Pagelle Giro di Svizzera 2025: Almeida firma uno splendido tris, Vauquelin combatte, Onley cresce – O’Connor sotto le attese, Hirschi non c’è, dubbi De Lie
João Almeida (UAE Team Emirates XRG), 10: Ormai il portoghese si è ricavato un posto nella griglia dei campioni, immediatamente alle spalle dei fenomeni. Inizia la settimana pagando un ritardo notevole, ma riesce in una eccezionale rimonta, coronata con una prova impeccabile nell’ultima, decisiva, cronometro. Chiude con tre vittorie parziali, la classifica generale e una statistica di primissimo ordine, aggiungendo questo successo a quelli ottenuti, in questa stessa stagione, al Giro dei Paesi Baschi 2025 e al Giro di Romandia 2025. Ora sarà al Tour de France, a disposizione di Pogačar; chissà quando vorrà provare a vincerlo lui, in prima persona, il Tour…
Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels), 9: La fuga del primo giorno ha indubbiamente pesato, in positivo, sulla sua classifica finale, ma le occasioni bisogna saperle sfruttare. Si esprime su livelli molto alti per tutta la settimana e costringe un corridore di altissimo livello come Almeida ad arrivare agli ultimi chilometri di corsa senza avere ancora la certezza della vittoria. Su 8 tappe, chiude 6 volte fra i primi 5 di giornata, a dimostrazione di una grande solidità di rendimento. Alla fine, porta a casa un risultato importante per lui e per una squadra che cerca disperatamente appigli finanziari per non chiudere: la vetrina occupata dal francese in questa settimana potrebbe anche servire, in tal senso.
Oscar Onley (Team Picnic PostNL), 9: Come Almeida, la sua settimana inizia con un passivo significativo in classifica, rispetto a diversi corridori. Lo scozzese, però, mette in fila una serie di ottime prestazioni, compresa quella che lo porta a vincere la durissima tappa di Santa Maria in Calanca. Quel successo e il terzo posto finale valgono parecchio, anche, se non soprattutto, per la squadra neerlandese, impegnata nella lotta per mantenere la licenza WorldTour.
Julian Alaphilippe (Tudor Pro Cycling Team), 7,5: Sfrutta la fuga del primo giorno per regalarsi una settimana da protagonista, dato che si dedica con intensità alla cura della classifica generale. Rimane quasi sempre con i migliori e mette anche nel mirino il podio finale, che però gli sfugge a causa di una cronometro abbastanza deludente. Guardando il bicchiere mezzo pieno, affinando questa condizione potrà fare buone cose al prossimo Tour de France.
Romain Grégoire (Groupama-FDJ), 7,5: Una vittoria di tappa e quattro giorni da capolista della generale, prima di cedere il passo a corridori maggiormente portati alle salite lunghe. Il francese si conferma comunque stoccatore di altissimo livello, che sa come infilarsi nelle pieghe di una corsa per sfruttare le sue potenzialità.
Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale), 7,5: Chiude ai piedi del podio finale, “sfavorito” dalla fuga del primo giorno. Fa girare molto bene le gambe in salita, tornando su livelli visti a sprazzi nelle scorse stagioni e confermandosi uno scalatore di razza per questi livelli, con qualche margine di crescita, in termini di gestione delle gare, ancora da poter percorrere.
Quinn Simmons (Lidl-Trek), 7,5: Firma un capolavoro nella terza tappa, andando a vincere dopo una fuga durata più di 180 chilometri e portata avanti da solo nel finale. Il giorno prima era stato comunque fra i protagonisti e alla fine è stato uno dei pochi cacciatori di tappa capaci di tornare a casa con una preda.
Vincenzo Albanese (EF Education-EasyPost), 7: Il successo conquistato sul traguardo di Schwarzsee, ottenuto alla fine di una tappa molto esigente, è un premio importante e rappresenta anche un momento molto significativo nella carriera del campano, alla prima vittoria in una gara WorldTour.
Jordi Meeus (Red Bull-Bora-hansgrohe), 7: Timbra il cartellino della vittoria nell’unica vera tappa per velocisti prevista dal tracciato, poi fa velocemente le valigie e si sposta in Danimarca (dove vincerà di nuovo, a distanza di poche ore). Alla fine, fa il lavoro che gli viene chiesto, regalando un successo importante alla squadra tedesca.
Lennard Kämna (Lidl-Trek), 7: Bello rivederlo a questi livelli, dopo gli enormi problemi fisici accusati in passato. La fuga del primo giorno lo mette in un’interessante condizione di classifica e lui prova a cogliere il massimo possibile: finisce sesto, dopo una serie di prestazioni di buona qualità e incoraggianti per il futuro.
