Mitchelton-Scott, Adam Yates mette nel mirino il Tour: “Non vedo l’ora di essere alla partenza”

Ancora un cambio di programma per Adam Yates, che nel 2018 tornerà ad affrontare il Tour de France due anni dopo il quarto posto del 2016. Le prospettive del 25enne britannico possono essere addirittura migliori, dopo che nel corso di questa stagione è riuscito ad accumulare ulteriore esperienza a Giro e Vuelta: “È bello tornare al Tour de France – racconta il diretto interessato – sono entusiasta delle sfide che porta. Il Tour sarà sempre una corsa speciale per me, avendolo seguito fin da bambino fino ad aver avuto l’opportunità di correrlo per la prima volta nel 2015″.

Ogni anno che passa cresce però la pressione su un corridore del suo talento: “Sto ancora crescendo e non sento più pressione dopo il risultato del 2016. Come sempre faccio il meglio che posso e vediamo come va. È stato un bene provare un programma diverso quest’anno, ma non si può negare che non vedo l’ora di essere alla partenza dalla Vandea il prossimo luglio“.

Adam Yates si sta rivelando un eccellente regolarista, in grado di raggiungere ottimi risultati pur vincendo poco. Affrontare al massimo tutte le corse è però fondamentale per crescere: “Tutte le corse mi aiutano a crescere – aggiunge – non importa se si tratta di un Grande Giro o di una corsa di un giorno, tutto è positivo. In ogni caso è molto difficile replicare le esigenze di un Grande Giro in allenamento. Aver corso sia il Giro che la Vuelta nel 2017 penso che darà benefici nel 2018 e non solo al Tour, ma anche nelle altre corse dure in calendario”.

La concentrazione è comunque tutta rivolta all’appuntamento francese del prossimo luglio: “Il percorso è duro come sempre – sottolinea – e il Tour è una corsa molto stressante dato che tutti sono lì per esibirsi al loro massimo livello, il che lo rende ancora più difficile. Ci sono alcune tappe dure all’inizio, specialmente la nona tappa col pavé da Arras a Roubaix, ma come sempre avrò una squadra forte attorno a me che si prenderà cura di me prima delle vere tappe di montagna“.

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