UAE Tour 2025, Tadej Pogacar domina e conferma il no al Giro d’Italia: “Una giornata perfetta, niente corse a tappe fino al Delfinato”

Missione compiuta per Tadej Pogacar all’UAE Tour 2025. Lo sloveno si è divertito nella corsa di casa del suo team, conquistando la classifica generale per la terza volta in carriera al termine di sette tappe in cui è stato praticamente sempre in bella vista, mettendo oggi il suo sigillo finale dominando la scena a Jebel Hafeet, secondo successo parziale dopo quello sull’altra salita, Jebel Jais. Un risultato che non è praticamente mai stato in discussione, con il leader della UAE Team Emirates – XRG prontissimo a reagire ai ventagli che si sono creati a inizio tappa, partecipando poi attivamente alla buona riuscita di questa azione. In testa si è poi formato un gruppo di 42 uomini, sgretolatosi sull’erta finale, che ha visto Pogacar staccare tutti a 7,5 chilometri dal traguardo.
“Per molti oggi era l’ultimo giorno per provare qualcosa e in qualche modo anche allenarsi – commenta dopo il traguardo riflettendo sulla grande aggressività con cui si è corsa la frazione odierna – Molti velocisti non avevano uomini di classifica quindi, con le classiche in arrivo, c’era vento ed era interessante provare qualcosa in gruppo. Noi uomini di classifica dovevamo stare attenti. La corsa si è spezzata già nel primo ventaglio ed è andata fino in fondo. Inizialmente non pensavo avremmo trovato un accordo per collaborare, ma invece siamo andati d’accordo fino al traguardo, quindi per me è stata una ottima giornata”.
Per lui uno scenario inatteso, ma al quale si è adatto rapidamente e che non ha avuto problemi a gestire grazie alla presenza di due compagni di squadra, Rune Herregodts e Florian Vermeersch, due nuovi innesti con i quali ha peraltro dimostrato così subito un bel feeling: “Non mi sarebbe dispiaciuto andare fino alla salita tranquilli e dover pensare solo a rinfrescarmi, ma per noi comunque era un buon scenario grazie a Florian e Rune che hanno continuato a darmi una mano, andando a prendere l’acqua e rinfrescarmi. La giornata non è stata durissima alla fine, quindi per me è stato lo scenario ideale”.
Riguardo la scelta di partire decisamente lontano dal traguardo, spiega di non aver avuto grandi opzioni visto che i suoi compagni, fondamentali in pianura, erano ovviamente stanchi, nonché decisamente meno propensi alle salite: “Sono partito quando Rune non ce la faceva più. Accanto a me c’erano due corridori che non sono scalatori. Hanno fatto quel che potevano finché ne avevano e ho deciso di partire in quel momento per non essere sorpreso da eventuali scatti o azioni di altri. Ho voluto fare il mio ritmo fino in cima”.
Subito vincitore della prima corsa della sua stagione, che gli permette di mettere nel paniere già tre successi e salire così a 91 in carriera, candidandosi seriamente ad essere il primo corridore tra quelli in attività a raggiungere quota cento (attorno a lui quasi solo velocisti, ad eccezione di Primoz Roglic, a quota 88), Tadej Pogacar apre dunque come meglio non poteva il suo 2025, pronto ad inseguire nuovi grandi traguardi. Come sua consuetudine, nessun proclama, ma tanta voglia di fare bene in una primavera che sarà completamente incentrata sulle classiche e che per la prima volta lo vede confermare pubblicamente la rinuncia al Giro d’Italia.
“Non correrò altre corse a tappe fino al Giro del Delfinato (che si corre a metà giugno, ndr), quindi ora devo cambiare la mentalità focalizzandomi sulle classiche – conclude, ribadendo così implicitamente quanto annunciato nei giorni scorsi dal suo team manager riguardo la Corsa Rosa – Cercherò di godermele, sperando di avere buone gambe e vedremo quale sarà il risultato”.
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