Vincenzo Nibali chiede contributi e incentivi per bici e ciclabili al Ministro dello Sport
Vincenzo Nibali rilancia la proposta di diffusione della bicicletta nel futuro immediato. Intervenuto durante la trasmissione Che Tempo Che Fa con un contributo registrato, il capitano della Trek – Segafredo ha posto una serie di domande al Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ovviamente incentrate sul ciclismo, non tanto in quanto sport, ma per la sua importanza anche nella vita quotidiana, per la salute in generale e per il forte contributo alla lotta alla diffusione del coronavirus (oltre che alla mobilità cittadina) che potrebbe dare con l’ingresso del nostro paese nella fase due. Sulla scia di quanto emerso in questi ultimi giorni con numerosi comuni italiani che stanno riflettendo alla possibilità di incentivarne l’utilizzo anche con la creazione di strade dedicate, il siciliano si è inserito in questo dibattito molto importante aggiungendo la sua autorevole voce in merito.
“Ministro, da sportivo ancora prima che da professionista, vedo lo sport come sinonimo di salute – ha spiegato lo Squallo dello Stretto dalla sua casa di Lugano – Non crede che tra i doverosi contributi che il governo sta riservando ce ne possano essere alcuni mirati alla diffusione di bici come mezzo di trasporto? Per esempio, per la vita quotidiana per andare al lavoro. Oppure, ad esempio, prevedendo sgravi per chi la usa e incentivi come in Gran Bretagna e Paesi Bassi. Ministro, perché non immaginare le nostre città con nuove piste ciclabili?”
Presente con un collegamento in diretta nella trasmissione di Rai 2, la risposta del Ministro (che in precedenza si era espresso in merito al Giro d’Italia nel mese di ottobre) è stata immediata, ricordando anche quanto già proposto nei giorni scorsi da parte della Ministra dei Trasporti annunciando incentivi sull’acquisto di bici e apertura di piste ciclabili transitorie. Spadafora ha dunque condiviso il pensiero di Nibali annunciando che “nei fondi straordinari che saranno inseriti nel decreto di Aprile il tema delle biciclette è tra i temi presi seriamente in considerazione nell’ambito delle risorse che metteremo nel decreto di aprile”.
Difficile pensare possano esserci fondi come quelli decisi dalla Regione per Parigi, che ha stanziato 300 milioni di euro per un progetto di 650 chilometri intorno alla capitale francese, ma la direzione del Governo sembra tendere verso un approccio importante e positivo verso la mobilità dolce, con una forte attenzione alla bicicletta.
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Preg.ti
MAURO Antonelli-Responsabile Segreteria Tecnica-Ministero Infrastrutture e Trasporti
ALESSANDRO MORELLI-Presidente della IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati
EUGENIO PATANEā-Presidente della VI Commissione Mobilitaā della Regione Lazio
GIAMPIERO ORSINI-Direttore Viabilitaā Dipartimento VII della Cittaā Metropolitana di Roma
PIETRO CALABRESE-Assessore della Cittaā in Movimento-Comune di Roma
CAROLINA CIRILLO-Responsabile Dipartimento Mobilitaā-Comune di Roma
FABIO PACCIANI-Responsabile Infrastrutture e Manutenzione-Comune di Roma
VIRGINIA RAGGI-Sindaca di Roma e della Cittaā Metropolitana della Capitale
LETTERA APERTA
LA CORSIA CICLABILE SU TUTTE LE STRADE
LO SPAZIO DOVUTO A CHI PEDALA
Onorevoli Deputati,Signori Dirigenti nel settore della Mobilitaā
Chi Vi scrive ĆØ Gianfranco Di Pretoro,Presidente dellāAssociazione G.D.P.,70 anni in bicicletta,giornalista appassionato di ciclismo.Nel 2019 ho pedalato per 8.000 km,70% in cittaā e 30% fuori.Tante strade con la paura dei motorizzati schizofrenici, favoriti,sicuramente, da una cultura che considera marginale la presenza dei ciclisti.La legge ci inserisce fra le utenze deboli ma ci spettano poche piste ciclabili ,tutte conquistate dopo estenuanti riunioni e lotte intestine con alcuni cittadini.Sono rarissime,poi, le ciclovie separate nelle aree metropolitane delle grandi cittaā.Nellāultimo decennio,i Comuni,hanno sempre piuā inserito la bicicletta quale mezzo di eccellenza nella mobilitaā sostenibile,trascurando,peroā, i ciclisti che si spingono verso le borgate ai suoi margini, in direzione dei paesi vicini per le loro attrazioni paesaggistiche,in sintesi,tantissimi appassionati cicloturisti e ciclosportivi, abbandonati al loro destino nelle strade piuā pericolose dāItalia.
