Contador ripercorre la sua carriera: “Dopo l’aneurisma ho letto il libro di Armstrong, mi ha aiutato”

Tempo di bilanci per Alberto Contador. Dopo l’addio ufficiale alle corse, il corridore madrileno potrà dedicarsi ad altri progetti, ma non mancano le occasioni per ripercorrere quanto fatto nella sua lunga esperienza sulle due ruote. Una passione nata quasi per caso, come racconta in una lunga intervista rilasciata ad AS, nella quale racconta di esser cresciuto in una famiglia appassionata di calcio, con il Real Madrid come punto di riferimento. Con il tempo, tuttavia, ha scoperto la bicicletta: dalle prime sfide con il fratello alle prime corse il passo è stato breve. “Agli inizi guardavo molto Pantani e Armstrong – racconta – Di Pantani ho visto prevalentemente i video. Il mio sogno era di vincere il Tour e per questo mi identificavo in Armstrong”.

Il texano, con il quale ha poi corso, non senza problemi, è stato un punto di riferimento importante per Contador. “Ho letto il suo libro dopo l’aneurisma e questo mi ha aiutato – racconta – Correre in squadra con lui non è stato facile. Io avevo vinto i tre Grandi Giri, ma lui era al rientro e non si capiva bene chi fosse il leader. Bruynel aveva un buon feeling con lui e per la squadra era un punto di riferimento importante”.

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