Peter Sagan sul ciclismo moderno: “Non dico che sia noioso, ma è vero che a volte, due ore prima della fine, sai già chi vincerà”

Peter Sagan ammette che il ciclismo moderno non è sempre emozionante da guardare. La presenza di fenomeni come Tadej Pogačar o Mathieu Van Der Poel rende sicuramente le gare molto spettacolari grazie ad attacchi da lontano che accendono presto la battaglia, ma d’altra parte l’esito è molto spesso scontato e a vincere sono quasi sempre gli stessi nomi, magari al termine di lunghe cavalcate solitarie, soprattutto se in corsa c’è un corridore superiore a tutti gli altri. Un ciclismo e un modo di correre piuttosto diversi da quelli di qualche anno fa, quando il 35enne slovacco era sulla cresta dell’onda ed era il corridore più conosciuto del gruppo.

Non dico che [il ciclismo attuale] sia noioso, ma… è vero che a volte, due ore prima della fine, sai già chi vincerà – ha riconosciuto Sagan nel corso di un’intervista a Marca – Questo cambia un po’ la percezione”. L’ex campione del mondo ha sottolineato i grandi cambiamenti avvenuti nel giro di pochi anni: “Tutto è molto più controllato. Ma anche quando correvo io lo era: test anti-doping, peso, alimentazione, tutto. La scienza ha fatto un altro salto in avanti, questo è certo […] L’alimentazione e questi aspetti sono cambiati molto. Anche prima c’erano controlli ma ora ce sono ancora di più. È cambiato tutto, ora è tutto ancora più misurato“.

È un altro modo di correre, questo è certo, ed è un livello altissimo“, ha proseguito il 35enne, che ha comunque riconosciuto che corridori come Pogačar, Van Der Poel e Vingegaard “insieme offrono un grande spettacolo ai tifosi“. Ma le loro carriere saranno lunghe o si ritireranno relativamente giovani, un po’ come accaduto allo slovacco? “La gente dice che mi sono ritirato presto… ma ho fatto 14 stagioni. Mi sono ritirato dalla strada a 33 anni e ho fatto ancora un anno di mountain bike. Non credo di essermene andato prima del tempo. Non so se Pogacar o gli altri faranno lo stesso. Dipende da ciascuno di loro. Io ho iniziato molto giovane ed ero pronto a chiudere una fase”.

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