Ambiente, le aziende ciclistiche firmano una lettera d’impegno contro l’emergenza climatica

Il mondo del ciclismo si schiera per combattere l’emergenza climatica. Dopo la bici speciale messa all’asta lo scorso settembre dalla Deceuninck-Quickstep, negli ultimi giorni è toccato ad altre multinazionali del ciclismo fare la loro parte scrivendo una lettera per invitare l’intero sistema ad agire. La lettera, che vede tra i suoi firmatari i CEO di BMC, Assos, Specialized, Rapha e un’altra dozzina di aziende, è stata pubblicata da Shift Cycling Culture e invita altre imprese del settore ad essere trasparenti sulle proprie emissioni di gas serra e di impegnarsi a provare a diminuirle seguendo gli standard fissati dall’accordo di Parigi del 2015, che punta a limitare il riscaldamento globale al di sotto dei  2 ºC rispetto ai livelli pre-industriali.

 

“Per raggiungere quest’obiettivo nell’industria del ciclismo – si legge nella lettera – c’è bisogno del coinvolgimento dell’intera catena. La parte più grande d’impatto ambientale dei nostri prodotti deriva dalla produzione. Il 50-80% delle nostre emissioni avvengono quando estraiamo, ci procuriamo e produciamo parti e materiali. Operiamo in un’economia lineare che non dà valore alla ricircolazione dei materiali e, troppo spesso, i nostri clienti vengono lasciati con prodotti e pezzi incompatibili o ridondanti”.

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