Questa affermazione non ĆØ campata in aria,lo dicono i dati Istat 2018 che sottolineano lāimpennata degli incidenti stradali nelle strade extra urbane: n.36.271 incidenti + 3,4% , mentre diminuiscono nelle strade urbane (-2,9% ) e nelle autostrade(- 0,2%).
La trascuratezza degli amministratori comunali su questāargomento,lāopposizione di alcune associazioni cicloambientaliste, sono incomprensibili nei riguardi di persone che si muovono senza disturbare,senza avvelenare lāaria,veri e propri benemeriti della societaā,alla ricerca solo di sensazioni di libertaā.
Lo sanno benissimo gli Olandesi,i Tedeschi,gli Svizzeri,i Danesi che non fanno mai mancare la corsia ciclabile sulla carreggiata anche se la strada ĆØ stretta 7 metri.
Costa poco,ĆØ facile da realizzare,non daā fastidio a nessuno,migliora la sicurezza ed il rispetto del ciclista.Eā giunto il momento di dare seguito a queste corsie anche in Italia in attesa delle ciclovie separate che comunque saranno sempre scarse !
COSA INTENDO PER CORSIA CICLABILE āDI RISPETTOā ?
Il sottoscritto lāha sempre chiamata āCorsia di rispettoāper lāalto senso civico che ne deriva verso i ciclisti da parte degli altri utenti della strada.
La corsia ciclabile(Foto 1) ĆØ una bike lane di circa 1 mt. collocabile su tutte le strade ,fuori e nei centri abitati, quando non ĆØ possibile costruire la classica Ciclovia separata dalla viabilitaā ordinaria.Ultimamente,in Olanda,per ridestare gli automobilisti distratti,tale corsia eā delimitata esternamente dalla banda rumorosa con catarifrangente per la notte(Foto 2-3).In altre nazioni ĆØ evidenziata semplicemente da due linee sullāasfalto(Foto 4-5-6-7)
PERCHEā CONVIENE ?
-Finalmente,al ciclista,gli viene riconosciuto il suo spazio su TUTTE le strade anche se strette 7 mt.La visibilitaā immediata di tale infrastruttura migliora la sicurezza di chi pedala,giorno e notte che sia(Foto 8).
-Non limita la circolazione dei motorizzati percheā,tale corsia,in assenza del ciclista,puoā essere invasa (Foto 9).
-Grazie alla sua semplicitaā ĆØ molto economico impiantarla.Lo stesso vale per la sua manutenzione.
-Il ciclista, toccato nellāinterno della ciclovia, ĆØ risarcito sicuramente (In Olanda,tale argomento ĆØ ben descritto nellāArt.185 del loro Codice della strada).
-Consente di realizzare una fitta ed utile rete ciclabile.
COSA NECESSITA ?
-lāinserimento di tale āBike Laneācon le predette regole nel Codice della Strada o se possibile,nei regolamenti viari regionali e comunali.
-Il livellamento di eventuali buche e tombini al manto stradale.
-Il divieto assoluto di parcheggiare nellāinterno della Corsia.
-Come ogni corsia preferenziale necessita della Segnaletica verticale indicata allo scopo.
DOVE COLLOCARE LA CORSIA DI RISPETTO ?
Lungo le direttrici in uscita dalla cittaā verso le mete piuā pedalate dai cicloturisti e ciclosportivi.Eā sufficiente,prima di decidere le varie direzioni,sentire le associazioni locali di ciclismo.
Tale corsia,con il medesimo regolamento(riservata a pedoni e ciclisti,realizzata dove non si possono costruire marciapiedi e piste ciclabili.I motorizzati possono invaderla solo in assenza degli aventi diritto)puoā essere collocata in certe strade cittadine come ad esempio Via Vigna Girelli a Roma(municipio XI-Foto 10).
Ho sempre sostenuto che la convivenza tra ciclisti e motorizzati ĆØ impossibile per la diversa natura dei mezzi e velocitaā .La sicurezza del pedalatore la si ottiene SEPARANDOLO dalla viabilitaā ordinaria.
La āCorsia di Rispettoā ĆØ il punto di partenza,un valido compromesso verso la sicurezza ciclistica!