Fabio Christen (Q36.5 Pro Cycling Team), 6,5: Sfiora il successo nella tappa vinta da Albanese ed è spesso fra i protagonisti di giornata, anche se non riesce a raccogliere altri risultati eclatanti. Si conferma uno dei corridori più brillanti della squadra Professional svizzera, soprattutto in quanto a determinazione e voglia di mettersi in mostra.
Pablo Castrillo (Movistar), 6,5: Un altro che fa fruttare parecchio sulla fuga della prima giornata, chiudendo la settimana di gara con una posizione nella prima pagina del foglio-classifica. Si vede poco e punta sulla regolarità, così come il compagno di colori Will Barta (6,5), senza concedersi però particolari lampi.
Ilan Van Wilder (Soudal Quick-Step), 6,5: In salita ci sa fare, ma non è una novità. Nelle tappe più dure tiene botta, anche se non riesce a rimanere a ruota dei migliori, e conclude la sua fatica con un piazzamento finale rispettabile. Ora gli toccherà andare al Tour per mettersi a disposizione di Evenepoel: di certo Remco avrà gradito vederlo a questo livello.
Clément Champoussin (XDS Astana), 6,5: Entra nella Top 10 finale facendo affidamento su una costanza di rendimento decisamente apprezzabile. Fin qui è stato uno dei corridori più importanti per la risalita della squadra sino-kazaka nella Classifica triennale UCI ed è riuscito a esserlo anche in questa competizione.
Stefan Küng (Groupama-FDJ), 6: È uno dei corridori più amati dal pubblico locale, ma la “sua” corsa non lo ha amato granché, almeno in questa edizione, per via di un percorso troppo esigente, dal punto di vista altimetrico, per le sue caratteristiche. Si spende in un attacco volitivo nella sesta tappa, ma il gruppo non gli lascia la possibilità di arrivare in fondo.
Aleksandr Vlasov (Red Bull-Bora-hansgrohe), 6: In un contesto del genere era lecito aspettarselo in lotta per il podio, ma il russo sembra avere un po’ smarrito le sue qualità da uomo di classifica. Va all’attacco in un paio di occasioni e porta a casa il primo posto nella classifica dei Gpm, oltre che il sesto posto nella cronometro conclusiva, giusto per strappare la sufficienza.
Ben O’Connor (Team Jayco AlUla), 5,5: Vedi Vlasov, con un pizzico di delusione in più. Considerando i tre minuti guadagnati alla fine della prima tappa, chiude la settimana incassando 8′ dal vincitore Almeida, un po’ troppo per un corridore che aveva le credenziali per giocarsi il podio finale in questa corsa.
Arnaud De Lie (Lotto), 5: Arriva sì da un periodo complicato e questa corsa è stata probabilmente affrontata con l’intento principale di mettere ritmo nelle gambe in vista del Tour de France. Il belga, però, non riesce proprio a brillare e finisce nelle retrovie anche nelle tappe più adatte alle sue caratteristiche
Matej Mohorič (Bahrain Victorious), 5: Prosegue la stagione incolore dello sloveno, che non riesce a trovare il modo di rendersi protagonista delle gare affrontate. Manca nelle occasioni potenzialmente propizie e chiude la corsa senza particolari acuti. Più attivo, ma senza risultati concreti, il compagno di squadra Pello Bilbao (5,5).
Tao Geoghegan Hart (Lidl-Trek), 5: Altro corridore che non riesce a ritrovare la produttività di un tempo, anche per via dei gravi infortuni accusati in passato. In un contesto del genere, ce lo si poteva aspettare in lotta per una posizione di classifica importante, ma chiude anonimo a centro gruppo.
Chris Froome (Israel-Premier Tech), 5: Sì, c’era anche lui in gara. Se questo appuntamento doveva servire per sperare poi in qualche prestigiosa “convocazione” nelle prossime settimane, l’obiettivo è stato mancato in pieno. Su otto tappe, il miglior piazzamento di giornata è un 65esimo posto.
Marc Hirschi (Tudor Pro Cycling Team), 4,5: Era uno dei corridori più attesi, anche per via di questioni di territorialità, ma di fatto non si vede mai, salutando poi la corsa alla vigilia della crono finale, al termine di una settimana piuttosto anonima.
Ion Izagirre (Cofidis), 4,5: Un tempo una corsa con queste caratteristiche sarebbe stata terreno di caccia per il corridore basco, che però deve fare i conti con le gambe che non girano più come un tempo.
Matthew Riccitello (Israel-Premier Tech), sv: Stava mettendo in atto un brillantissimo crescendo e attendeva la cronoscalata finale per mettere la ciliegina sulla torta di una bella settimana, ma una caduta lo ha tolto di mezzo sul più bello.
Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), sv: Anche lui cade e anche lui lascia la corsa, prima del via della quarta tappa. Da vedere se riuscirà a rimettersi in tempo per essere protagonista al suo ultimo Tour de France, ormai alle porte.
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