UAE Team Emirates, Adam Yates guarda al 2024: “Spero di poter fare ancora un passo in avanti e forse i risultati arriveranno”

Adam Yates sarà una pedina importante nel 2024 della UAE Team Emirates. Il britannico, arrivato in squadra questa stagione, è stato protagonista di un grande Tour de France: nonostante il ruolo di scudiero di Tadej Pogacar, infatti, è stato in grado di vincere la prima tappa (indossando la Maglia Gialla per 4 giorni) e poi di chiudere la corsa in terza posizione. Per l’anno che sta per cominciare, il classe 1992 sarà ancora una volta concentrato sulla Grande Boucle, dove dovrebbe aiutare nuovamente lo sloveno che ha messo nel mirino la doppietta Giro-Tour, ma poi è stato preselezionato anche per la Vuelta a España, dove potrebbe avere la sua grande occasione.

GCN il nativo di Bury ha detto di non temere la presenza anche di Joao Almeida Juan Ayuso nella selezione per il GT transalpino: “L’anno scorso è stato ottimo: tutti sapevano il loro ruolo. Tutti avevamo un lavoro da fare e penso che per me non cambierà molto […] Ma ovviamente dobbiamo avere a che fare con corridori diversi e stili di corsa diversi, quindi staremo a vedere”.

La squadra che avevamo l’anno scorso è stata quasi perfetta per quanto riguarda l’atmosfera e le persone coinvolte – ha aggiunto – Anche nella prima tappa, la corsa era cominciata da poco quando ho chiesto di avere una possibilità: tutti hanno acconsentito e tutti erano contenti che provassi qualcosa. Li ho ripagati con una vittoria di tappa e alcuni giorni in giallo. Quando hai la fiducia di tutti poi fare cose speciali come queste”.

Il 31enne quest’anno è stato anche in grado di vincere una tappa all’UAE Tour, una tappe e la classifica generale al Giro di Romandia, di chiudere secondo il Delfinato e di vincere il Gp Montreal: “Il mio livello non si è alzato così tanto, ma sono riuscito a trovare costanza per tutto l’anno, una cosa in cui avevo faticato in passato. Quindi per me è stata una grande novità non essere malato o infortunato nei momenti più importanti dell’anno e questo ha fatto la differenza”.

Il vincitore della Classica San Sebastian 2015 è ancora convinto di poter vincere una corsa di tre settimane, come fatto dal gemello Simon (fu primo alla Vuelta 2018): “Con il livello che ho mostrato quest’anno è possibile, ma una cosa è dirlo e una è farlo. So di avere il livello per riuscirci, ma dipende anche ma dipende anche dalle circostanze, dal percorso, dalle strategie di squadra: tutte queste piccole cose fanno una grande differenza […] Ogni anno miglioro e spero il prossimo anno di poter fare ancora un passo in avanti e poi forse i risultati arriveranno“.

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