AZIONI UTILI A MIGLIORARE LA SICUREZZA DEL CICLISTA SULLA STRADA
Premessa :i dati ISTAT evidenziano che il 40,8 % degli Incidenti 2018(n.90.313) sono stati causati da TRE infrazioni:distrazione alla guida,mancato rispetto della precedenza e velocitaā elevata.
CONTRASTO ALLA VELOCITAā ED ALLA DISTRAZIONE
Eā ora di finirla con i controlli ridicoli della velocitaā.I vigili segnalano la loro postazione,i motorizzati passano come lumache per poi scatenarsi subito dopo.Esistono strumenti moderni come lāAutovelox Trucam che misura a distanza la velocitaā,lāuso del cellulare(ora ĆØ prevista la sospensione della patente) e le cinture slacciate.
MEGLIO PREVENIRE CHE SUBIRE E PUNIRE
Quasi sempre si scopre la guida alterata da sostanze vietate solo dopo lāincidente.A noi ciclisti,utenti deboli senza AirBag ,interessa assolutamente prevenire gli infortuni.
-Ci viene in aiuto lāelettronica in auto come iBooster della Bosch che frena automaticamente il mezzo vicino al ciclista o i sensori radar a medio raggio(MRR) sulle portiere per segnalare in tempo lāarrivo del pedalatore.
-CāĆØ il sensore che non faā partire lāauto quando percepisce il tasso alcolemico alto.Lo Smart Key della Honda giaā funziona.Altro sistema,avvisa il guidatore stanco. Peccato che non esista uno strumento simile per fermare gli esuberanti piloti cocainomani.
Questi strumenti andrebbero resi obbligatori al piuā presto!
SCORAGGIARE IL PARCHEGGIO IN DOPPIA FILA
In cittaā,a causa della sosta selvaggia,i ciclisti,si espongono continuamente al passaggio delle auto piuā veloci.I vigili dovrebbero scatenarsi con lo āStreet Controlā .
PUBBLICITAā PROGRESSO .Di seguito alcuni argomenti da diffondere:
-Prestare attenzione allāapertura improvvisa delle portiere auto.
-Superare i ciclisti a distanza rassicurante.Preferisco questo tipo di informazione piuttosto che spendere i soldi per riempire le strade di questa segnaletica ,impossibile da rispettare in certe strade strette(vedi Via della Magliana a Roma) e difficilmente sanzionabile quando si impatta.
-Ciclisti,siate visibili sempre,di giorno e di notte!
-Usate il Casco sempre!Soā benissimo che tanti ciclisti urbani si oppongono alla sua obbligatorietaā. Per esperienza personale,lo consiglio vivamente.Il casco serve di piuā quando si vaā piano,particolarmente in cittaā.Ricordo appena quellāauto uscita improvvisa dal passo carrabile,poi lāospedale e quel casco ammaccato a cui devo la vita!
RINNOVO DELLE PATENTI AGLI ANZIANI
Sempre secondo i dati ISTAT 2018 una categoria che ha subito o causato incidenti ĆØ la fascia di etaā dai 70 ai 74 anni per gli uomini e dai 70 agli 84 anni per le donne.Non poteva essere altrimenti visto come si effettua il rinnovo della patente di guida.Chi deve rinnovarla riempie un modulo in cui autocertifica il suo stato di salute.Poi la visita oculistica risibile.Una barzelletta.Eā ora che si coinvolga almeno il medico di famiglia.
PERICOLI IMMINENTI NELLE PISTE CICLABILI
Non basta la loro scarsa manutenzione,le infide buche,lo zig zag dei running e dei cani ,ora sono autorizzati a circolare anche le bici elettriche,i monopattini,skate ed hoverboard anchāessi a batteria.In poche parole tanta confusione che ti porta a tornare in mezzo al traffico veicolare.
CICLODROMI NELLE GRANDI CITTAā
I giovani adolescenti sono i veri assenti del ciclismo.Sotto i dieci anni li sottoponiamo allāeducazione stradale nelle scuole per poi lasciare le loro bici in cantina.I ragazzi,hanno bisogno di incontrarsi con i compagni e scatenare la loro energia.Purtroppo,gli impianti nelle grandi cittaā,riguardono altri sport e non il ciclismo,attivitaā formativa,utile per acquisire lāabilitaā di guidare un mezzo anche per il futuro.Sono certo che i ciclodromi nelle borgate attrarranno tanti giovani e porteranno finalmente un poā di serenitaā nelle famiglie.
Roma,6 2 2020 Gianfranco Di Pretoro
Presidente G.D.P. a.s.d.
Via Vigna Girelli n.25 00148
Tel.Cell. 3280608637- Allegate n. 10 Foto esplicative