Soudal-QuickStep, Patrick Lefevere non soddisfatto di Julian Alaphilippe: “Quando brillava non c’erano Van der Poel, Pogacar e Van Aert”

Patrick Lefevere si conferma boss dalla mano dura con Julian Alaphilippe. Dopo aver più volte cercato di spronarlo, anche con concetti piuttosto duri, nel corso dell’inverno, il team manager della Soudal – QuickStep ribadisce con fermezza la sua posizione in questi giorni difficili per il francese, nuovamente frenato da un infortunio. Attualmente costretto a saltare le prime due prove delle Classiche delle Ardenne dopo non essere riuscito a brillare nelle classiche sinora, con la piccola speranza di poter rientrare in tempo per la Liegi – Bastogne – Liegi a sostegno di Remco Evenepoel, il due volte iridato viene nuovamente criticato dal suo patron, che non esita a provocarlo nella speranza di vederlo reagire.

“Dobbiamo essere onesti: quando Julian Alaphilippe brillava negli ultimi anni, non c’erano Van der Poel, Pogacar e Van Aert – commenta ai microfoni della trasmissione Grand Plateau di RMC – Sta a lui rispondere sui pedali. Ho imparato un’espressione molto bella in francese: ‘Nella vita, ognuno deve giustificare il proprio stipendio’. Il suo stipendio è fissato per tre stagioni fino al 2024. Per fortuna che è diventato campione del mondo due volte (nel 2020 e nel 2021, ndr). Inoltre, ha vinto la prima tappa del Tour e ha indossato la maglia gialla nel 2021. Capisco che le squadre francesi siano entusiaste per questo, ma io non lo sono. Mi piace, come tutti gli altri. Come può non piacere Julian? Ma devo essere realista: lui occupa molto del mio budget e io voglio ancora dei risultati”.

Dopo un 2022 difficile e tormentato da infortuni e cadute, tanto da aver chiuso la stagione con solamente due vittorie minori, il francese sembrava aver iniziato con il piede giusto la nuova stagione grazie alla vittoria alla Classic Ardèche, ma nuovi infortuni e problemi fisici lo hanno rallentato costringendolo ad un ben magro bottino, che ormai per questa primavera sembra quasi impossibile possa rimpinguare.

Una situazione che al momento lascia dubbi anche riguardo un eventuale rinnovo o prolungamento di contratto, anche se chiaramente la situazione può cambiare nel corso dell’anno in base a nuovi risultati. “Io dico sempre che è come a scuola, ci sono tre trimestri. Immaginiamo che vinca due o tre tappe al Tour de France e che indossi la maglia gialla per 10 giorni: questa è un’altra storia. E se vince il Campionato del Mondo e il Giro di Lombardia, è un’altra storia. Valuteremo trimestre per trimestre, gara per gara, ma adesso non ha senso parlare del 2024”.

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