Parigi-Roubaix 2025, Jasper Philipsen ancora dolorante per la caduta di Nokere: “Ma non cerco scuse, ho lavorato duramente per essere pronto”

Jasper Philipsen non cerca scuse alla vigilia della Parigi – Roubaix 2025. Caduto malamente alla Nokere Koerse in cui stava mostrando una splendida forma, il belga è stato poi meno appariscente da allora, partendo dalla Milano – Sanremo in cui è stato fra i primi big a saltare, rivelando ora di essere ancora sofferente per le conseguenze di quell’incidente. Alla vigilia della Regina delle Classiche, conclusa in seconda posizione nelle ultime due edizioni, battuto solamente dal compagno Mathieu van der Poel, il classe 1998 sta dunque ancora lottando con i postumi di quell’incidente, avvenuto ormai tre settimane fa, ma non vuole che siano quelli a definire le sue recenti prestazioni e possibilità.

La caduta mi gioca ancora qualche scherzo – ammette  all’agenzia Belga – Un po’ di colpo di frusta, qualche dolore muscolare e occasionali mal di testa. Non è insopportabile e mi sto curando, quindi non è una scusa. Ma non mi sento ancora completamente a mio agio. Alla Gent-Wevelgem e allo Scheldeprijs sono riuscito a ritrovare la fiducia. In ogni caso, ho lavorato duramente per essere pronto. Spero che questi sforzi vengano premiati domenica!”

Nella tradizionale corsa per velocisti ha rinnovato la sua sfida con Tim Merlier e anche se ne è uscito nuovamente sconfitto, ha ritrovato le prime posizioni dopo molto tempo ed è il momento giusto visto che si arriva ad una corsa in cui ha mostrato di poter fare molto bene, apprezzandone anche le spigolosità. Quel pavé che per molti è il tasto dolente, per lui invece il punto di forza: “Non è come il Giro delle Fiandre, dove c’è un muro dopo l’altro. Qui si tratta più che altro di posizionarsi e di sopravvivere ai tratti in pavé. È il tipo di percorso che mi piace, mi piace molto correre sul pavé“.

Riguardo le sue ambizioni, ovviamente la priorità è la squadra e il portacolori della Alpecin – Deceuninck è pronto anche a concludere nuovamente in seconda posizione, ma solo se a vincere sarà nuovamente il suo compagno. “Se fossi di nuovo secondo dietro a Mathieu, la riterrei una vittoria. Per la squadra e per me”, conclude.

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