrire di questo. All’inizio eravamo al suo fianco giorno e notte. Ma, ora che sono passati due anni, abbiamo capito che dobbiamo dividere bene il nostro tempo e la nostra attenzione. E a volte bisogna pensare a se stessi”.
Proseguono intanto le collette di solidarietà per sostenerla, con in particolare il mondo del ciclismo che continua a starle vicino. Recentemente sono stati messi all’asta alcuni oggetti unici, come la maglia iridata portata da Remco Evenepoel e la bici da corsa di Tom Dumoulin, che alla fine hanno permesso di incassare oltre seimila euro. L’aspetto economico è ovviamente fondamentale per permetterle di crescere e migliorare ancora.
“Avremo sicuramente bisogno di quei soldi quando sarà dimessa dalla clinica di riabilitazione – ammette papà Peter – Per esempio, dovrebbe ridurre a una o due ore di logopedia alla settimana, mentre ne ha bisogno tutti i giorni per fare progressi. L’anno scorso, ad esempio, siamo riusciti a utilizzare il denaro delle donazioni per installare una doccia al piano inferiore della sua casa, in modo che ora possa tornare a casa nei fine settimana. Abbiamo anche comprato una bicicletta speciale per lei. Significa molto per noi che le persone che si occupano di ciclismo siano ancora così interessate a lei”.
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