UAE Team Emirates, Brandon McNulty: “Con i nuovi arrivati, la nostra squadra è fortissima: se vuoi opportunità, devi essere al tuo massimo”

Stagione dopo stagione, Brandon McNulty è diventato uno dei corridori più importanti per le strategie di gara della UAE Team Emirates. Lo statunitense ha avuto, ad esempio, sulle spalle ruoli chiave a sostegno di Tadej Pogačar durante il Tour de France 2022, ma è corridore dalle qualità tali da poter pensare anche di lasciare il segno in maniera individuale sulle corse che affronta. La concorrenza interna, però, è diventata, anno dopo anno, sempre più calda e in questa stagione le cose si sono fatte ancora più “complicate” visto l’arrivo di Jay Vine e Adam Yates, due corridori di altissimo livello che hanno già saputo mettere il loro marchio su corse importanti come il Tour Down Under 2023 o il UAE Tour 2023.

“È evidente, in questa squadra ci sono un sacco di grandi corridori – le parole di McNulty raccolte da VeloNews – Ma questo non crea competizione fra di noi, ma spinge solo ognuno a essere al suo meglio. Tutti vogliono le loro rispettive opportunità e tutti sanno di dover essere all’assoluto massimo per poterle avere”. Come compagni di squadra, oltre a Pogačar, Vine e Yates, McNulty si ritrova anche corridori del calibro di Juan Ayuso e Joao Almeida, anche loro capaci di gareggiare per grandi obiettivi, come i podi delle corse a tappe di tre settimane.

McNulty ribadisce: “Io ho sempre visto l’arrivo di corridori forti come una cosa positiva. Non ci facciamo la guerra in allenamento, siamo tutti amici e non gareggiamo fra di noi. Dal mio punto di vista, spero di poter essere ancora a fianco di Tadej. Ma so anche che quando sono in gara con lui, non posso avere possibilità personali. Quindi, per me sarebbe bello potermi dividere fra il lavoro per Pogačar, vincendo con lui, e anche poter competere per me stesso”.

Il nativo dell’Arizona racconta: “Nel 2022 sono partito fortissimo e la cosa ha dato risultati, visto che ho ottenuto qualche vittoria durante le prime settimane di gare (fra cui una tappa alla Parigi-Nizzandr). Ma poi ne ho pagato le conseguenze più avanti, nella seconda metà della stagione. Stavolta proverò a costruire la mia condizione di corsa in corsa, in modo da essere in grado di stare meglio lungo tutta la stagione”.

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