UAE, Alex Carera elogia il suo assistito Tadej Pogacar: “Quando sei il miglior ciclista al mondo è giusto che tu abbia il contratto migliore”
Continuano le discussioni sul nuovo contratto di Tadej Pogacar. Dopo l’intervento degli scorsi giorni di Tejay Van Garderen, che sosteneva come il nuovo contratto dello sloveno fosse di valore troppo basso in relazione al suo apporto al mondo del ciclismo, soprattutto se rapportato con i faraonici accordi di altri sport, sulla questione è intervenuto anche Alex Carera, l’agente del classe 1998. Intervistato da Marca, l’esperto procuratore ha raccontato di quelle che sono state le negoziazioni con la UAE Emirates per arrivare alla firma di questo accordo, le reazioni di Pogacar e anche qualche retroscena su come sia nato il suo rapporto con il fuoriclasse di Klanec.
“Tadej è felicissimo del suo nuovo contratto – spiega Carera al quotidiano spagnolo – Lui ha iniziato la sua carriera alla UAE Emirates e la squadra è cresciuta ogni anno fino a diventare una delle migliori al mondo. Hanno il miglior corridore al mondo, le ultime innovazioni tecnologiche, tantissime risorse… Se si vuole rimanere a questo livello è importante essere nella squadra migliore. Rimanere in una squadra in cui hai già avuto successo ti permette di risolvere tutti i problemi che possono presentarsi in futuro. […] Questa fiducia ha facilitato la decisione“.
Incalzato sulle cifre del nuovo contratto (si parla di 8 milioni di euro all’anno per sei stagioni, per un totale di 48 milioni), Carera prosegue: “I numeri sono riservati, non confermo nessuna cifra, ma se sei il migliore ciclista al mondo è giusto che tu abbia il miglior contratto al mondo. Ma sono sicuro che ci saranno corridori che riceveranno cifre simili nelle prossime stagioni. In ogni caso il nostro obiettivo non è il denaro, bensì è quello di fare la storia e di vincere tutte le corse”. E riguardo alla clausola rescissoria da 200 milioni di euro aggiunge: “Non fa nessuna differenza. Se decidi di lasciare una squadra è perché non sei contento o perché la squadra non è contenta. È un discorso importante da capire, la gente si è concentrata solo sulle cifre, ma la cosa più importante per noi è questa relazione di fiducia che si è creata. Ho avuto tantissime richieste da altre squadre per sapere se Tadej volesse lasciare la UAE, me ne sono arrivate diverse ogni anno. Ma Tadej non è interessato, cambiando si sa cosa si perde ma non cosa si guadagna. Dopo la pandemia sono arrivati più sponsor e più soldi quindi è facile per un agente trovare una nuova squadra disposta a offrire le stesse cifre. Ma di nuovo, i soldi non sono la nostra priorità”.
In conclusione il fondatore della A&J Allsports ha raccontato anche un piccolo aneddoto sul suo primo incontro con Pogacar, avvenuto ancora prima della scoperta da parte della UAE Emirates: “Era il 2015 ed ero al Giro della Lunigiana. Da Juniores Tadej vinse senza neanche avere una squadra. Appena finita la corsa avevo già contattato il suo direttore. Tadej ha una mentalità e un talento incredibile, sono sicuro che potrà continuare senza problemi fino al 2030 quando scadrà il suo contratto”
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