Tokyo 2020, Patrick Lefevere ai suoi corridori in Giappone: “Tra due mesi non vengano a dirmi di essere stanchi. Non osino fare come i calciatori dopo gli Europei”
Patrick Lefevere spera che i suoi corridori non tornino troppo stanchi da Tokyo 2020. Il team manager della Deceuninck-QuickStep, nel suo spazio su Het Nieuwsblad (che stamattina ha usato per attaccare Sam Bennett), ha parlato del prestigio di eventuali vittorie dei suoi corridori ai Giochi, individuando in Michael Morkov la più grande speranza di medaglia, ma allo stesso tempo spera di poter contare su di loro anche dopo la rassegna a cinque cerchi. Il belga ha portato l’esempio degli Europei di calcio, con tanti calciatori ancora in vacanza per recuperare dalle fatiche, mentre le squadre hanno iniziato i ritiri già da qualche settimana.
“Tra due mesi non devono venire a dirmi che sono stanchi – ha esordito parlando dei suoi corridori in Giappone – La nostra più grande speranza di medaglia non ha ancora corso. Michael Morkov farà la gara a squadre su pista, una disciplina in cui è diventato campione del mondo lo scorso anno (in realtà ha vinto la madison, ma non era nel quartetto danese che ha conquistato l’oro nell’inseguimento a squadre – ndr). Sono un grande amante del ciclismo ai Giochi, ma danno ai miei corridori una chance di prestigio personale. Abbiamo anche un meccanico in Giappone. Buon per me, ma tra due mesi non vengano a dirmi che sono stanchi, come hanno osato fare i calciatori con i loro presidenti dopo gli Europei”.
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